Capitolo 23

253 19 19
                                    

-Principessa- sento un alito che sa di tabacco e un dolce sussurro, mugugno leggermente e apro piano gli occhi, per poi sbatterli velocemente e sorridere 

-Cal-lui si avvicina e io gli butto le braccia al collo, per poi abbracciarmi, mi sento stretta tra le sue braccia, piacevolmente stretta, cullata

-ti ho cercato lo yogurt della tua marca preferita al supermercato, ma evidentemente qua a Los Angeles non piace - mi dice mentre sono ancora stretta a lui, e io ridacchio

-tranquillo- lo lascio e finalmente lo posso vedere negli occhi, tra un mese parte per un tour con i Chainsmokers e sto cercando di godermi tutti i momenti che ho a disposizione con lui, ma sapere che lui sarà in giro per tre mesi e io incinta con mia madre, mi fa stare in angoscia.

-Sai, ho voglia di pistacchi- dico con il cucchiaino a mezz'aria, mentre cerco di finire il mio yogurt alla frutta , il biondo ossigenato alza gli occhi dal cellulare

-posso chiedere a mia madre se ne ha- lo guardo sottecchi

-tua madre?- mi alzo per buttare il cucchiaino nel lavello , e Cal si gratta la nuca 

-oggi ti presento a mia madre, siamo a pranzo da lei, ci saranno solo i miei e mia sorella- metto le mani sui fianchi mentre l'ansia si fa strada in me -Juliet, gli ho detto la situazione, e trovo normale che loro vogliano conoscerti, finalmente si sono resi conto che non sei solo una cotta passeggera, ma sei lei- curvo la testa ascoltando il suo discorso, poi mi avvicino con cautela, guardandolo negli occhi 

-quando cazzo pensavi di dirmelo? Tra un ora e mezza sarò a casa dei nonni di mio figlio e tu me lo dici all'ultimo?- cerco di mantenere invano la calma.

-Hai ragione, ho sbagliato, ma non sapevo come avresti reagito-mi mette le mani sulle spalle e mi guarda, come qualcuno che vuole farsi perdonare perché sa che è in torto

-Calum, avevamo niente più bugie, è due settimane che viviamo insieme, penso tu abbia capito quanto io possa cercare di abituarmi ai paparazzi e Luke che gira per casa nudo, ma che non è per niente facile per me- chiudo gli occhi e sospiro, mentre lui mi fa poggiare la testa sul suo petto e poi mi stringe a se, accarezzandomi la schiena, e io lo stringo con tutto l'amore che ho in corpo, perché deve capire che io col suo mondo non c'entro nulla, che io faccio tutto ciò che faccio solo per quanto lo amo. E lo amo davvero tanto.

-Quindi Joy e David, tua sorella è Mali-Koa e canta anche lei, posso farcela- siamo davanti casa della famiglia Hood a LA, Cal mi ha spiegato che ne ha anche un'altra,quella dove è cresciuto a Sydney, ma ormai i suoi sono quasi stabili qua, Calum suona il campanello.

Le mani mi iniziano a tremare, ogni volta che mi accade qualcosa che non pianifico ormai la reazione è standard, mi tremano le mani e mi viene male a respirare un po' come un'attacco di panico, ma un po' più leggero, decido di afferrare la mano del mio ragazzo, per avere un minimo di stabilità, ma quando la porta si apre e una ragazza un po' più grande di me, anch'essa ossigenata mi sorride per poi stringermi in caloroso abbraccio, smetto di tremare, tutto si stabilizza.Loro non sono contro di me, vogliono solo ciò che voglio io, il bene di Calum.

-Benvenuta tra gli Hood- sorride guardandomi in faccia e il suo slorriso è contagioso, tanto che anch'io faccio lo stesso

-Bella questa accoglienza per tuo fratello- borbotta sarcastico Calum e Mali-Koa gli da una sberla sulla nuca 

-Mali-Koa, piacere- dice la ragazza, mentre Cal si massaggia la nuca 

-Juliet Moon- la sorella di Calum ci fa entrare e chiude la porta alle sue spalle

-Mamma, papà- urla Calum e una donna con un viso molto simile a quello dei due fratelli sbuca fuori da quella che apparentemente è la cucina, infatti ha il grembiule sporco e un ampio sorriso sul volto

-Oh cara Juliet, piacere sono Joy, ma puoi chiamarmi mamma- mentre il mio ragazzo sbuffa , sua madre fa un gesto che mi lascia spiazzata, da un piccolo bacio sulla mia pancia che ormai è visibile

-il piacere è mio Joy, ma ti prego, calcola tuo figlio, sta per avere un attacco di gelosia- guardo Calum che alza gli occhi al cielo alle mie parole, ma io so che ho ragione .

-Ragazzi, scusate se mio marito non è ancora arrivato, ma da donna che è stata incinta so cosa vuol dire avere una voglia, e vanno tutte esaudite- si siede sul divano di fronte quello dove siamo seduti io e Cal, insieme a Mali-Koa

-suo marito è davvero andato a comprarmi i pistacchi?- domando sbalordita, sentendomi anche in colpa, la donna annuisce -ma non doveva, davvero- metto una mano sul petto mi sento davvero in colpa 

-Juliet, tranquilla- mi dice Calum poggiandomi una mano sulla gamba 

-io lo sapevo che era quella giusta- cerca di sussurrare Mali a sua madre ma io lo sento.

Il padre di Calum , David è tornato con una busta piena di pistacchi che è stato praticamente il mio pranzo, oltre la pasta al forno e le patatine fritte. Mangio come un maiale ultimamente. David è un uomo gentilissimo e molto dolce nei miei confronti, proprio come il resto della famiglia Hood, una domanda sola riesce a spiazzare Calum.

-Quindi?-ridomanda David , io e lui ci guardiamo negli occhi 

-papà io non lo so- dice nervosamente abbassando la testa 

-Calum tuo padre ti ha solo chiesto se vuoi che le fan lo sappiano, non è una domanda dell'altro mondo. Michael ha deciso di renderlo pubblico , ma tu, se non ti senti pronto non devi farlo- Joy è estremamente seria

-sinceramente per il momento, preferirei non dirlo- mi intrometto, tutti mi guardano -tanto durante la parte sostanziale della gravidanza Cal sarà in tour e io a casa a San Francisco, quando tornerà sarò in procinto di partorire e poi sarà obbligato a dirlo- Joy scuote la testa 

-Cal la lasci qua, davvero-scioccata , Mali guarda male il sottoscritto 

-pensavamo tutti sarebbe venuta con te, come Sierra, KayKay e Crystal fanno con i ragazzi- dice Joy e David annuisce

-si, se prendendo l'aereo stesse male o perdesse il bambino non me lo perdonerei mai, non posso minimamente rischiare - il suo tono oserei  dire autoritario, e io non posso che essere fiera di questo ragazzo che diventerà padre di mio figlio.

-Calum- mi corico accanto a lui, è da oggi a pranzo che voglio dirglielo 

-dimmi- si gira accanto guardandomi nell'oscurità

-oggi mi hai fatto capire che sei l'uomo migliore del mondo,e che non vorrei nessun'altro come padre di mio figlio. Grazie sei la mia felicità- lo vedo sorridere e poi mi bacia.

Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora