Chapter Four

1.6K 107 17
                                    

Liam

Erano passate due settimane dal primo incontro con Louis e di Zayn ancora nessuna novità. I dottori dicevano che era normale, che potevano volerci giorni o anche mesi, ma i suoi parametri erano tutti nella norma e si sarebbe svegliato sicuramente.
Louis faceva finta di crederci, cercava di essere ottimista, ma il blu dei suoi occhi, circondati da occhiaie sempre più profonde, si stava spegnendo giorno dopo giorno. L'attesa del risveglio di Zayn e la paura che questo non sarebbe mai accaduto lo stavano logorando dall'interno e i segni di questa corrosione si vedevano chiaramente.

Non conoscevo Louis da molto tempo, in effetti non sapevo nulla sul suo passato e ben poco sul suo presente -mentre quella strana sensazione di averlo già visto da qualche parte persisteva dentro di me-, però si era aperto abbastanza con me e Harry da farci capire quanto stesse male per Zayn, così io e il mio migliore amico cercavamo di aiutarlo e di dargli un po' di forza e speranza.
Harry sembrava riuscirci più di me, c'era una particolare chimica tra i due: bastava uno sguardo o un piccolo sorriso del riccio e Louis pareva ritrovare un po' di pace.
Era bello vederli insieme e pensavo che, in tempi più tranquilli, avrebbero potuto formare una bella coppia.

In realtà, Louis non aveva mai accennato alla propria sessualità, ma c'era qualcosa negli sguardi che rivolgeva ad Harry che mi faceva credere che, omosessuale o no, lui gli piaceva.
Forse sarei dovuto essere geloso, Harry era l'unica persona presente nella mia vita e Louis era un candidato a portarmela via, eppure sapevo di poter stare tranquillo: mi fidavo di Harry, ma, in qualche modo, mi fidavo anche di Louis.

Avevo appena finito, con molta fatica, il mio orribile pranzo ospedaliero -pollo lesso e spinaci- quando Niall irruppe nella stanza.

«Ciao Liam» mi salutò, sorridente.

«Ehi, che ci fai qui a quest'ora?»

«La Dottoressa Turner ti aspetta nel suo studio»

Corrugai la fronte. «Sai che vuole?»

Niall scosse la testa. «Buona fortuna, poi fammi sapere» disse, andando via di nuovo.

Sbuffai e mi alzai dal letto. La Turner era il mio oncologo, mi aveva seguito dal principio. Era molto severa, ma in fondo sapevo che era una brava persona. Alla fine, per svolgere un lavoro del genere bisogna avere un po' di pugno duro o si rischia di crollare.

Sperando per il meglio, mi avviai tra i corridoi dell'ospedale, allungando il percorso per passare vicino alla stanza di Zayn: mi fermai un attimo davanti al vetro e gli diedi un'occhiata.
Era ancora intubato, fermo nel letto, sempre nella stessa posizione.
Ero andato a trovarlo altre volte dopo la mia prima visita, ma non lo avevo detto a nessuno. Mi sembrava una cosa stupida, io nemmeno lo conoscevo, perché avrei dovuto fargli visita? Eppure mi andava di farlo, e quindi me lo tenevo per me. Chissà se quando si sarebbe svegliato avrebbe spifferato il mio segreto a tutti.
Sussurrai un flebile «ciao» e tornai a camminare. Quando giunsi davanti alla porta grigia, su cui era affissa una targa con scritto "Dottoressa Paige Turner", strofinai le mani sulle gambe e bussai con convinzione.

«Avanti» mi invitò la sua voce, ovattata dalle pareti, così presi un bel respiro ed entrai.

«Ciao Liam» mi salutò gentilmente.

«Buongiorno Dottoressa»

«Siediti pure» disse, indicando la sedia in pelle nera davanti alla sua scrivania.

Seguii il suo consiglio e mi sedetti, iniziando a muovere freneticamente le gambe e a torturarmi le mani sudate.

«Sta' tranquillo, Liam» mi rassicurò, sorridendo «ci sono buone notizie per te»

Gli angoli della mia bocca si sollevarono istintivamente e fermai qualsiasi movimento del mio corpo. Il mio cuore cominciò a palpitare, mentre la speranza si faceva strada dentro di me, e annuii in direzione della Dottoressa per farle capire che volevo che continuasse il discorso, ma evitai di parlare perché chissà cosa avrei potuto dire, emozionato com'ero.

«La chemio ha funzionato» affermò allora, sistemandosi una ciocca di capelli rossi dietro all'orecchio.

«D-davvero?» domandai, incredulo.

La Turner annuì sorridendo e io non potei controllarmi dall'alzarmi per andare ad abbracciarla. La colsi impreparata a quel gesto troppo affettuoso per una come lei, ma dopo qualche istante ricambiò l'abbraccio, prima di staccarsi con un colpo di tosse. «Però, Liam...»

Il mio sorriso si spense a quelle parole e le mani tornarono a sudare. Rimasi in piedi accanto a lei e la guardai impaziente dall'alto, in attesa che terminasse quella frase.

«Sai che c'è la possibilità che nasca un altro cancro, vero?» mi ricordò, con la sofferenza negli occhi chiari.

Sospirai di sollievo. Sembrerà assurdo, ma mi aspettavo qualcosa di peggiore e in quel momento ero felice.

«Certo, lo so» le dissi «ma ora voglio godermi questa gioia e non preoccuparmi di qualcosa che non è ancora successo»

«E che non è detto che succederà. Hai ragione» continuò la mia frase, alzandosi dalla sedia per appoggiarmi una mano sulla spalla. «Continua ad essere così forte, Liam» mi disse, e giurai che i suoi fossero proprio due grandi occhi verdi e lucidi. «Adesso va' pure» mi invitò, così le stampai un bacio sulla guancia e me ne andai, ridendo per la sua espressione strabiliata. Troppe effusioni in un solo giorno, no?



Harry

Ero appena tornato a casa, la mattinata a scuola era stata piuttosto intensa, tra tema di inglese e un pessimo risultato al test di matematica, come al solito.
Eravamo a fine marzo, ormai, e non sapevo come fare per recuperare qualche punto in quella materia. Più tempo passavo sui libri e sugli appunti, più mi sembrava di non capire niente.
Ormai speravo solo nella bontà dei professori: nelle altre materie andavo piuttosto bene, non mi avrebbero bocciato solo per una grave insufficienza in matematica, no?

A casa non c'era nessuno, Gemma aveva il pomeriggio all'università, così era rimasta a pranzo fuori, mentre mia mamma aveva il turno al supermercato.
Scaldai nel microonde una fetta di pizza della sera precedente, riempii un bicchiere di cola e andai in camera mia. Quando ero da solo mi piaceva mangiare sul letto, ma questo non l'avrebbe mai scoperto nessuno, oppure per me sarebbero stati guai seri.

In pochi minuti avevo finito il mio misero pranzo, che mi aveva riempito forse un quarto dello stomaco.
Stavo per andare a prendere qualcos'altro da mangiare, quando il cellulare sulla scrivania squillò.

«Pronto?» risposi, mettendomi a sedere sulla sedia girevole.

«Harry, devi venire in ospedale»

«Liam, che succede?» mi allarmai, scattando in piedi un'altra volta.

Sentii una risata e «Tranquillo Har, sto bene»

«Fottiti» dissi, secco, sbuffando e tornando a sedermi.

Liam rise ancora. «Vieni in ospedale, dobbiamo festeggiare una cosa»

«Mi hai fatto prendere un colpo, stupido» sbottai. «Comunque sto arrivando»

Chiusi la chiamata e andai in cucina. Misi in un sacchetto una bottiglia di succo alla pesca e dei biscotti al cioccolato, scrissi un biglietto veloce a mia mamma per avvisarla che sarei stato da Liam e mi precipitai fuori di casa.
Riuscii a prendere l'autobus al volo e per tutto il tragitto non feci altro che pensare a che cosa dovessimo festeggiare. Sperai che Zayn si fosse svegliato e sì, era sicuramente per quello che Liam mi aveva chiamato.

Mi si strinse lo stomaco a pensare che di lì a poco avrei visto Louis davvero felice, chissà quanto era bello. Non sopportavo vederlo con quell'espressione triste sul viso, quell'ansia di non riavere più il suo migliore amico.
Finalmente Louis stava bene, così bene che avrei potuto chiedergli di uscire con me, ora che non aveva cose decisamente più importanti a cui pensare. Zayn si era svegliato, quindi poteva cominciare a dedicarsi di nuovo a sé stesso, e avrebbe potuto farlo insieme a me.

Arrivai all'ospedale e corsi al piano di Liam, salutai velocemente Leslie ed andai in camera.

«Eccomi qui!» esclamai, rovesciando il contenuto del sacchetto sul letto di Liam. «Che si festeggia?»

Liam guardò il succo e i biscotti e ridacchiò.

«So che non puoi bere alcolici, così ci arrangiamo col succo» risi, «per i biscotti, scusa, avevo solo quelli in casa»

«Ti adoro, Harry» disse Liam, sorridendo.

«Anche io, Lee» risposi, soffiandogli un bacio volante. «Ma quindi, cosa festeggiamo? Si è svegliato Zayn?» domandai.

Liam scosse la testa «No, purtroppo no»

Aggrottai le sopraciglia, confuso. «Allora che è successo?»

Liam alzò gli occhi verso i miei e sorrise felice, così non potei far altro che sorridere con lui. «Mi stai tenendo sulle spine, Lee» gli ricordai, iniziando a tamburellare il piede sul pavimento.

«E' sparito, Har. La chemio ha funzionato. Sono guarito dal cancro» affermò, con lo sguardo ancora fisso su di me.

Dovetti riflettere qualche secondo su quelle parole, finché non sentii gli occhi pizzicare e lo abbracciai forte. «E' una notizia meravigliosa, piccolo Lee» gli sussurrai, stampandogli un bacio sulla testa.

«Sì, lo è. Anche se la Turner non ha escluso l'ipotesi di un nuovo cancro» disse, ancora tra le mie braccia.

Sbuffai. «Quella donna deve sempre rovinare tutto»

Liam rise e si staccò da me per guardarmi. «Ha ragione, Har, ma le ho detto che per ora voglio vivermi questo momento di felicità, stai tranquillo»

«Lo vivremo insieme, allora» sorrisi, dandogli un buffetto sul naso, poi riempii due bicchieri di succo e ne porsi uno a Liam. «Alla felicità!» esclamai, così alzammo i bicchieri e brindammo.

«Andiamo a cercare anche Louis?» propose Liam, dopo aver finito di bere.

Strabuzzai gli occhi senza pensarci e poi annuii, scrollando le spalle e fingendomi indifferente.

«Andiamo! So che muori dalla voglia di vederlo!» mi stuzzicò il mio amico.

Arrossii e scossi la testa. «Ti odio, Liam»

Quello rise e si alzò, prendendomi la mano e trascinandomi fuori dalla stanza.




Liam

«Sai per certo che è in ospedale?» mi chiese Harry, mentre giravamo fra i corridoi alla ricerca di Louis, ancora mano nella mano.

«Sì, prima è venuto a trovarmi»

«Gli mando un sms per farmi dire dov'è» Harry sciolse la presa dalle mie dita e afferrò il cellulare dalla sua tasca, ma io gli presi il braccio.

«Lo abbiamo trovato» lo informai, fermandomi davanti alla camera di Zayn.

Louis era seduto accanto al suo letto e aveva la testa appoggiata sul suo braccio. Zayn era ancora immobile, l'unica certezza che non fosse rimasto bloccato alla prima volta in cui l'avevo visto erano i lividi che pian piano si stavano assorbendo sul suo viso, lasciando posto alla sua pelle perfetta.

«Che facciamo?» domandò Harry.

«Entriamo»

«Come? No» ma il riccio non fece in tempo a fermarmi che avevo già aperto la porta della camera senza fare troppo rumore.

«Louis?» sussurrai prima di entrare, per accertarmi che non stesse dormendo. Quello alzò la testa e ci guardò con gli occhi assonnati.

«Scusaci, magari ci vediamo dopo» disse Harry, afferrandomi il braccio per andare via.

«No, rimanete pure, entrate» disse Louis, mettendosi composto sulla sedia e strizzando gli occhi. «Però non fate troppo rumore»

Entrai ed Harry mi seguì. Richiusi la porta dietro di me e mi girai verso Louis, sospirando. «Sicuro che non diamo fastidio?»

«Sicuro. Che fate qui?» chiese, guardandomi velocemente per poi fissare lo sguardo su Harry, che si morse il labbro nervosamente.

«Ti stavamo cercando» disse il riccio.

Louis corrugò la fronte e «Come mai?» domandò.

«Dobbiamo festeggiare» rispose Harry, guardando verso di me per poi «Ma forse non è il caso farlo qui» continuare, spostando lo sguardo su Zayn.

«Oh, tranquillo, basta che non facciamo casino» lo rassicurò Louis «Ma che si festeggia?»

«Sono temporaneamente guarito dal cancro» lo informai, sorridendo.
Mi accigliai, pensando a quanto quel "temporaneamente" suonasse davvero poco felice, ma che importa, con la vita che mi era toccata avevo dovuto imparare ad accontentarmi delle piccole cose e questa, per me, era molto più che una piccola cosa.

Louis si alzò e si avvicinò lentamente a me, stringendomi in un piccolo e breve abbraccio. «Sono davvero contento per te, Liam»

«Grazie» dissi, sorridendo.

«Direi che possiamo bere succo e mangiare biscotti, allora!» esclamò piano Harry, tirando fuori la bottiglia e il sacchetto con i dolci.

Louis si mise a ridere e «Siete pieni di sorprese, ragazzi» disse, «spero che presto potrà conoscervi anche Zayn, gli piacereste»

Guardai verso il ragazzo immobile sul letto e una tristezza inspiegabile pervase ogni fibra del mio corpo. «Forse non dovremmo festeggiare proprio niente» dissi, amareggiato.

Harry e Louis mi guardarono con un'espressione interrogativa, così «Louis, il tuo migliore amico è in coma da settimane e io non posso essere felice» spiegai, «non posso festeggiare, soprattutto non ora, non con te, non qui vicino a lui. Sono stato uno stupido»

Harry increspò le labbra, confuso, e Louis mi fissò per qualche secondo senza trovare le parole giuste da dire, poi parlò. «Liam, è davvero carino da parte tua preoccuparti per me e per il mio amico, ma ti assicuro che Zayn, se potesse, festeggerebbe insieme a noi, quindi non c'è posto migliore per brindare alla tua guarigione con un bel bicchiere di succo alla pesca, se non qui, proprio accanto a Zayn». Louis mi appoggiò una mano sulla spalla, guardandomi negli occhi, e «Chissà, magari ci sta ascoltando e sta gioendo per te» terminò, sorridendo sinceramente per poi voltarsi verso Zayn.

«Bene allora» disse Harry, riempiendo tre bicchieri di succo e porgendoceli, poi aprì il sacchetto di biscotti.

«Allora, a Liam!» brindò Louis, alzando il bicchiere, e Harry lo imitò.

«E a Zayn!» aggiunsi, facendo scontrare il mio bicchiere con i loro, per poi berne il contenuto.

Presi una manciata di biscotti e li avvolsi in un tovagliolino, poi andai ad appoggiarli sul mobile accanto al letto di Zayn. «Gli piacciono i biscotti al cioccolato?» domandai a Louis, e mi sentii infinitamente stupido, ma non mi importò.

Il ragazzo mi sorrise. «Sì, sono i suoi preferiti»

«Speriamo possa mangiarli presto» disse Harry.

«Già, prima che diventino immangiabili» ironizzò Louis, ridacchiando amaramente.
Approfittai che fossero entrambi distratti per sfiorare leggermente la mano liscia di Zayn. Non ne capivo il motivo, ma avevo bisogno di toccarlo.

«Louis, sarà meglio che andiamo adesso, non vorrei disturbare troppo Zayn» li interruppi, raggiungendoli di nuovo.

«Va bene, fra poco vengo in camera tua» mi informò, «Harry, ti trovo ancora?» chiese poi al riccio.

«Sì, credo di sì» rispose quello, accennando un sorriso timido.

«Allora a dopo» ci salutò Louis dolcemente.

Lo salutammo anche noi e facemmo per andarcene. La mia mano era già sulla maniglia della porta, quando la voce di Louis mi fece sobbalzare.

«Zayn, oddio, ti sei svegliato finalmente» aveva detto incredulo, sospirando.

Mi girai di scatto verso di loro e vidi Louis stringergli la mano, mentre gli occhi confusi di Zayn vagavano debolmente per la stanza.
Sorrisi e sentii la mia gola seccarsi, le parole che stavo per dire morirmi sulle labbra, fin quando lo sguardo di Zayn non si posò su di me. I suoi occhi erano di un marrone intenso, quasi del colore del miele, ed erano penetranti, profondi.
Certo, erano occhi stanchi e spenti, ma non riuscii a ricordare di aver mai visto occhi più belli dei suoi.
Non resistetti a quel contatto visivo e abbassai lo sguardo a terra, sorridendo ancora. Sembrava che, finalmente, ogni pezzetto del puzzle stesse raggiungendo il proprio posto, e mi accorsi che solo adesso ero davvero felice, felice per tutto.







CIAO!

Ciao a tutti voi lettori meravigliosi, vi amo per il tempo che dedicate a leggere la mia storia, magari a recensirla e ad aggiungerla tra le preferite, seguite o ricordate. Siete adorabili, grazie mille *w*

Passiamo al capitolo... ZAZAZAZAAAAA(Y)N! Ve lo aspettavate, vero? Finalmente Zayn si è svegliato e guardate un po', nella stanza c'era proprio Liam! Un piccolo dolce Liam imbarazzato solo a vedere i suoi occhi, ma come biasimarlo? Gli occhi di Zayn parlano!

E siete felici per la guarigione di Liam? Io sì, tantissimo. Speriamo che la Dottoressa non abbia gufato un altro male...
E quanto sono carini i Lirry? Aw

Fatemi sapere cosa ne pensate, voglio i vostri scleri per Zayn o per qualsiasi cosa, e mi piacerebbe sapere cosa vi aspettate che succederà adesso :)

Infine, vi informo che nel prossimo capitolo avremo il primo pov di Zayn, come lo immaginate?

Alla prossima settimana belli!
Greta.  


Memories LeftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora