Caro diario,
oggi non voglio scrivere nulla di ciò che ti ho scritto in precedenza. Vorrei davvero bruciarti ma poi non mi rimarrebbe più nessuno con cui sfogarmi perciò eccomi qui, a 15 anni a scrivere su un diario segreto come una bimba di 4 anni.
Quando le persone ti feriscono, provi uno strano peso stomaco; è più di un'ora che piango ininterrottamente sperando che questo macigno vada via insieme a tutte le lacrime che ho. Ho rotto un po' di cose, dicono tutti che faccia stare bene ma fidati, non è così. Per fortuna a casa non c'era mamma, altrimenti dovevo darle spiegazioni che mi avrebbero solo spezzato il cuore più di quanto non sia già rotto. Sai qual è il problema?
Che il nostro cuore non è come le stelle marine: dai pezzi rotti non nascono altri cuori ma solo delusioni.
Oggi la mia migliore amica ha detto che è stanca di me, e me l'ha dimostrato piuttosto bene da due mesi a questa parte non invitandomi alle feste che organizzava e non facendomi gli auguri per il mio compleanno ed è triste perché poteva evitare di ferirmi così tanto, poteva dirmelo prima che io cercassi di ricostruire un rapporto ormai inesistente.
Le parole feriscono più di calci e pugni, perché i lividi prima o poi scompaiono, le cicatrici rimangono ma non ti fanno più tanto male, le parole no: le parole ti tormentano durante la notte con movimenti impercettibili capaci di scuotere la tua sensibilità.
Le parole uccidono, mio caro diario, ma tu sei una cosa e non capiresti, tu non hai sentimenti, né niente: sei vuoto, spoglio, privato di emozioni che non so se amare o detestare.
Dovrei diventare come te, così fredda da poter congelare chiunque ma sai quale sarebbe il risultato? L'isolamento, sarei isolata da tutti e da tutto e poi che ne sarebbe di me? È questo che ci rende uguali, tu sei obbligato ad essere privo di sentimenti ed io obbligata ad averne per non rimanere sola.
E so che tutto ciò passerà, che un giorno il suo nome sarà solo un ricordo lontano, che il suo precisare la pronuncia del suo cognome con i professori sarà solo un mormorio che non mi riporterà nulla alla mente se non indifferenza, ma ora mi manca, mi manca da morire ma la detesto, perché è riuscita a farmi soffrire come mai nessuno prima d'ora, e di delusioni ne ho avute. Come potrei definirmi... Ecco, tutti sono fatti di carne ed ossa, io di delusioni e sentimenti soppressi.
E sarà così per un po', perché lei sarà con me per altri cinque anni, e allora come potrò dimenticare tutti quei piccoli dettagli che la rendevano unica?
Con quale coraggio riuscirò a vederla con altre e vedere come riesca ad ignorarmi?
Ecco, non posso, ma non posso nemmeno struggermi per qualcuno che a me non ci tiene più.
Sono delusa, perché lei con me non era di certo qualcuno di importante ma era se stessa, io c'ero quando era triste, quando piangeva, io c'ero quando provava a scrivere qualcosa, io c'ero quando aveva bisogno d'aiuto.
Io c'ero, ma da ora non ci sarò più.Devo dire che mi si è spezzato il cuore mentre scrivevo queste cose.
La ragazza sono io, questa è la mia esperienza e mi fa malissimo vederla ancora, vederla ignorarmi mentre io proprio non ci riesco.
Spero che questa one shot vi sia piaciuta e che sia riuscita a trasmettervi ciò che ho provato quello schifoso 8 maggio.
Vorrei che lei leggesse questa os per farle capire quanto lei mi abbia distrutta ma davvero, non cambierebbe nulla.
Vi ricordo di non votare ma solo di commentare e poi, io adoro i vostri pareri.
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Flashlights
General FictionFlashlights è un esperimento che ho deciso di creare. Scriverò 10 os, ognuna con un tema diverso ma collegato da un filo conduttore che credo capirete leggendo. Se volete partecipare a questo esperimento dovete solo votare SINCERAMENTE tre os che...