Zayn
Quella mattina mi svegliai di buon umore. Fu uno di quei dolci risvegli, quando apri gli occhi lentamente e senti di essere riposato e pronto per una nuova giornata, che avrà in serbo per te solo cose belle. Strizzai gli occhi e sorrisi, sentendo ogni fibra del mio corpo al posto giusto e avvertendo dentro di me una certa sensazione di gioia e tranquillità.
Mi alzai e andai alla finestra, aprendola e sentendo i raggi del sole caldo di fine giugno accarezzarmi il viso. Un leggero vento tiepido mi scompigliò i capelli, ormai piuttosto lunghi, e sentii il bisogno di fumare una sigaretta. Chiusi di nuovo la finestra e presi dei vestiti puliti dal borsone che mia madre ogni settimana mi riempiva di capi profumati.
Stavo per andare in bagno, quando qualcuno bussò alla porta. «Avanti» dissi, e l'infermiere preferito di Liam fece ingresso nella stanza.
«Buongiorno, Zayn, come stai oggi?» domandò, rivolgendomi un sorriso sincero.
«Niall! Bene, grazie, e tu?»
Il biondino annuì e si avvicinò a me. «Porto buone notizie» mi informò.
Alzai un sopracciglio, curioso, e lo fissai in attesa che andasse avanti.
«Oggi alle due ti dimettono. Ti hanno fatto tutti gli esami di cui avevano bisogno e sei completamente fuori pericolo, ormai. Sei libero» disse, appoggiandomi una mano sulla spalla e stringendola amichevolmente.
«Oh, wow. Grazie mille» dissi soltanto, accennando un sorriso.
«E' tutto ok?» domandò Niall, perplesso.
Magari dalla mia reazione non si vedeva che ero felice di lasciare quell'ospedale, ma lo ero, soltanto non mi aspettavo che mi avrebbero dimesso senza alcun preavviso.
Ero felice perché ormai i rapporti con i miei genitori e le mie sorelle erano migliorati molto, mi ero aperto al loro affetto e alle loro attenzioni e, anche se non me li ricordavo, in quelle persone avevo ritrovato, nascosto profondamente dentro di me, il significato di famiglia.
Sarebbe stato bello vivere insieme a loro e sentirmi di nuovo parte di qualcosa.
Eppure avvertivo una morsa allo stomaco che mi impediva di essere totalmente felice di lasciare quel posto, e quella sensazione aveva un nome.
Liam.
Certo, sarei venuto a trovarlo molto spesso, perché ormai era diventato indispensabile per me e se adesso potevo dire di stare bene, lo dovevo in gran parte a lui.
Non l'avrei mai potuto lasciare da solo, la sua vita era già piuttosto triste e noiosa e non avrebbe sopportato quest'altro colpo, e comunque, ripeto, nemmeno io sarei più riuscito a stare senza di lui.
Però non sapevo se l'avrei visto tutti i giorni, e temevo che, a lungo andare, ci saremmo persi. E' vero che dipendeva tutto da me, ma queste cose sono imprevedibili.
Decisi di scacciare via i brutti pensieri e di cominciare nel modo migliore quel nuovo periodo della mia vita: sarei andato da Liam per dirgli tutto -non volevo che lo venisse a sapere da qualcun altro- e gli avrei, finalmente, fatto vedere i disegni che avevo realizzato. Lui non sapeva ancora che ero riuscito a disegnare di nuovo, non gliel'avevo mai detto perché sennò avrebbe voluto vedere i disegni e mi vergognavo nel mostrargli che il soggetto era sempre lui.
Tra di noi non era successo niente. Io avevo capito quali fossero i miei sentimenti per lui, ma avevo paura che lui non ricambiasse e quindi di rovinare ogni cosa, così mi ero tenuto tutto per me e mi ero goduto la sua amicizia.
Adesso però basta.
Gli avrei fatto capire cosa realmente provavo per lui, ora che correvo il rischio di perderlo comunque.
Annuii e rivolsi un sorriso più convincente a Niall. «Sì, sto benissimo. Vado a prepararmi e prima di andarmene vengo a salutarti» gli promisi.
«Ci conto, Zayn. A dopo!» mi salutò con una pacca sulla spalla e lasciò la stanza.
Corsi in bagno e infilai in fretta la mia tuta nera, lasciai i capelli spettinati sulla fronte e tornai in camera. Presi l'album da disegno che mi aveva procurato Liam un mese prima e uscii in corridoio per andare da lui.
Bussai alla sua porta e sospirai di sollievo quando, invitandomi ad entrare, ebbi la certezza che si trovasse in camera sua e che non avrei dovuto cercarlo in giro per quell'enorme ospedale.
«Buongiorno, Leeyum» lo salutai, entrando e nascondendo l'album da disegno dietro alla schiena. «Sei in bagno?» domandai, quando vidi il letto vuoto, con le lenzuola spiegate.
«Sì, sono qui! Vieni» rispose Liam, così appoggiai l'album sul letto disfatto e andai da lui, appoggiandomi allo stipite della porta.
«Buongiorno» mi salutò, sorridendomi dallo specchio. Si stava aggiustando i capelli corti, che piano piano avevano ricominciato a crescergli. Era ancora più attraente, se possibile. O forse a renderlo così bello erano i suoi occhi straripanti di felicità, e i miei non potevano che straripare insieme ai suoi.
«Zee, ti sei incantato!» mi richiamò Liam, agitandomi una mano davanti al viso.
Scossi la testa e ridacchiai, poi puntai lo sguardo nel suo. «Sei bellissimo» sussurrai, dando vita ai miei pensieri di un attimo prima.
I nostri sguardi rimasero incastrati l'uno nell'altro per qualche secondo, poi sul volto di Liam comparve un ampio sorriso mentre mi sporcava la punta del naso con le sue dita piene di gel.
«Liam!» mi lamentai, arricciando il naso e pulendolo con una mano, finendo per peggiorare la situazione. La mia faccia si riempì di quella sostanza appiccicosa.
Liam si sciacquò le mani ridacchiando, poi uscì dal bagno, provocandomi un brivido quando, nel sorpassarmi, mi sfiorò il petto con le braccia.
Mi lavai il gel dal viso e dalle mani, per poi raggiungerlo in camera.
Era accanto al suo letto, le punte delle dita sfioravano con delicatezza uno dei miei disegni. Li aveva già trovati.
Mi avvicinai piano a lui, che sollevò il viso verso il mio, mostrandomi un sorriso accennato e due occhi emozionati e pieni di sorpresa.
«E così hai trovato la tua ispirazione» disse, con un filo di voce tremante.
Annuii. «Ho seguito i tuoi consigli e chiudendo gli occhi ho trovato te»
Liam si morse le labbra, bloccando sul nascere un altro sorriso, poi rivolse ancora la sua attenzione al ritratto. «Quando l'hai fatto?»
«Pochi giorni dopo che mi hai portato il materiale» ammisi.
La sua testa scattò verso di me per guardarmi di nuovo. «Perché me lo fai vedere solo ora?» domandò, aggrottando le sopracciglia e schiudendo le labbra carnose in una "o" perfetta.
Serrai la bocca e abbassai lo sguardo. «Pensavo che, forse, non ti avrebbe fatto poi così piacere e...»
«Scherzi?!» quasi urlò Liam, interrompendomi. «Aveva ragione Louis, sei bravissimo. E' meraviglioso» disse poi, sfiorando ancora il disegno, come se non potesse credere che esistesse davvero.
Feci un altro passo verso di lui e finalmente gli fui così vicino da sentire l'odore del suo bagnoschiuma al cocco mischiato a quello fresco del gel. Appoggiai una mano sulla sua, ancora sul foglio, e gli strinsi le dita fra le mie, facendolo voltare verso di me.
«Tu sei meraviglioso» lo corressi, guardandolo negli occhi lucidi. «Quel disegno è una scarsa riproduzione della tua bellezza infinita, Leeyum»
«Ma è bellissimo» insistette Liam, arrossendo lievemente.
«Non quanto te, però» replicai, appoggiandogli un dito sulle labbra rosee. «Neanche il miglior artista del mondo potrebbe trasferire su carta lo splendore che sei. E poi, come si può riprodurre la forza d'animo? E la bontà? La semplicità? La gioia che porti alle persone? Come potrei riprodurre la gioia che porti a me, Liam?» dissi tutto d'un fiato, mentre mi guardava stupito e senza respiro. «Non si può» conclusi, scrollando le spalle.
Feci scivolare lentamente il dito dalla sua bocca al suo collo, appoggiandovi poi il palmo della mano. Mi sollevai leggermente sulle punte per raggiungere la sua altezza e in un attimo le mie labbra furono sulle sue, in un gesto improvviso, ma su cui tante volte avevo fantasticato.
Liam non mi respinse, né fu sorpreso di quel bacio, come se anche lui, come me, lo avesse immaginato così tante volte da sentirlo reale e abitudinario.
Eppure quel bacio non aveva nulla di abitudinario, perché mai avrei potuto abituarmi al suo sapore dolce e alle sue labbra calde e rosse, neanche dopo mille volte, figuriamoci adesso.
Mi staccai da lui per prendere fiato, ma così poco da sentire ancora il suo respiro tiepido sulla mia bocca.
Sollevai lo sguardo da quel bocciolo rosso verso le sue iridi vive e ardenti. «Come potrei disegnare l'amore che mi fai provare?» sussurrai, sentendo gli occhi inumidirsi e pizzicare appena.
Il viso di Liam si illuminò di un sorriso sincero; mi accolse fra le sue braccia e appoggiai il viso nell'incavo del suo collo, baciandogli la pelle bollente e morbida e sentendo sulle labbra il battito impazzito del suo cuore.
«Non c'è bisogno di disegnarlo. Promettimi solo che me lo mostrerai ogni giorno, rimanendo accanto a me» sussurrò al mio orecchio, per poi posarvi un bacio leggero.
«Lo prometto» dissi subito, e le mie lacrime gli bagnarono il collo, così come le sue mi scivolarono sulla nuca.
«Ti amo, Zee» Mi prese il viso tra le mani e lo asciugò con i pollici, delicatamente.
«Ti amo anche io» E come a sigillare quella promessa, chiusi le labbra sulle sue guance e tolsi ogni lacrima con dei teneri baci.
«Devo dirti una cosa» dissi poi, senza allontanarmi troppo da lui. Avevo bisogno di stargli vicino.
«Un'altra?» fece Liam, curioso.
«Questa è meno bella, però» lo avvertii.
«Zayn, dimmi» disse allora, rimpicciolendo gli occhi, preoccupato.
Sospirai e mi morsi le labbra. «Prima è venuto Niall in camera e mi ha detto che alle due mi dimettono»
«Oggi?» domandò, sorpreso, e io annuii.
«Oh» disse soltanto, mettendosi a sedere sul letto.
«Liam, ti prometto che verrò il più possibile a trovarti e...»
«Lo so, Zayn» mi interruppe. «Sono felice per te, questo non è un bel posto dove passare la vita»
Sospirai ancora e mi sedetti accanto a lui, passandogli una mano intorno al bacino e appoggiando la mia testa sulla sua spalla. «Uscirai anche tu, un giorno»
Liam scosse la testa. «No, non è vero e lo sai anche tu»
Sollevai il viso e vidi che aveva gli occhi lucidi. «Non fare così, Leeyum» dissi, prendendogli una mano e stringendola.
Liam evitò il mio sguardo, fissando un punto indefinito di fronte a sé. «Sono solo un casino. Sei ancora in tempo per non tornare più da me, sai? Potresti liberarti di me prima che sia troppo tardi e...»
«Sta' zitto, Liam» dissi secco, interrompendolo con una mano sulla sua bocca. «Non devi neanche pensarle queste cose. Io non vado da nessuna parte. Ti ho fatto una promessa e io mantengo le promesse. Per chi mi hai preso?» sbottai.
Solo a quel punto Liam spostò lo sguardo su di me e una lacrima gli rigò il viso. La afferrai prontamente con le dita. «Sono qui con te, Liam. E' chiaro?» continuai, addolcendo il tono della voce. «Scusa, ma mi hai fato arrabbiare»
Liam annuì e sorrise. «Scusami tu. E grazie per aver scelto proprio me»
Harry
«Styles, devo dire che la sua prova di Matematica mi ha sorpresa» affermò Mrs Evans, consegnandomi il foglio del mio compito. Un otto rosso risaltava sulla mia scrittura nera e sorrisi orgoglioso di me, ce l'avevo fatta. Non vedevo l'ora di abbandonare quell'aula d'esame e correre tra le braccia di Louis, che mi stava aspettando fuori perché non avevo voluto nessuno ad ascoltarmi. Erano già abbastanza i professori.
«Complimenti, si è dato da fare e i risultati si vedono. Non ho niente da dire. Se sono tutti d'accordo, può andare» continuò, accavallando le gambe e incrociando le braccia al petto. I suoi colleghi annuirono e mi sorrisero gentilmente.
«Grazie mille, arrivederci» li salutai educatamente, mettendomi in piedi e facendo un cenno con la testa, prima di uscire dall'aula.
Avevo terminato gli studi al liceo ed ero finalmente libero.
Sollevai lo sguardo e vidi Louis venirmi incontro con un mazzo di rose variopinte tra le mani. Mi strinse a sé e mi bacio una tempia, lasciandomi i fiori. Sorrisi e affondai il naso tra quei petali morbidi, perdendomi nel profumo dolce e nelle sfumature del tramonto, dal giallo al rosso.
«Com'è andata, amore?» mi chiese, il tono della voce caldo e premuroso.
«Meglio di come pensassi, soprattutto grazie a te»
Louis sorrise e appoggiò le sue labbra sulle mie, regalandomi un bacio delicato. «Complimenti»
Sorrisi e accarezzai i petali delle rose. «Sono bellissime, grazie» sussurrai.
Louis mi fece un occhiolino soddisfatto e mi strinse la mano libera nella sua. «Dove vuoi andare adesso?»
«Andiamo da Liam, ok?» gli chiesi, sperando che non se la prendesse.
Louis annuì e ci incamminammo fuori dalla scuola, verso la sua macchina.
«Ti dispiace?» domandai, mordendomi le labbra, non appena salì in auto.
«Per cosa?» chiese confuso.
«Magari volevi fare qualcos'altro...»
Louis ridacchiò e scosse la testa, mettendo in moto. «Mi fa piacere vedere Liam e Zayn. E poi Zayn mi ha scritto che ci sono due novità»
Aggrottai la fronte. «Due novità?»
Louis annuì. «Non mi ha voluto dire altro, ha detto soltanto di volerci informare di persona e di non preoccuparci»
«Bene, corri» dissi allora, ridendo. E così, in dieci minuti, ci trovammo nel parcheggio dell'ospedale, la nostra seconda casa.
Scesi dalla macchina, lasciando i fiori sul sedile, e raggiunsi Louis. Insieme entrammo e mano nella mano raggiungemmo la stanza di Liam.
«Si può?» domandai, e attraversammo la porta non appena Liam ci invitò ad entrare.
Il mio amico mi corse subito incontro e mi abbracciò, costringendomi a sciogliere la presa dalla mano di Louis. «Com'è andata, Har?» chiese, staccandosi da me quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi.
«Benissimo. Sono libero!» esclamai, sorridendo, prima di essere travolto una seconda volta dalla forza dei suoi abbracci.
«Bravissimo, Har!» quasi strillò, scompigliandomi i riccioli come suo solito.
Ridacchiai e gli lasciai un bacio sulla guancia e quando ci staccammo, mi accorsi della presenza di Zayn, che si avvicinò a me per darmi una pacca amichevole sulla spalla. «Complimenti, amico» disse in un sorriso.
Lo ringraziai gentilmente, tornando al fianco di Louis e guardandolo insistentemente, in attesa che chiedesse qualcosa sulle famose novità.
«Zayn, che ci devi dire?» domandò infatti, come se mi avesse letto nel pensiero.
«Mmh» fece il moro, strofinandosi le mani. «Volete prima la notizia più bella o prima quella meno bella?»
«Meno bella» rispondemmo in coro io e Louis, facendo ridere i nostri amici.
«Bene, allora. Oggi mi dimettono» ci informò Zayn, sorridendo.
Louis scattò in avanti e lo abbracciò con forza. «Evvai! Finalmente!» esclamò.
Sorrisi felice, ma la mia attenzione si spostò presto su Liam. Restai sorpreso quando lo vidi sorridere allegro, poi sollevò la mano verso di me, mostrandomi il pollice all'insù per tranquillizzarmi. Aveva capito che mi ero preoccupato per lui.
Ma come avevo potuto solo pensare che Liam non sarebbe stato felice di una notizia del genere?
Liam è quel tipo di persona che mette sempre la gioia degli altri al primo posto, figuriamoci quella dei suoi amici più cari!
«Sono contento, Zayn» dissi allora, sincero, quando Louis tornò accanto a me.
«E se questa era la notizia meno bella, la seconda qual è?» chiese il mio ragazzo, curioso e agitato.
Liam e Zayn si girarono contemporaneamente l'uno verso l'altro e si sorrisero, così persi nei loro occhi che sembrava si fossero dimenticati di noi. Poi si voltarono di nuovo nella nostra direzione, i sorrisi sempre vivi sulle loro bocche, e Zayn allungò una mano verso quella di Liam, stringendola.
A quel punto capii e sentii il cuore scoppiarmi nel petto dalla felicità. Lo sapevo da sempre che tra di loro ci fosse qualcosa, era palese dal loro modo di guardarsi, da come sembrava vivessero in una bolla di sapone in cui solo loro due erano ammessi, ed ero così contento che finalmente lo avessero capito anche loro, ero così contento che finalmente anche Liam avrebbe potuto vivere l'esperienza meravigliosa dell'amore.
«Stiamo insieme» disse Liam, confermando i miei pensieri.
Li vidi guardarsi un'altra volta, chiusi di nuovo nel loro piccolo mondo speciale, e io e Louis scoppiamo in un applauso felice.
«Finalmente!» esclamò Louis, rubandomi le parole di bocca.
«Già, era ora!» aggiunsi, facendoli ridere e arrossire.
Pensai che ogni cosa fosse al proprio posto, ormai. Era un quadretto quasi perfetto, quattro amici felici e innamorati, eppure c'era qualcosa di tremendamente ingiusto in tutto quello.
Con ogni probabilità, Liam non avrebbe mai lasciato l'ospedale e la vita del mio migliore amico era destinata a bruciarsi tra quelle mura grigie e opache.
Tremendamente ingiusto.
CIAO!
Finalmente ce l'ho fatta. In realtà, è già un miracolo che io sia riuscita a scrivere il capitolo così "presto", ma non mi andava di farvi aspettare ancora molto.
Come avrete notato, ci sono solo due pov, ma sono venuti più lunghi del previsto, quindi ho lasciato il capitolo così.
AVVISO: il prossimo sarà l'epilogo! Spero di non dovervi far aspettare troppo tempo, ma un paio di settimane passeranno perché nella prossima avrò i primi due esami parziali e non avrò tempo neanche per respirare. Aiutatemi.
Comunque, parlando di questo capitolo... GLI ZIAM CE L'HANNO FATTA! ALLELUIA! Siete contenti? Vi ho fatto aspettare molto, ma spero ne sia valsa la pena!
E anche Harry ha raggiunto un bel traguardo, no?
Io penso che questi quattro insieme siano troppo carini, non è vero?
Fatemi sapere cosa ne pensate, i vostri commenti mi rendono sempre felice!
Siete meravigliosi e vi ringrazio ancora per seguire questa storia!
Efp, Wattpad, Twitter: @hearmepayne
Un bacione a tutti e a presto!
Greta.
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Memories Left
Ficção AdolescenteDicono che siamo fatti di ricordi e che questi ci tengono in vita, ma cosa diventiamo quando ne veniamo privati? E cosa succede quando veniamo riempiti di nuovi ricordi e impariamo a vivere per la seconda volta? Ziam | Larry | Bromances: Zouis/Lirr...