Chapter ten

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Pov's Stash

Aprii di fretta la porta dell'appartamento per poi sbatterla con così tanta forza che Alison sussultò tra le mie braccia.
Non aveva detto una parola da quando l'avevo portata via da quel lurido posto.
La condussi in bagno e la poggiai sul bordo della vasca.
Aprii l'acqua e iniziai a sbottonarle cautamente la camicetta.

"Vuoi scoparmi nella vasca? Solo questo volete da me!"
Mi urlò contro.

"Smettila"
Sussurrai.
Lasciai il suo reggiseno di pizzo bianco insieme alle mutandine, rimasi in boxer, entrai nella vasca portandola con me.
La feci sdraiare contro il mio petto ed iniziai ad accarezzarle i fianchi.
Le ossa del bacino sporgevano sotto la sua pelle fredda.
Il suo respiro era impercettibile e i suoi occhi persi a guardare la trasparenza dell'acqua.
Lascia un lieve bacio lungo la sua scapola.
Lei portò le gambe contro il suo petto facendo schizzare l'acqua.

"Scusa"
Sussurrai.

"L'ha fatto anche lui"
Proferì con voce tremante.

"Puoi sfogarti ali, sono qui per ascoltarti"
Si girò mostrandomi il suo viso, il mascara colato sotto gli occhi, le occhiaie sempre più evidenti sotto il leggero strato di correttore, le labbra screpolate.

"È stato uguale all'altra volta. Stessa voglia di scomparire in quel momento"
Buttò fuori ad un tratto.

"Lo troverò, te lo giuro"

"Puoi farti tutte le docce che vuoi, ma ti sentirai comunque sporca"
Una lacrima attraverso la sua guancia creando uno strano rumore andandosi a mischiare con l'acqua che avvolgeva i nostri corpi, un rumore di agonia più che altro.

L'abbracciai, d'istinto l'abbracciai.
Sussultò sotto il mio tocco, come se avesse paura anche di me.

Pov's Alison

Appoggiai la schiena contro la parete fredda sopra la vasca, preoccupandomi di far aderire ogni vertebra al muro dietro di me.
Non so bene come mi sento.
Forse vuota.
Forse triste.
Mi racchiusi su me stessa cercando di trovare un po' di pace, un po' di quiete.
Non sarei più voluta uscire da quella piccola dimora, sarei voluta restare dentro quell'acqua fino quasi a sciogliermi.
Le lacrime minacciavano di uscire da un momento all'altro, le narici bruciavano, la gola si chiudeva sempre di più, è un singhiozzo trattenuto uscì dalle mie labbra.
Non volevo piangere.
Non dovevo piangere.
Un altro singhiozzo mi scappò.
Scivolai contro la parete liscia finché l'acqua non iniziò a sovrastarmi, i miei respiri pensanti e forzati creavano bollicine che andavano a infrangersi contro la superficie.
Due braccia possenti cercarono di riportarmi a galla, ma le strattonai come una bambina.
L'acqua mi entrò nel naso, la sentii scorrere lungo la gola, così aprì d'impulso gli occhi.
In una frazione di secondo mi ritrovai stretta in una presa persino troppo forte.
Le braccia di Stash si allacciarono ai miei fianchi facendo aderire il mio corpo al suo, mille goccioline iniziarono a percorrere la mia pelle.
Le mie clavicole si scontrarono con i suoi pettorali, con una mossa veloce mi pose tra le sue gambe circondandomi con esse subito dopo.

"Sfogati, fa ciò che vuoi"
La voce di Stash mi mise i brividi.
Il dolore mi stava lacerando dentro e forse lui lo aveva capito.
Perché non c'è Mattia qui con me?
Abbandonai la mia testa oramai troppo pensate  sulla sua spalla, devo calmarmi.

Scusate l'orario, ma ecco qui come promesso.
Fatemi sapere cosa ne pensate dato che è da tanto che non ci sentiamo!
Baci
Marty

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 05, 2016 ⏰

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