19 FEBBRAIO 1492

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Guardo fuori dalla finestra della mia piccola stanza di legno, è veramente una bella giornata oggi, nonostante sia  Febbraio il sole è caldo e brillante come non mai, e una leggera brezza tiepida scuote le cime degli alberi, come una tipica giornata estiva.

Sorrido.

In una giornata cosí perfetta avrei potuto incontrare Stoyàn.

Scendo le scale con il sorriso stampato in faccia per arrivare al piano di sotto composto da un' unica stanza con al centro un tavolo tondo di legno e un camino sulla parete destra.

Mia madre se ne sta seduta ad una delle seggioline del tavolo facendo la maglia.

-Buongiorno madre- dico avvicinandomi a lei per lasciarle un bacio sulla guancia.

-A te Katerina, pensi di fare qualcosa oggi?- dice abbandonando il lavoro sul tavolo.

-Con una cosí bella giornata pensavo di uscire...- dico mostrando un grande sorriso.

Mia madre sorride di rimando abbandonando il lavoro sul tavolo.

-Bene, cosí potrai farmi un favore, tu e Petia oggi dovreste fare il giro delle erbe- conclude.

ùIl mio sorriso si spense in un attimo lasciando spazio ad un'amara delusione, mentre il progetto di vedere Stoyàn svaniva dalla mia mente.

-Ma madre...oggi toccherebbe a Beatrisa e Dariyna farlo...- dico cercando di evitare il dovere che mi era appena stato affibbiato.

-Mi spiace Katerina- fa lei riprendendo il lavoro -ma le tue sorelle si sono offerte di aiutarmi in casa oggi.- conclude.

"Ma guarda un po'" pensai sbuffando.

-Bene madre, allora andrò a chiamare Petia- dico amareggiata imboccando le scale per tornare al piano di sopra.

Percorsi velocemente lo stretto corridoio fino ad arrivare all'ultima porta in fondo.

Mi fermo e busso alla porta di legno.

-Petia! Sono Katetina apri-

Nessuno risponde così busso nuovamente.

-Petia! Apri!- dico senza smettere bussare.

Sento dei passi lenti dietro la porta e poi la vedo aprirsi con un lungo e straziante cigolio.

-Devo ricordarmi di dire a nostro padre di aggiustarla- dice Petia indicando la porta.

Mi guarda con un enorme sorriso puntandomi addosso i suoi bellissimi occhi azzurri.

Petia aveva un anno in meno di me, ed era tutto il mio contrario, aveva dei lunghi capelli lisci come sottili fili di seta, di un biondo lucente simile all'oro e un viso ovale incorniciava delle labbra dai lineamenti morbidi e aggraziati e due grandi occhi del colore dell'oceano.

Era una persona solare, sempre pronta a ridere e scherzare, in questo ci somigliavamo.

-Nostra madre ti ha dato la buona notizia?- disse senza smettere di sorridere.

Al contrario di me Petia amava fare il giro delle erbe, le piaceva stare a contatto con la natura, adorava sdraiarsi sui prati e nei campi per rimanere ore a osservare il cielo scherzando sulla forma delle nuvole, faceva tutto con entusiasmo e per questo riusciva sempre a coinvolgermi o a farmi stare meglio quando ero giù di morale.

-Suppongo che per te sia una buona notizia!- dico sorridendo di rimando.

Lei annuisce e velocemente afferra un cestino di legno intrecciato che teneva vicino alla porta, mi guarda e ride, probabilmente aveva notato la mia espressione delusa.

-Coraggio!- dice -potrai vedere Stoyan quando saremo sulla via del ritorno!- dice dandomi una pacca sulla spalla senza smettere di ridere.

Io immediatamente la zittì mettendomi l'indice davanti alla bocca.

Avevo parlato della mia relazione con Stoyàn solo a lei, perchè tra tutte le mie sorelle era quella di cui più mi fidavo nonostante fosse l'ultima arrivata, non avevo detto niente a mio padre e mia madre, ritenevo fosse meglio non sapessero certe cose, avere relazioni prima del matrimonio era sconveniente e non volevo che la mia famiglia sprofondasse nella vergogna e nel disonore per colpa mia.













Dieci minuti dopo percorrevamo le stradine contorte del villaggio dirette verso i campi per prendere la prima erba che nostra madre aveva richiesto.

-Cosa c'è per primo nella lista?- mi domanda Petia appendendosi al mio braccio per vedere la lista di carta che tenevo tra le mani.

-Rosmarino.

-Rosmarino...- ripete lei pensierosa -se non sbaglio lo troviamo nel campo a nord, dopo la casa della strega- dice tutta felice.

La casa della strega, nonostante il nome potesse mettere paura, era la casa di una donna bassotta e di colore piuttosto grassottella, che si vociferava fosse una potentissima strega, in grado di compiere incantesimi e leggere il futuro di ogni persona.

In pochi credevano a quella storia e tra quei pochi ovviamente c'era Petia.

La guardai sorridendo.

-Che c'è? vuoi fermarti per vedere cosa nasconde il tuo misteriosissimo avvenire?- faccio ridendo.

-Non sarebbe male sai? Pensa, non ti piacerebbe sapere cosa nasconde il tuo destino?- dice guardandomi con sguardo volutamente serio -Potresti chiederle la data del matrimonio per esempio...- conclude scoppiando a ridere.

-Matrimonio?

-Certo!- urla lei -Con Stoyàn!- dice abbassando la voce di un tono -potresti sapere il giorno, il vestito con cui ti sposerai, quello che mangerai....ma pensa più in grande...addirittura potrai sapere quanti figli avrete! i nomi e tutto il resto! sarebbe stupendo!- dice senza smettere di ridere.

-Ma smettila!- le dico dandole una leggera spinta per scherzare.

Lei risponde con una spinta leggermente più forte, inciampo e vado a sbattere contro a qualcuno.

-Scusate!- dico senza alzare lo sguardo in segno di umiltà.

-Paura- dice la voce della donna a cui sono andata addosso.

-Scusate come?- alzo lo sguardo e vedo contro a chi sono andata: la strega. non avrei potuto scegliere di meglio.

-Paura, disperazione, desiderio di sopravvivenza...- dice guardandomi con due piccoli occhi neri.

-Temo di non capire- dico confusa.

-Paura...disperazione...desiderio di sopravvivenza...li vedo, colmano ogni angolo del vostro futuro, sono ovunque, non dovete fidarvi di nessuno! Mai!

-Io...

-Questo- disse la donna poggiandomi la mano destra sul ventre -Questo è solo l'inizio-

-Io, non...-

-Ora non capite, certo...- fece una pausa per guardare le nostre facce esterrefatte -tra qualche mese vi sarà tutto più chiaro- dice per poi superarci e continuare per la sua strada.









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