Capitolo 3 - Ai fornelli

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Ero sdraiata sul letto della mia camera ed ascoltavo la musica.

Per qualche minuto fissai il soffitto, poco dopo però i miei occhi passarono ad osservare le pareti della stanza pensando che fossero troppo spoglie.

La noia si faceva sentire, cosí, chiamai Kyle.

"Pronto?" Disse una voce maschile dall'altra parte del telefono.

"Ehi Kyle sei tu? Sono Beth."

"Ciao, no sono Paul."

"Ah ciao Paul, scusa se sono passati anni e non riesco ancora a distinguere la tua voce da quella di tuo fratello, cavolo, è uguale!" Esclamai.

Lo sentì ridere e poi disse: "Tranquilla Beth, immagino che tu voglia parlare con Kyle o sbaglio?"

"Esatto." Risposi solamente.

"Te lo passo subito."

"Grazie, ciao."

"Eccolo, ciao."

"Ehi Beth, che mi dici?" Chiese Kyle.

Mi buttai a peso morto sul puf. Respirai un attimo e risposi.

"Niente, stavo pensando, ti va di venire da me? Guardiamo un film o cuciniamo o non so, cosa preferisci."

"Ottima idea, mi stavo giusto annoiando e pensavo di chiamarti anche io."

"Ti ho preceduto."

"Già, ti avviso, io non ho voglia di uscire, fa troppo caldo."

Ridacchiai.

"Tranquillo, non avevo nessuna intenzione nemmeno io di uscire con questo caldo, è soffocante."

"Perfetto. Il tempo di infilarmi una maglietta ed un paio dei pantaloni e sono lì."

"Ti aspetto, ciao a dopo."

"A dopo."

Mentre lo aspettai salii le scale saltellando, rischiando di cadere, come mio solito.

Non ricordai di avere una camera così disordinata fino a quando non mi soffermai a guardarla in cerca del cd di Ed Sheeran. Il letto disfatto, vestiti ammucchiati sulla sedia, giornalini e poster per terra, orecchini, braccialetti e collane sparsi sulla scrivania, occhiali da sole sul comodino, calzini sotto il letto, si insomma un disastro. Un angolo però, l'unico in tutta la stanza, era ordinato: era quello in cui era posta la libreria. Piena di libri letti o da leggere, posizionati in verticale nei vari scompartimenti in base a generi o autori.

Vi starete chiedendo il perché della massa dei vestiti sulla sedia. Beh, perché avere un armadio quando possiamo avere tutti i vestiti a portata di mano?

Una volta trovato il CD in mezzo a quella confusione tornai di sotto scendendo le scale velocemente, stranamente non rischiando di inciampare da qualche parte.

Misi il disco nello stereo e partì I'm a mess:

Oh I'm a mess right now

Inside out

Searching for a sweet surrender

But this is not the end

I can't work it out

How going through the motions

Going through us

And oh I've known it for the longest time

And all of my hopes

All of my own words

Are all over written on the signs

Non lasciarmi andareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora