CAPITOLO 3

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Galadan non era un vero e proprio veggente, almeno non uno dei tanti impostori che fingevano di poter leggere tra le righe del futuro e delle sue innumerevoli sfaccettature. No, quella era una mera facciata che gli permetteva di svolgere in maniera sicura e discreta la sua vera occupazione senza attirare su di sè sguardi indiscreti: utilizzare la sua fitta rete di spie per fornire informazioni a chiunque avesse abbastanza soldi per poterselo permettere, e non era certo alla portata di tutte le tasche.
Fino a quel momento Raxor non aveva mai dovuto rivolgersi a lui, perchè aveva sempre ricevuto ogni informazione necessaria da coloro che lo ingaggiavano in funzione di sicario o di ladro. Avrebbe potuto fare da sè qualche ricerca per risparmiare soldi, ma questo gli avrebbe richiesto troppo tempo, ed era l'ultima cosa che poteva permettersi di sprecare. Erano già passati fin troppi giorni dal torneo, e il mago sicuramente si era già allontanato parecchio senza lasciare tracce.
Dopo aver organizzato la sua mossa successiva, decise di ristorarsi per almeno mezz'ora in un'osteria poco lontano dal punto i cui si trovata, chiamata "Pickaxe Tavern". Non era molto più grande di un qualsiasi altro negozio della cerchia esterna, forse persino più sporco e malmesso. L'insegna di legno ormai mezza marcia dondolava placida al vento con un debole cigolio, mentre dall'interno provenivano risate sguaiate di avventori ubriachi già di bella mattina e alcuni schianti, risultati dei frequenti litigi.
Sicuramente non era un luogo dove si sarebbero fermati dei nobili, anche perchè quella brodaglia grassa in cui galleggiava un pezzo di carne non identificato dava ulteriore motivo per stargli alla larga. Tuttavia, era un luogo perfetto per quelli come Raxor che preferivano mantenere l'anonimato, e inoltre come tutte le osterie di quel genere era una fonte inesauribile di informazioni. Dubitava che sarebbe riuscito a scoprire qualcosa di concreto su Xeth, ma si sarebbe dovuto fermare in ogni caso perchè aveva bisogno di essere nel pieno delle fore per poter intraprendere un viaggio che non si prospettava affatto breve.
Non era cambiato nulla dall'ultima volta che ci era stato: ancora quel forte odore di alcool e tabacco di pessima qualità che aveva tanto infastidito Talya. L'aveva portata lì il giorno del suo diciannovesimo compleanno per festeggiare l'ennesimo sabotaggio di un tentato matrimonio che Reghan aveva cercato di imporle, un mercenario come lui non avrebbe di certo potuta accompagnarla in un negozio da riccastri per comprarle un regalo costoso.
Le aveva fatto indossare un lungo mantello di tela grezza con un ampio cappuccio per nasconderle il viso fin troppo riconoscibile. Con gli individui che c'erano in giro non era certo saggio girare a capo scoperto. Inoltre, che fine avrebbe fatto la sua reputazione se avessero scoperto che faceva da insegnante ad una principessa? Meglio non rischiare. Appena varcata la soglia lei aveva arricciato il nasino irritata dall'odore, per poi guardarsi attorno con aria sconcertata. Raxor si era chinato verso di lei sussurrandole:-Sono tante le cose che non conosci, principessina.-
Dopo aver schivato i vari ubriachi che camminavano con passo malfermo stringendo forte i loro boccali e raccontando battute piuttosto spinte, si erano seduti uno di fronte all'altro in un rozzo tavolino di legno scheggiato in fondo alla sala che era in parte nascosto da una specie di bancone. Dopo qualche minuto si era presentata l'oste, una donnona florida e dalle guance colorite che indossava un'abito dalla profonda scollatura.
-Cosa vi porto?- aveva chiesto strizzando l'occhio a Raxor con malizia, il quale fece finta di non esserne accorto e si affrettò ad ordinare due birre senza lasciar parlare Talya. Quando l'oste le mise davanti quell'enorme boccale contenente un liquido giallo scuro sopra il quale galleggiava della schiuma, lei guardò Raxor con aria insicura, chiedendosi se quella roba fosse davvero da bere.
-Avanti, dici di non voler essere uguale alle altre ragazze? Allora manda giù tutto quanto e non fare la femminuccia!- le aveva detto, sfidandola con lo sguardo. E Talya ovviamente non avrebbe mai e poi mai rifiutato una sfida. Aveva bevuto l'intero boccale tutto d'un sorso, richiamando l'oste per farsene portare un altro mentre gli indirizzava un sorrisino soddisfatto. Peccato che pochi minuti dopo gli effetti dell'alcool avevano già iniziato a farsi sentire, e Raxor era stato costretto a portarla fuori di peso per non rischiare che venisse scoperta, visto che stava blaterando frasi senza senso. Così l'aveva fatta montare a cavallo e si era seduto dietro di lei, tenendola ferma mentre ritornavano al castello e portandola di nascosto nei suoi alloggi. Poco prima che si addormentasse nel suo letto Talya aveva sussurrato:-Sì papà, Raxor è davvero un combattente fantastico.-
Raxor se n'era tornato a casa sua con un sorriso ebete sul viso, incapace di reprimere l'orgoglio.

Memorie. Di nuovo.
Si sedette al bancone guardandosi attorno distrattamente. Davvero tutto sembrava rimasto immutato da allora: stessi mobili rovinati, stessi ubriachi, perfino l'oste era sempre la stessa, sebbene fosse diventata più magra a causa dei lunghi anni di carestia. Sembrò non riconoscerlo, ma d'altronde con tutta la gente che vedeva ogni giorno era molto improbabile che lo facesse.
Dopo aver ordinato e ricevuto quello che si supponeva fosse una bistecca, mangiò con calma aguzzando l'udito e cercando di carpire stralci di conversazioni. Tuttavia, come aveva previsto non riuscì ad ottenere nulla che gli potesse tornare utile. Improvvisamente udì un nome che catturò la sua completa attenzione.
-Ehi, avete sentito? A quanto pare a Vilya c'è stato un attacco nella zona est della cerchia esterna, è stato raso al suolo quasi tutto, ma nessuno sa chi sia stato! Ve lo dico io, i colpevoli sono gli spiriti dei nostri antenati!- disse un tizio con una cicatrice sulla guancia, guadagnandosi delle risate per l'assurdità della sua ipotesi.
Raxor si irrigidì. "Non può essere, hanno attaccato proprio la zona in cui c'era la tenda di Galadan!" Poteva anche essere stato un caso, ma il suo sesto senso gli diceva che non era così. Ed era risaputo che non si sbagliasse quasi mai, proprio come quando percepì che c'era qualcuno che lo stava seguendo non appena uscì dalla taverna per rimontare a cavallo in direzione di Vilya.

Ta da da daaaaan! Chi sarà mai questo oscuro tizio? Povero Raxor, sta iniziando a farmi pena anche se non so il perchè xD Spero vi sia piaciuto questo capitolo, anche il flashback con la principessa ubriaca! Solo io riesco a far sembrare tutti dei pazzi/idioti/ubriachi, perdonatemi :')

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The revenge of the mercenaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora