Louis
«Zay?» chiamai il mio amico, quando entrai nella sua stanza e la trovai vuota.
«Ehi, Louis!» mi salutò, uscendo dal bagno con le mani nei capelli. «Grazie per il gel, non ne potevo più senza»
Ridacchiai. «Certe cose non cambiano mai»
«Che intendi?» domandò, tornando in bagno.
Lo raggiunsi, appoggiandomi allo stipite della porta e osservandolo mentre si sistemava il ciuffo. «Hai sempre avuto un'ossessione per i capelli. Per un periodo li hai tinti con i colori più improponibili!»
«Del tipo?»
«Argento e... verdi» lo informai, continuando a ridere. «Aspetta, dovrei avere qualche foto» dissi, prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans neri e iniziando a scorrere nella galleria.
«Non sono sicuro di volerle vedere» affermò Zayn, sogghignando.
«Oh, devi!» esclamai. «Eccole, guarda!»
Gli porsi il telefono, così Zayn si sciacquò le mani appiccicose di gel e lo prese. Iniziò a sfogliare qualche foto e la sua espressione diventava sempre più inorridita, secondo dopo secondo. «Sono terribili, soprattutto quelli verdi»
«Già, amico, io te lo dicevo ma tu non mi davi ascolto» dissi, scrollando le spalle.
«Ti prometto che ti ascolterò sempre, d'ora in poi» rise, poi mi consegnò il cellulare. «Andiamo a prenderci qualcosa al bar di sotto?»
«Volentieri, offro io!»
Così andammo al bar e ordinammo due caffè con due cornetti, che portammo al tavolino per sederci.
«Quando ti dimettono? Siamo a fine aprile e ti sei svegliato da un mese, ormai» domandai.
«Non mi sanno dire nulla» disse, stringendosi nelle spalle. «Continuano a farmi esami su esami ogni giorno»
«Non ti sei stancato? Io probabilmente sarei già scappato»
Zayn rise. «Un po' sì, ma passare del tempo lontano dai miei genitori mi fa bene. In un certo senso, in questo modo quando mi dimetteranno riuscirò a stargli più vicino»
«Che intendi?» chiesi, confuso.
«Stare da solo mi fa riflettere. Sto accettando sempre di più di aver perso la memoria e di dover ricostruire la mia vita daccapo, così come mi sto abituando all'idea che dovrò comportarmi da figlio con due persone che per me sono due sconosciuti e da fratello con altre persone sconosciute. Non è facile, ma ci sto lavorando»
«Ora ho capito. Non posso dirti che ti comprendo, però posso immaginare quanto sia difficile...»
Zayn annuì, sorseggiando il suo caffè. «Lo è, ma tutti voi che mi state accanto siete meravigliosi»
Sorrisi. «Puoi contare su di me per qualsiasi cosa»
«Lo so, Lou. Anche se ti conosco da un mese...» ridacchiò, «ho capito come sei fatto, sai?»
«Mi fa piacere» dissi, sorridendo.
Da quando Zayn aveva accettato di vedermi, non era passato giorno che non fossi andato a trovarlo. Mi sorprese come la cosa risultasse molto più semplice di quanto l'avevo immaginata: tra di noi non c'era imbarazzo, sembrava davvero che non fosse mai successo nulla e di certo l'amnesia di Zayn non aveva spezzato il nostro legame, in qualche modo quello era rimasto fisso nell'inconscio del mio amico, che subito era riuscito a fidarsi di nuovo di me.
«Come va con Harry?» mi domandò, interrompendo i miei pensieri e facendomi arrossire.
«Andiamo molto d'accordo» sorrisi.
«Andiamo, Louis! Dimmi di più! Cosa siete ora, tipo fidanzati?»
Scoppiai a ridere e annuii. «Tipo fidanzati, sì»
«Aw, ma che carini!» mi prese in giro, così lo colpii alla spalla scherzosamente.
«Ahia!» urlò, spingendomi lievemente e entrambi ridemmo.
«Non è troppo piccolo per te?» mi domandò poi.
«Un po', ma non m'importa» risposi, facendo spallucce. «E comunque sembra più grande lui, ma non dirgli mai che l'ho ammesso»
Zayn rise e incrociò le dita sulle labbra, baciandole in segno di promessa.
«Tu con Liam, invece?»
Lo vidi agitarsi sulla sedia e accavallare le gambe, poi spostò lo sguardo sul cornetto e lo morse. «Siamo diventati buoni amici»
«Mmh, quindi dovrei essere geloso» lo stuzzicai.
«No, è una cosa diversa» disse nervosamente.
Alzai le sopracciglia, puntando i miei occhi nei suoi. Zayn calò subito lo sguardo e stavolta fu lui ad arrossire. «Insomma, anche se io non mi ricordo di te, noi ci conosciamo da più tempo» cercò di giustificarsi.
Scoppiai a ridere. «Non dire stronzate e ammetti che ti piace»
Zayn sollevò di nuovo lo sguardo e sgranò gli occhi. «Ma che dici?!»
«E' perché è un uomo? Sai, non sarebbe una novità per te...» continuai.
Il moro aggrottò le sopracciglia e mi guardò in silenzio ma con una domanda stampata negli occhi, così scoppiai a ridere di nuovo. «Sto scherzando, sei sempre stato con solo donne, almeno per quel che ne so io»
«Fottiti, Louis» sbottò, ma riuscii a cogliere l'accenno di un sorriso sulle sue labbra.
«Seriamente, Zayn, non ci sarebbe niente di male...» continuai poi.
«Lo so» mi interruppe. «E sì, Liam mi piace»
Battei le mani e sorrisi soddisfatto. «Lo sapevo, è evidente. Perché non glielo dici?»
Zayn scosse la testa nervoso. «Non se ne parla, non so come la prenderebbe e non vorrei che si allontanasse»
«Ma chi, Liam? E' buono come il pane, non lo farebbe mai!» esclamai. «E poi gli piaci anche tu»
Zayn alzò le sopracciglia. «E tu come lo sai?»
Mi strinsi nelle spalle. «Sesto senso, amico»
«Ma finiscila!» disse, ridendo.
«Avevi promesso che mi avresti ascoltato» gli rinfacciai, puntandogli un dito contro.
Zayn alzò le mani a mo' di resa. «Hai ragione, mi fido, ok?»
«Bravissimo» dissi, ridendo e alzandomi per andare a pagare, poi tornai al tavolino. «Ora dovrei andare da Harry, devo aiutarlo con Matematica»
«Sì, certo, Matematica» scherzò, accompagnando l'ultima parola con le dita, segnando in aria le virgolette.
«Davvero, ha l'esame tra un mese e rischia di essere bocciato» cercai di giustificarmi.
Zayn si alzò. «Va bene, va bene, vai pure, poi mi racconterai com'è andato il pomeriggio ricco di studio!» disse, ridendo e facendomi un occhiolino.
Risi anche io e lo strinsi in un piccolo abbraccio. «A domani, Zay»
«A domani, e grazie per il caffè»
Zayn
Seduto a gambe incrociate sul mio letto, fissavo il foglio bianco davanti a me, appoggiato sul tavolino per i pasti.
Liam, forse aiutato da Harry, mi aveva procurato un album da disegno, una matita, una gomma e qualche colore. Un paio di giorni prima era entrato nella mia stanza con un sacchetto grigio tra le mani, che aveva appoggiato sul mobile per poi guardarmi sorridente, senza dire una parola, sotto al mio sguardo confuso.
«Cosa c'è?» chiesi, quando capii che Liam non avrebbe mai parlato.
«Sai, quando eri in coma Louis mi ha raccontato tante cose su di te» mi informò, continuando a sorridere mentre io continuavo a guardarlo perplesso.
«Vieni tu a vedere cosa c'è dentro» disse poi.
Così mi alzai e andai verso il sacchetto, aprendolo e svuotandolo con curiosità. Mi ritrovai con il materiale da disegno tra le mani e guardai Liam ancora più confuso.
«Eri un bravissimo disegnatore, dice Louis» mi spiegò allora Liam, mordendosi il labbro inferiore. «Io... spero di non essere stato invadente»
Fissai i suoi denti bianchi affondare in quelle labbra rosee e piene, poi notai il suo lieve rossore sulle guance morbide e i suoi occhi puntati a terra: era in imbarazzo e mi sembrò una creatura fragile e immensamente buona.
Riposi ogni cosa sul mobile e andai da lui, appoggiando la fronte sulla sua spalla. Lo sentii sussultare per quella vicinanza improvvisa, poi si ammorbidì e mi cinse i fianchi con le sue mani grandi.
«Sei meraviglioso, grazie mille» sussurrai sulla sua maglietta e lui mi strinse ancora di più contro il suo corpo. Mi sentii morire stretto nel suo calore e quando le sue labbra si posarono delicatamente fra i miei capelli, smisi di respirare per qualche secondo e desiderai per la prima volta di averlo tutto per me, in qualsiasi modo e per sempre.
Peccato che mi allontanò gentilmente da sé e io ritornai alla realtà, riprendendo a respirare.
«Prova a disegnare qualcosa» mi disse, sorridendo dolcemente.
Annuii e presi il materiale, per poi andarmi a sedere sul letto, ancora scosso per quei secondi di intimità. Impugnai la matita e iniziai a guardare il foglio, cercando qualcosa da disegnare.
«Zayn, stai tremando, va tutto bene?» mi chiese Liam preoccupato, distogliendomi dalla carta bianca di fronte ai miei occhi. Solo in quel momento notai il tremolio della mia mano, non me n'ero neanche accorto.
Lo guardai confuso e scorsi molta apprensione nel suo sguardo. «Io credo... di non saperlo più fare» ammisi, guardando altrove perché non riuscivo a guardare lui.
Liam emise un suono a metà tra una risata e un sospiro di sollievo, poi si sedette sul bordo del letto e appoggiò una mano sulla mia gamba. «Zee, non devi pensare, lascia la tua mano libera nei movimenti e vedrai che, se sei davvero così bravo come dice Louis, tutto andrà da sé. Devi solo trovare la tua ispirazione»
Sospirai, cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire. «Ho paura di non riuscirci, Leeyum»
Liam si alzò e mi sfilò il foglio e la matita dalle mani, andandoli a posare nel sacchetto e lasciandomi confuso.
«Non devi farlo per forza adesso, puoi farlo quando vuoi. Anzi, forse è meglio se lo fai quando sei da solo, eh?» mi disse, tornando vicino a me.
«Potrei dirti che me ne sto andando e lasciarti disegnare, ma sono egoista e voglio stare con te, quindi lo farai un'altra volta» continuò poi, sorridendo felice e facendomi ridere.
«E io potrei dirti che preferirei disegnare, ma non sono bugiardo e quindi ti dico che la tua è un'ottima idea» gli risposi, e così passammo il resto del pomeriggio insieme.
Adesso, invece, Liam stava facendo qualche esame di routine, mentre io me ne stavo in camera da solo. Louis era con Harry, mia madre era appena andata via con le mie sorelle e io finalmente avevo un po' di tempo per me stesso e per provare a disegnare, così avevo tirato fuori l'album da disegno e una matita dal sacchetto grigio e mi ero accomodato sul letto.
Stavo fissando quel foglio già da cinque minuti, ma non ero ancora riuscito a disegnare un minuscolo tratto.
Chiusi gli occhi, sospirando, e ripensai a ciò che Liam mi aveva detto due giorni prima. Le sue parole aleggiavano ancora chiare nella mia mente e riuscii a sentire la sua voce calda risuonare nella stanza, riuscii a vedere le sue labbra piene muoversi sensualmente per darmi consigli, i suoi occhi arricciarsi alle estremità mentre il suo viso si apriva in un sorriso genuino. Pian piano riuscii a figurarmi ogni minimo particolare di Liam, del suo volto, del suo corpo, e pensai che stessi impazzendo se solo ripensare alle sue parole me lo aveva fatto immaginare come se fosse lì con me, così aprii di nuovo gli occhi e quasi mi spaventai quando vidi che ogni dettaglio che stavo immaginando si era trasferito, quasi per magia, sul foglio sotto di me, che adesso accoglieva il volto di Liam, splendido e sorridente come sempre.
Avevo disegnato Liam ad occhi chiusi, senza rendermene conto, e nonostante la cosa mi spaventasse, sorrisi felice perché almeno una parte di me non era andata perduta con l'incidente e forse io ero sempre io, forse mi stavo ritrovando davvero, e il merito, ancora una volta, era solo di Liam.
Harry
«Tutto bene?» domandai a Louis non appena tornò sul divano, riposando il cellulare nella tasca dei suoi pantaloni da ginnastica neri.
Annuì e si avvicinò a me, poggiando la testa sulla mia spalla, e io lo coprii con la coperta. Era maggio ma faceva freddo come se fosse dicembre. «Era Zayn» mi informò. «Ha chiesto se stasera andiamo in ospedale, vuole che stiamo un po' tutti insieme. Ci sarà anche Liam, infatti»
«Perfetto, gli hai detto di sì?» domandai, accarezzandogli delicatamente i capelli.
Louis annuì ancora, poi sollevò il viso e mi prese una mano tra le sue, baciandola. Sorrisi e chiusi gli occhi. «Ehi» sussurrai.
Louis non rispose e continuò a lasciarmi dei baci umidi sulle mani e sulle dita, poi spostò la stoffa della mia maglietta e mi baciò anche i polsi con dolcezza.
«Lou, ehi» ritentai, chiamandolo in un sussurro per non rovinare quel momento. «Va tutto bene?»
Louis spostò le labbra dalla mia mano e intrecciò le sue dita alle mie, per poi sedersi a cavalcioni su di me e guardarmi negli occhi. «Mi sono innamorato di te, ragazzino» mi disse, mordendosi le labbra e regalandomi un piccolo sorriso sincero.
Gli presi l'altra mano e la strinsi forte, poi mi avvicinai al suo volto in cerca delle sue labbra sottili e morbide. Vi lasciai un bacio leggero, poi seguii la loro linea con la lingua e portai le mani di Louis sul mio petto, lasciandole lì per raggiungere la sua schiena.
Lo sentii irrigidirsi sotto al mio tocco freddo, poi appoggiò le dita sul mio collo e mi baciò in uno scatto voglioso ma dolce e sentii le nostre erezioni formarsi al contatto dei nostri bacini. Sospirai fra le sue labbra ormai umide e rosse e mi spinsi contro di lui involontariamente.
«Ho bisogno di te adesso» gli dissi, ansimando. Il piacere mi aveva pervaso già tutto, raggiungendo ogni parte del mio corpo e facendomi fremere, forse perché non mi abbandonavo alla carne da troppo tempo, ormai, o forse perché anche io mi ero follemente innamorato di quel ragazzo dagli occhi blu.
Louis, per tutta risposta, mi tolse la maglietta in un gesto rapido, per poi tornare a baciarmi ogni lembo di pelle, che ormai scottava sotto al tocco della sua bocca avida.
Respirando a fatica, infilai una mano nell'elastico della sua tuta e poi in quello dei boxer e iniziai a toccargli il membro con delicatezza.
Forse troppa delicatezza, perché Louis si alzò con uno scatto violento e si abbassò ogni indumento, lasciandomi a bocca aperta ad osservare ogni sua perfezione.
Si avvicinò e si inginocchiò di fronte a me, appoggiando le sue mani sulle mie ginocchia e lasciandomi un bacio appena sopra al bottone dei jeans. Mi lamentai e istintivamente sollevai il bacino verso il suo viso, così Louis mi liberò dai pantaloni e dagli slip, per poi sedersi ancora su di me.
Affondai i denti nelle mie labbra non appena i nostri sessi si toccarono direttamente per la prima volta, senza alcun tipo di tessuto a fare da intralcio, ma non riuscii a trattenere un urlo quando Louis iniziò a muoversi su di me.
«Lou, ti prego» riuscii a dire, mentre affondavo le unghie nelle sue braccia e mi lasciavo segnare il collo dalle sue labbra esperte.
«Sei sicuro, ragazzino?» domandò, sfiorandomi la bocca gonfia per poi baciarla con estrema dolcezza.
Annuii e sorrisi, chiudendo il suo viso tra le mie mani grandi e guardandolo negli occhi per fargli capire quanto lo amassi e quanto lo desiderassi. Così, con lentezza e attenzione, Louis si spinse dentro di me e io mi concentrai sul sapore della sua pelle ormai calda per non sentire dolore.
Bastò qualche secondo per abituarmi a lui, così iniziai a spingermi contro il suo corpo e insieme sincronizzammo i nostri movimenti per amarci nel migliore dei modi possibili.
Quando il nostro piacere venne soddisfatto del tutto, Louis si lasciò andare sopra di me, cingendomi con le sue braccia.
Portai le mani tra i suoi capelli e gettai la testa all'indietro, verso il divano, scoppiando a ridere con il cuore pieno di gioia.
«Mi sono innamorato di te anche io, Lou»
CIAO!
Eccomi qui! Sappiate che se sono riuscita a pubblicare oggi è solo un miracolo! Ho scritto due terzi del capitolo ieri sera, invece di guardare una serie tv che sto seguendo, quindi amatemi ahaha
Intanto vi ringrazio per tutto l'interesse e tutte le belle parole che mi state dedicando, vi adoro.
Passando al capitolo, mi scuso per la brevità dell'ultimo pov, ma ho pensato che non avesse bisogno di altre parole, e quindi ciò che doveva succedere andrà a finire nel prossimo capitolo. A parte questo, spero tanto vi sia piaciuto.
E' passato un altro mese e abbiamo gli Zouis che, come vedete, si sono ritrovati alla grande: siete felici?
Poi abbiamo uno Zayn alle prese con una sua grande passione, il disegno, e con il suo grande amore... Liam eheh non è adorabile? Aw
Infine ci sono i Larry e... dico solo che mi vergogno immensamente, è una delle mie prime scene a rating rosso e non so se riesco a scriverle come si deve. Anzi, mi farebbe davvero piacere se mi faceste sentire le vostre opinioni, sia su questa "novità", sia, come sempre, su ogni cosa che volete! Potete lasciare recensioni, commenti, tweet, messaggi privati... qualsiasi cosa, io sono @hearmepayne su ogni social network!
Detto questo, vi saluto e vi abbraccio forte. Alla prossima, che non so quando sarà. Siate pazienti!
Greta

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Memories Left
Teen FictionDicono che siamo fatti di ricordi e che questi ci tengono in vita, ma cosa diventiamo quando ne veniamo privati? E cosa succede quando veniamo riempiti di nuovi ricordi e impariamo a vivere per la seconda volta? Ziam | Larry | Bromances: Zouis/Lirr...