Chapter six

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Pov's Alison

"Quale sarebbe il motivo di questo festa?"
Mattia girò le chiavi e mise in moto la macchina.

"Niente di importante,qualche volta si ha bisogno di staccare ali"
Mi sorrise.
Aveva ragione, io più di tutti avevo bisogno di staccare.
La vita mi stava soffocando.
Osservai Mattia guidare, le mani strette sul volante e gli occhi fissi sulla strada.
Spostai il mio sguardo fuori dal finestrino e osservai il paesaggio che pareva muoversi al posto nostro.
Mattia bussò sul mio finestrino, mi girai verso il posto guida ormai vuoto, ero così concentrata che non mi ero accorta che ci eravamo fermati.
"Vole restare lì?" Domandò sarcasticamente.
"No; no.. È che.. Scusa.. Lascia perdere va"
Annuì sorridendo intrecciando la mia mano alla sua.
"Quello è Giulio"
Mattia indicò un ragazzo.
"Il tuo amico?"
Chiesi guardandolo con la coda dell'occhio.

"Sì, vieni te lo faccio conoscere"
Ci dirigemmo verso il ragazzo che ci accolse con un caloroso sorriso.
Abbracciò Mattia e poi porse la mano a me.
"Non ti abbraccio, Mattia è molto possessivo"
Si lasciò scappare una risatina.

Una figura alta sbucò dall'angolo, l'avrei riconosciuta pure ad occhi chiusi.
Per un attimo sentii perfino il suo profumo invadere la stanza.
Era la seconda volta che lo vedevo dopo un anno e così tante cose erano cambiate.
Eravamo così sbagliati, entrambi.
O forse ero sbagliata solo io.
O solo lui.
Avevamo iniziato tutto nel modo sbagliato.
"Ali, tutto bene?"
Mattia mi distrasse dai miei pensieri.
"Si si, non preoccuparti. Vado a prendere qualcosa da bere"
Uno.
Due.
Tre.
Alla fine feci che servirmi da sola.
Non ero ubriaca, giuro.
La vista si annebbiava sempre di più, e tutto intorno iniziò a girare.
"Vieni ti porto a casa"
Due possenti braccia mi sollevarono dal divanetto su cui mi ero seduta poco prima facendosi spazio tra la folla.
Mi adagiò sul sedile della macchina e mise in moto.
"Stash?"
Balbettai aprendo piano gli occhi.

"Ssh..domani non ti ricorderai nemmeno di avermi visto"
Teneva gli occhi fissi sulla strada, come se avesse paura di guardarmi, forse per le condizioni pietose in cui ero ridotta, e non solo questa sera.
Guardai fuori dal finestrino e un sacco di ricordi mi tornarono in mente.
Non era andata a buon fine tra di noi, è vero, ma ci avevamo provato.
O almeno, io ci avevo provato, per una volta, mettendoci tutta me stessa.
Avevo dato tanto ma ricevuto niente.
Ero nervosa, inutile nasconderlo.
Ero in macchina con lui, avere un contatto così vicino dopo tanto tempo mi provocò una scarica di elettricità nel mio corpo.
Quella voglia di andare avanti a testa alta, come mai avevo fatto.
Sorrisi mentre osservavo le ombre dei lampioni e i giochi di luce che oltrepassavano prima il cruscotto della macchina per poi scorrere sul mio corpo fino ad adagiarsi nuovamente sull'asfalto freddo della strada.

"Ti sei fatta un pearcing?"
Interruppe il silenzio che si era creato.

"Smiley, stash.
Si chiama così. E poi, non l'avevi ancora visto?"
Tagliai corto.

"Non ti avevo ancora visto sorridere con me"
Esatto.
Questa era la risposta.
Non mi avevi fatta sorridere.
Perché io con te, in fondo, non sono mai stata bene.
E giuro, non sono ubriaca.

"Ne ho anche uno sulla lingua, ma non mi hai baciato"
Le parole mi uscirono di bocca prima che me ne resi realmente conto, prima che potessi fermarle.
Aprì leggermente la bocca come per dire qualcosa ma la richiuse subito dopo tornando a fissare la strada regalandomi la vista del suo profilo.
Sostò proprio sotto casa mia, non so neanche come fa a sapere che vivo qui.

"Non mi chiedi di salire?"
Alzò le sopracciglia.

"Dovrei?"
Domandai.

"Dovresti"
"Io non devo niente a nessuno Stash, ricordatelo bene"

Sono viva giuro!
Scusate ma ora che è iniziata la scuola non riuscirò ad aggiornare spesso...
Spero vi piaccia il capitolo e la smetto di rompervi le palle:)

A presto
Un bacio
Marty;)

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