Nine.

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Leggimi!
Buon salve a tutti, vi avviso che ho pubblicato il Prologo della nuova storia del Circolo degli Amori Impossibili, si chiama "Lyngheid: la Regina di Notre Dame". Andate a fare un salto e fatemi sapere ;)

Vi lascio alla lettura,
just22years.




* * *

Conosce l'amore solo chi ama senza speranza.

cit. Friedrich Schiller, Don Carlos, 1787



Sono sdraiata su questo lettino da ore. Una decina di apparecchi controllano i miei parametri vitali e gli specialisti mi gironzolano intorno prendendo appunti nelle loro schede.

A volte mi pongono delle domande con il loro fortissimo accento americano e per un po' riemergo dai pensieri.

«Puoi ripetermi quanti anni hai?»

«Diciotto.»

Bisbigliano fra di loro, cerco di capire cosa stiano dicendo e il mio sguardo tenta di trovare quello del dottor Hiddleston. Lui non ha spicciato parola se non per rispondere a qualche domanda. Sta fermo ad osservarli, ad ascoltarli.

«Per oggi va bene.» Dice uno, lasciando che un'infermiera mi liberi dagli apparecchi. «potremmo parlare con i genitori della ragazza, Tom?» Faccio finta di non ascoltare mentre mi metto a sedere.

«Ovviamente, quando desiderate farlo?» Guardo con la coda dell'occhio il mio dottore, per qualche strana ragione sembra un po' nervoso.

«Adesso. E' urgente.» Il mio cuore inizia a galoppare a questa affermazione. Non è una novità che la mia malattia sia grave, ma detta con quel tono di voce suona terribilmente male.

Nemmeno ascolto l'infermiera quando mi dice gentilmente: «Avanti, cara, ti accompagno nella tua stanza.» Guardo il dottore e solo quando esce dalla porta mi lancia un'occhiata fugace, piena di ansia e preoccupazione. Ed è proprio questo che mi fa scoppiare.

Corro fuori dalla stanza e seguo i dottori, intenti a parlare fra di loro. Solo quando sento la parola "morte" mi decido a richiamare la loro attenzione.

«Allora?» La mia voce li fa fermare e voltare verso di me. Nessuno fiata, così ne approfitto per riformulare meglio la mia domanda. «Riuscirò a guarire o no?» Il dottor Hiddleston mi si avvicina non appena chiudo bocca.

«Charlotte, va nella tua stanza.» Mi ordina.

«No, Tom, se la ragazza vuole delle risposte, gliele daremo.» Dice un dottore, guadagnandosi la mia simpatia. «Ma non adesso.» Aggiunge poi, sciupando la bellezza di quell'attimo. Rimango ferma dove sono senza parole, delusa, mentre loro si avviano verso non-so-dove.

Oggi è proprio giornata no, mi trovo a pensare, mentre mi avvio a passi da gigante nella mia stanza. Arrivata a destinazione, mi butto a peso morto sul lettino, ignorando tutto e tutti.

«Hey?» Sobbalzo sul materasso e mi volto. Lucinda è seduta sulla sedia dove siede di solito durante le nostre parlate.

«Mi hai spaventata.» Le sorrido per non sembrare troppo fredda.

«Oh, questo l'avevo notato.» Mi sorride a sua volta. Restiamo un attimo in silenzio fino a quando non prende qualcosa dalla sua ventiquattrore. Agrotto le sopracciglia e la prendo in mano quando me la porge. E' abbastanza pesante per essere così piccola.

La guardo con occhi luminosi quando riconosco tocco familiare. Scarto il regalo e, proprio come pensavo, si tratta della mia amata macchina fotografica.

Oltre il Confine | Tom Hiddleston Fan FictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora