Capitolo 5 - La festa

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Il mattino seguente mi svegliai stanchissima come sempre. Questa volta non fu il solito fastidioso suono della sveglia a svegliarmi ma i raggi del sole che penetravano dalla finestra e arrivarono dritti in faccia.

Scesi la scale e andai in cucina.

Avevo un aspetto pietoso. La grande maglietta di Kyle mi arrivava alle ginocchia, i capelli erano raccolti in una cipolla alla cavolo, il mascara era un po' colato e avevo due occhiaie da far paura.

"Buongiorno zombie." Mi disse Kyle mentre sbadigliava.

"Buon ohh giorno ohh." Risposi io tra uno sbadiglio e l'altro.

"Dormito bene?" mi chiese.

Mugolai un si e andai a prendermi una tazza.

"Tua mamma è passata a portarti i vestiti e i trucchi."

"Checcarinaaa."

"Già, ora però fai colazione, preparati e muoviti."

"Si okay calmo, mi muovo." Sbuffai.

"Quanto ci metti a scendere le scale?" Si lamentó Kyle dal piano di sotto.

"Un attimo, arrivo, mi sto mettendo il cappotto." Sbuffai.

"Muoviti altrimenti perdiamo la metro."

"Si si, eccomi." Dissi mentre sorpassai la porta. Kyle la chiuse e cominciò a camminare a passo svelto.
"Perchè tutta questa fretta? Mancano cinq- oh cavolo due minuti."
"Ecco appunto, corri."

Arrivammo giusti in tempo a salire le scale e salire sulla metro, stava per partire.

"Che corsa." Dissi con tono affannato.
Kyle annuì respirando profondamente.

"Guarda chi si vede." Esclamai invitando James ad avvicinarsi.
"Ciao ragazzi." Disse lui.
"Ciao."
"Becka non c'è?" Chiese.
"No, deve ancora arrivare, è sempre in ritardo."
Rise.
Quella risata, quanto era bella. Lo stavo fissando attentamente senza accorgermene, osservavo ogni mossa che faceva.

"Beth, ci sei?"
Questa voce era familiare, era quella di Becka.
Scossi la testa e risposi.
"Ehi sisi, mi ero incantata." La abbracciai.

Ci incamminammo tutti verso l'entrata.

***

"E fu così che-driiiin." GRAZIE CAMPANELLA. TI ADORO.

Finalmente quella strega di Italiano finì di parlare, non ne potevo più, epica, epica ed epica, basta, mi scoppiava la testa. Era solo la terza ora ed ero sfinita, avevo anche qualche leggero brivido.

"Tutto bene?" Mi chiese Becka.
"Si, solo un po' di mal di testa, vado a prendermi qualcosa di caldo alle macchinette."
"Okay, ti aspetto qua perchè devo chiedere una cosa a Sophia.

Arrivai alleacchinette e come sempre c'era fila.

Arrivò il mio turno, stavo per infilare i soldi nell'apposito buco quando una persona dietro di me mi precedette.
"Insomma, aspetti anche tu il tuo turno." Dissi irritata.
"Ti stavo solo offrendo qualcosa." Mi voltai e trovai James che mi guardava dall'alto.

"Ehm scusa." Dissi.
Sorrise. Aiuto.
"Cioccolata calda?" Mi domandó.
"Si, grazie." Risposi timidamente.
Schiacciò il tasto per la cioccolata calda.

Era imbarazzante quel silenzio che si formò, come se nessuno dei due avesse il coraggio di cominciare la conversazione.

"Beep Beep." Fortunatamente l'avviso della bevanda pronta ci fece parlare.
"Ecco a te." Me la porse.
"Grazie mille, come posso ricambiare?"
"Non ce ne è bisogno."
"Si invece, in qualche modo ti offrirò qualcosa anche io."
"Va bene."

Non lasciarmi andareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora