Capitolo 12

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Sono nuovamente a casa di Calum, non pensavo ci sarei tornata, abbiamo cinquanta minuti prima che scatti la mezzanotte e vorrei che fossero cinquanta giorni, perché so che c'è così tanta da dire, c'è da conoscersi meglio, si devono fare davvero troppe cose.

-Vuoi acqua, thè?- mi chiede, e io scuoto la testa, mi ha dato una sua maglia , ha il suo profumo e mi sta abbastanza grande da coprirmi il sedere, anche se so, che Calum preferirebbe vederlo.

-Posso prendermi una birra o ti faccio male?- siamo seduti sugli sgabelli della sua cucina e lui sembra chiedermi scusa con lo sguardo

-fai pure- stento un sorriso, sappiamo del mio passato, entrambi, io so che posso ricaderci così facilmente, ma lui no, e voglio che pensi che io sia forte , voglio che mi ricordi così.

Stappa una birra e inizia a berla

-Cal, posso farti delle domande?- chiedo, e lui annuisce - colore preferito?-

-verde-

-dolce o salato?-

-salato-

-notte o giorno?-

-notte-

-gusto di gelato preferito?-

-nocciola-

-stagione preferita?-

- autunno-

-fidanzata perfetta?-

-tu- e il mio cuore ha appena smesso di battere

-baciami- dice posando la bottiglia di birra sul tavolo

-Cal, vorrei tanto, ma hai appena bevuto dell'alcol- cazzo, sto rovinando tutto , si alza dallo sgabello e si avvicina a me, mi prende per mano e mi conduce su per le scale, siamo nella sua camera da letto, è ordinata e spaziosa, mi piace.

-Fai fare a me - mi dice, io annuisco.

Sono stesa sul letto di Calum Hood, l'idolo di mia sorella, tutto questo mi sembra così sbagliato, ma così giusto allo stesso tempo, si tiene su con i gomiti, ma sento il suo respiro, siamo così vicini, mi bacia le mascella, il collo, lentamente, baci languidi , mi sto lasciando completamente trasportare da lui, sono solo immobile, per paura che questo possa finire.

Sta risalendo verso le labbra, ma non può, vomiterei solo sentendo un minimo del sapore dell'alcol, cos' decido di finire su di lui, le sue mani vagano sotto la sua maglia grande e sfiorano ogni millimetro della mia pelle , gli bacio il viso, la mascella, il collo . Sono a cavalcioni su di lui, e so che vorrebbe di più, lo sento , ma non posso, non mi sento pronta , gli alzo la maglia e lui è veloce a togliersela del tutto, gli accarezzo il petto, i tatuaggi sulle clavicole , per poi baciarglieli, ho bisogno delle sue labbra.

Decido di farmi coraggio e lo bacio, il retro gusto di alcol mi da la nausea, ma provo a reprimerla, sento le mani del bassista sollevarmi la maglia e io lo lascio fare, infondo,cosa mi importa

-Juliet, quando vuoi mi fermo- si stacca dalle mie labbra e un conato di vomito prende il sopravvento, scappo in bagno,chiudo la porta, mi sciacquo la faccia con l'acqua ghiacciata, e mi viene da piangere, ho rovinato uno dei momenti più belli della mia vita.

-Principessa- sento Cal dall'altro lato della porta -mi dispiace, qualsiasi cosa sia successa, non volevo farti stare male- apro la porta, così che lui possa entrare

-sono un disastro Cal, perdonami- mi copro il viso con entrambe le mani

-allora, amo un disastro- cosa ha detto? Ha davvero detto amo, mi ama?

-E' stato bello Cal- mi asciugo le lacrime , e lo vedo ridere -perché ridi?- chiedo

-perché io l'ho ammesso e tu no, e questo mi fa strano, ma non devi per forza- questo è decisamente imbarazzante

-quindici minuti alla mezzanotte- continuo cambiando discorso, sono una codarda

-io ti amo, e giuro che ti tormenterò- questo ragazzo mi vuole morta, continuerò a cambiare discorso, cerco di uscire dal bagno, ma lui occupa la porta

-devo prendere le mie cose nella stanza degli ospiti- dico cercando di spostarlo

-tu credi che io ti lascerò guidare stanotte? No, rimani qua- avvolge le sue braccia al mio corpo, e io potrei morirci tra queste braccia

-ok, resto-gli sussurro nell'incavo del collo

-spostati un po'- mi dice e io mi siedo sul bordo della vasca da bagno, vedo che prende lo spazzolino ed il dentifricio. Seriamente è fantastico.

-Così evito di farti male, potevi dirmelo- dice asciugandosi il viso

-ancora su questo, mi sento impotente, ho rovinato un momento , un bel momento- sospiro

-dormi con me, stanotte, non ci spingeremo oltre, ma dammi la possibilità di stare accanto a te- come posso dire no? Cioè è come se vedi un cucciolo di gatto abbandonato, che fai lo lasci o lo porti a casa? Lo porti a casa ovviamente.

-Ok, ma ora voglio davvero baciarti.- dico non appena finisce di lavarsi i denti,lui di avvicina e annuisce.

Sono seduta sul bordo del lavandino,con le gambe allacciate alla sua vita,e le mani tra i sui capelli, leggermente ispidi. Lui mi tiene letteralmente attaccata al suo corpo ,tramite le sue braccia che mi circondano la vita. E ci baciamo, lentamente, sensualmente, consapevoli.

Sono consapevole che forse,prima mi sbagliavo,forse sono pronta.

-Cal- interrompo i baci ,lui mi guarda,quasi in colpa - se tu sei pronto,io sono pronta- non appena le parole lasciano le mie labbra,il mio cuore inizia a battere all'impazzata e poggio una mano sul petto di Calum,anche il suo cuore batte davvero forte,mentre sulle sue labbra c'è un sorriso sorpreso.

-Devi esserne davvero sicura, non voglio che la tua prima volta sia drammatica,o non voluta- continua deglutendo

-Cal,sono pronta,te lo sto dicendo io- sospiro accarezzandogli una guancia

-va bene principessa,andiamo di lá- mi aiuta a scendere dal lavandino e in pochi secondi siamo sul letto.

Sono solo in intimo e lui ha i pantaloni , sono stesa sotto di lui, mi bacia, mi accarezza e io gemo in silenzio, graffiandogli la schiena di tanto in tanto, si sofferma su una clavicola e prende tra le labbra un pò di pelle, su cui presto ci sarà un marchio violaceo. Armeggia con il gancetto del mio regiseno, e mi viene da ridere, perché sembra impacciato, e lui è Calum Hood, non ha nulla di impacciato, così decido di levarlo da sola, e lo butto da qualche parte, mi bacia i seni, e il ventre, mi faccio coraggio in un momento che prende una pausa e gli sbottono i pantaloni che con il suo aiuto raggiungono il mio regiseno, ora davvero poco ci separa dall'essere un tutt'uno.
Giocherella con l'elastico delle mie brasiliane ,come a volermi chiedere il permesso, che io gli ho accordato da un pó, ormai

-Cal, mancano cinque minuti alla mezzanotte, vuoi restare a riflettere per molto? - alla mia domanda, non esita più mi sfila le brasiliane e successivamente prende un preservativo dal primo cassetto del comodino, per poi levarsi i boxer e infilare il preservativo.

Siamo un tutt'uno.

-È mezzanotte- mi dice sorridente e io lo bacio.

-Non è stato così traumatico- dico non appena siamo coricati, sono messa con la testa sul suo petto e sento ancora il suo cuore battere velocissimo

-è stato bellissimo- mi accarezza i capelli - ti amo- dice - e non dire che è troppo presto per dirlo- aggiunge e io vorrei rispondergli, ma non ne ho il coraggio

-buonanotte Calum- gli sussurro

-buonanotte principessa- mi stringe a se, e non ci vuole molto prima che io cada in un sonno profondo.

Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora