capitolo 17

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Cosa posso fare? Cazzo piccolo mio ti prego resisti. Il mio cervello era fuso ormai. Era come se il mio mondo si stesse sgretolando proprio sotto ai miei piedi ed io stessi sprofondando un un buco nero senza ritorno. Ecco cosa sarebbe stata la mia vita senza di lui. Un fottuto buco nero dal quale è impossibile uscire almeno che tu non abbia un "pass". Il mio "pass" era proprio lì davanti ai miei occhi e mi stava lasciando, per sempre.

Dopo qualche secondo uscii dal mio stato di trans. Cercai disperatamente il telefono dentro la mia dannata pochette che pur essendo minuscola a me sembrava immensa in quel momento. Finalmente lo trovai. Chiamai l'ambulanza e piegai loro tutto l'accaduto, e gli diedi l'indirizzo in modo che potessero raggiungerci. Nel frattempo stavo cercando di tamponare le ferite del mio angelo, seguendo le istruzioni che mi diedero i medici per telefono. Ma niente sembrava funzionare. Il sangue usciva ancora e ancora. Quel Bastardo assassino giuro che se riescono a trovarlo lo uccido con le mie stesse mani.

《Hei amore mio, so che in fondo mi stai ascoltando. Io riuscirò a salvarti, fosse anche l'ultima cosa che faccio in questo fottuto mondo. Beh è se non ci riuscirò verrò a farti compagnia lassù in un posto migliore dove noi staremo insieme sempre, ma soprattutto per sempre. Avremo dei bambini e so che saranno stupendi se prenderanno dal loro papà. Okay forse sto delirando ma ti amo e non riesco a vederti così cioè proprio non ce la faccio. Sono una persona orribile. Se solo fossi uscita da quella fottuta macchina. Se solo non ti avessi dato ascolto ora ci sarei io al posto tuo e sono sicura che sarebbe meglio perché tu sei perfetto, tu hai quei difetti che io amo, hai quella voglia di vivere che pochi hanno. Io invece non ho niente..》 eccole. Sono tornate quelle maledette lacrime a rigarmi il viso. Appoggiai la mia testa sul suo petto, poi presi le sue braccia e me le avvolsi intorno alla vita, in modo da sentirmi protetta. Restammo così per quelli che sembrarono anni, fino a che non sentii qualcuno sollevarmi per le spalle. A quel punto mi girai in preda al panico ma poi mi accorsi che era solo un dottore. Mi rigirai verso Jamie è notai che era disteso su una barella coperto da un fottuto lenzuolo bianco.

《 Questo cosa vuol dire?》 Quasi gridai in preda a un pianto angosciante.

《Mi dispiace signorina ce la metteremo tutta ma purtroppo la situazione è critica non possiamo assicurarle nulla》

《NO! NO CAZZO NO!》

☺ehehe. Vi sono mancata? Spero di si!
Siete curiose? Fatemi sapere. Bacione❤

Il "mio"professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora