Chapter eight

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Pov's Stash

Non pronunciammo una parola.
Mi guidò in camera sua, e di Mattia deduco.
Le sue labbra iniziarono a torturare il mio collo, era un avvoltoio e io la sua preda.
Iniziò a spogliarmi senza il minimo ritegno, voleva il mio corpo, la mia pelle, la mia carne.
Non mi guardò neppure una volta negli occhi, le sue mani avide iniziarono a tracciare i solchi degli addominali per poi spingermi con forza sul letto.
Questa non era di sicuro la cosa giusta.
Tutto ciò non aveva senso.
Eppure mi mancava così tanto.
Era un malato bisogno questo.
Iniziai a baciarle delicatamente la mandibola amava quando lo facevo, ma si scansò subito sotto il mio sguardo attento.

"Muoviti, niente smancerie per favore"

Mi soffermai a guardarla negli occhi per alcuni istanti, non la riconoscevo più.
Entrai in lei, e in tutto ciò che facemmo io ero praticamente assente.
Era solo sesso.
Il suo sguardo non incrociò neanche una volta il mio.
Le sue mani stringevano le lenzuola invece delle mie spalle.
La sua bocca non sfiorò mai la mia.
Eppure io volevo riconquistarla, perché io l'amaro ancora.
Volevo riprendere a salvarla come un anno fa, ma sta volta volevo riuscirci, dovevo.
Mi accasciai sul suo corpo sfinito cercando di regolarizzare il mio respiro.

"Puoi andare, Mattia tornerà a momenti"
Disse indossando l'intimo.

Mi alzai dal letto e le andai incontro.
La mia figura sovrastava la sua, io così possente e lei così minuta, così fragile.

"Voglio aiutarti, voglio iniziare tutto da capo"

"Ma io non voglio riniziare"

"E tutto questo?"

Con la mano indicai noi due nudi e il letto disfatto. Avrebbe dovuto trovare una spiegazione logica è una scusante valida.

"Tutto questo non è niente. Ognuno aveva nostalgia del corpo dell'altro"

Raccattò le ultime cose sparse sul pavimento e si avviò verso la porta.

"Entro 5 minuti ti voglio fuori da casa mia stash"

Tornare a casa il prima possibile era ciò che volevo fare.

"Hai una brutta cera cugino. Tutto bene?"
Chiese Alex.

"No, non va per niente bene. Va fottutamente male! Fottutamente male!"

Scaraventai per terra i bicchieri che si trovavano sul tavolo.

•••
"Mi stai dicendo che avete scopato?"

"Esattamente. Abbiamo scopato, anche perché per lei non era nient'altro. Nello stesso letto in cui Mattia la fa stare bene, ti rendi conto?"

Sputai.

"Mi sento uno schifo Alex. Un vero schifo.
È inutile dire che non mi importa dei lei, perché non è assolutamente vero, mi importa eccome"

"Ti ama ancora, fidati"

"Come fai a dirlo?"
Chiesi con voce tremante.

"Perché lo so. Ma non posso dirtelo io, te lo dirà lei quando sarà il momento giusto. E fidati che quel momento arriverà."

Vi prego perdonatemi.
Lo so, è tipo settimane che non aggiorno, sono una cattiva persona.
Però la scuola e la solita routine oramai è incominciata e di certo non posso tralasciarla.
Aggiornerò meno frequentemente, e mi dispiace sul serio.
Perdonatemi ancora.
Spero il capitolo sia di vostro gradimento.
Baci
Marty:)

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