27 MAGGIO 1492 parte 2

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"Sposami".


Quella parola aleggiò nell'aria dellastanza, calda, sicura, dettata dall'amore.


Quella parola che ormai non credevoavrebbe mai pronunciato.


Sentì il mio cuore fermarsi per unafrazione di secondo, il respiro bloccarsi e i singhiozzi morirmi ingola.


-Sposami-

Aveva ripetuto Stoyan spinto dalla miaespressione confusa.


-Cosa?- domandai con voce strozzata perl'emozione.


Stoyan sfoderò uno dei suoi sguardimigliori che riuscì a sciogliere il nodo che mi aveva oppresso lagola, si avvicinò e mi strinse le mani.


-Katerina, è da un po' che progettavodi chiedertelo, ma non trovavo il momento adatto...non voglio chepensi che voglia prenderti in moglie solo perchè aspettiamo unbambino, io ti amo...ti amo davvero e sono certo di volerti accanto ame per sempre, sono certo di volerti trovare accanto a me alrisveglio, ogni mattina per tutta la vita- concluse passandomi lamano destra tra i capelli, mi accarezzò lievemente la guancia colpollice, probabilmente in quel momento notò i miei occhi riempirsidi lacrime perchè vidi il suo sguardo incupirsi -Oh Katerina, tiprego dimmi qualcosa...perchè piangi? Non mi ami forse?- domandòasciugandomi le lacrime.


-Non sono lacrime di tristezza queste,Stoyan...io ti amo- mormorai.


Sorrise.


-Non mi hai ancora dato una risposta...


Sorrisi e avvicinai le mie labbra allesue.


-Si, si voglio sposarti- sussurraisorridendo


A queste parole vidi il suo voltoilluminarsi, i suoi chiarissimi occhi azzurri si accesero ancora dipiù.


-Ti amo- soffiò sfiorandomi le labbracon le sue.


In quel momento tutto mi sembravaperfetto, ma dentro di me, nel profondo dell'anima un dubbiocontinuava a scuotermi, come uno zampillo di oscurità in un fasciodi luce purissima...poteva davvero concludersi tutto così bene?


*****


-Allora?- domandò petia rimbalzandoimpaziente sul mio letto.


Mi lasciai andare a un sorriso limpidotalmente reale e profondo che non riuscì più a togliermi di dosso.


-Petia è andato tutto meglio di quantopotessi sperare!- esclamai mettendomi le mani davanti alla bocca, nonriuscivo ancora a crederci, io e Stoyan ci saremmo sposati e tuttosarebbe andato apposto.


Gli occhi di mia sorella siilluminarono, donandole un' espressione di poutra gioia.


-Santo cielo!- esclamò -Mia sorella sisposa!- disse gettandomi le braccia al collo lasciandosi trasportareda una risata di pura felicità.


-Non riesco ancora a crederci- dissistringendo ancora di più l'abbraccio.


-Per quand'è fissata la data delmatrimonio? Ci saranno parecchi invitati? Stoyan ha già parlato connostro padre? O mamma mia! Devo scegliere il vestito, non ho unvestito adatto sorelòla mia! Come potrò rimediare?Non posso certopresentarmi al matrimonio di mia sorella come una oiveraccia!- dissepercorrendo freneticamente tutta la stanza avanti e indietro.


Tipico di Petia, quando era troppofelice si lasciava trasportare dall'entusiasmo e il suo cervelloinziava a pensare a qualsiasi cosa.


La guardai sorridendo.


-Calmati Petia, nostro padre non lo saancora, io e Stoyan abbiamo deciso di sposarci in segreto- mormorai.


-In segreto?- ripetè Petia sgranandogli enormi occhi azzurri.


-Si...c'è sempre la possibilità che igenitori di Stoyan o nostro padre non dia la benedizione necessaria acompiere questa unione, invece mettendoli davanti al fatto compiutonon potranno più farci niente- confessai.


Il sorriso sul volto di Petia si spensedi colpo.


-In questo modo non potrò partecipareal matrimonio- mormorò sedendosi dispiaciuta sul letto.


Mi sedetti vicino a lei.


-Al contrario sorellina- dissiprovocando un' espressione confusa sul viso di Petia.


-Ma come?


-Per il matrimonio servono duetestimoni, uno per lo sposo e uno per la sposa- dissi sorridendo.


-Sarò la tua testimone?- disse leiriassumendo la solita espressione allegra, sembrava sul punto discoppiare dalla gioia da un momento all'altro.


Mi abbracciò di nuovo.


-Quando vi sposerete?


-Tra due giorni.


-Non vedo l'ora!


PETROVADove le storie prendono vita. Scoprilo ora