Capitolo 11

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-Vuoi restare qua ancora per molto?- domanda ridacchiando e io sento il suo torace scuotersi sotto di me, faccio come per pensarci

-non si sta male- dicco beffarda e lui scuote la testa

-se non fossi su della terra, sarei più che felice di rimanere così ancora per molto tempo, ghigna malizioso

-e dove vorresti essere?- chiedo ricambiando la sua malizia , mi guarda come se non si aspettava la mia domanda

-su un letto, magari, con meno vestiti- mi sposta una ciocca di capelli dal viso -ma ho un ultima tappa, prima che la nostra avventura finisca- sorride, come dispiaciuto e io mi alzo dal suo corpo, l'abito rosa è ormai sgualcito, ma chi sene frega.

Mi prende per mano e dopo un po' di strada a piedi, scendiamo dal monte e arriviamo in auto.

-Ho passato più tempo sulla tua auto che in città- ridacchio

-non hai tutti i torti, ma spostarsi a piedi, non è il massimo- fa spallucce , il mio telefono suona, e sullo schermo appare chiaro il nome : Mammina

-Mamma- rispondo sorpresa, mi aveva dato la buonanotte, per quale motivo mi sta chiamando

-Juliet, sei per caso in compagnia di un cantante?- sembra arrabbiata

-forse, ma come fai a saperlo?- guardo Calum, se i paparazzi hanno già diffuso le foto, siamo nella merda

-il telegiornale, da quando mia figlia Juliet Alice Moon è la nuova fiamma di Calum Hood, e non mi è nuovo questo nome- libero il respiro che avevo trattenuto, sono nella merda, tutti sanno che sono con Calum e che ci siamo baciati

-mamma, ti spiegherò davvero tutto, ma non ora- non finisco neanche la frase che sento una voce maschile dall'altro lato del telefono

-voglio una cazzo di spiegazione- la voce di mio padre sembra così reale che inizio a tremare leggermente

-papà, posso spiegarti, ma lo farò a casa, lasciami queste ultime ore- i miei occhi si riempiono di lacrime, pizzicano, perché so che mio padre mi punirà per questo, so che avrò delle conseguenze, e non banali

-voglio ora una spiegazione- la sua voce è dura e tagliente -e non venire a dirmi che l'hai fatto per Ally, perché non ci credo- a sentire quelle parole mi blocco, so che si sente ancora in colpa per tutto ciò che le è successo, ma non per questo deve avercela con me

-si papà, l'ho fatto per Ally. Che tu ci creda o no, non mi importa, ormai sono quà e non mi rovinerai le ultime ore di felicità, si sono felice- mi escono violente e arrabbiate le parole, perché sono questi i sentimenti che ho per mio padre, ormai è raramente non fatto, penso che stamattina non lo fosse, quando mi ha portato il regalo dalla mamma, ma penso che ora lo sia.E questo mi spaventa, perché è con mia madre ,e non voglio che lei subisca per colpa mia.

Sento la mano di Cal sulla mia gamba e io vorrei ringraziarlo, ma al contrario, le lacrime iniziano a solcarmi le guance e una cade proprio sulla mano di Calum, e lui mi guarda, distolgo lo sguardo, non voglio mi veda così.

-Non finisce così Juliet-nuovamente la voce di mio padre -ci vediamo quando torni- dice e chiude la chiamata, presso le labbra per non singhiozzare, ma ormai sto piangendo e non mi fermerò facilmente, non mi ero neanche accorta che l'auto si è fermata,e dal finestrino posso vedere l'oceano : siamo a Santa Monica Beach, la spiaggia più bella di Los Angeles.

Calum mi guarda apprensivo

-sono uscite le foto- singhiozzo, e porto la mano sulla sua

-lo so, ho aperto Twitter, siamo in tendenza, sai non mi vedevano con una ragazza da così tanto, credo siano felici, le fan- sussurra -io sono felice, molto felice- mi sorride e io annuisco, non voglio rimanere qua a piangere

-quindi Santa Monica - mi asciugo le lacrime

-andiamo, la spiaggia e deserta e possiamo stare con i piedi nell'acqua e guardare le stelle- io annuisco e scendiamo dall'auto le suole delle mie converse si scontrano con la sabbia e sento una sensazione più che familiare, perché questo lo facevo tutti i giorni, quante corse sulla spiaggia lo sa solo dio, quante sono state, e sorrido davvero grata a quel ricordo, l'abito lungo è u po' d'impaccio, ma non si può fare nulla per questo.

arriviamo quasi a riva e Calum si siede sulla sabbia e si toglie le scarpe, ad illuminarlo c'è solo la luce della luna,e questo lo rende davvero romantico, è un altro momento da libro , mi metto accanto a lui e anch'io mi tolgo le scarpe, e le calze, ci guardiamo un momento, poi lui si alza e mi tende la mano, la afferro e mi alzo anch'io, mi guarda così intensamente che mi manca quasi il fiato. Mano nella mano corriamo verso la spiaggia, sento il freddo dell'acqua toccarmi i piedi e anche il mio vestito , i bordi della gonna sono bagnati.

-Cal, mi dispiace, non volevo bagnare il vestito, non voglio neanche sapere quanto ti sia costato.- mi mordo il labro, sono davvero dispiaciuta

-fregatene, in fondo è solo acqua, si asciugherà- fa spallucce e furtivamente mi schizza dell'acqua che mi prende in pieno viso

-stronzo- sibilo , prima di schizzargli dell'acqua, e iniziamo a schizzarci a vicenda.

Siamo vicini, ho le braccia allacciate al suo collo, sento un bisogno istintivo di baciarlo, devo baciarlo. Così, mentre i nostri occhi sono incastrati tra di loro, mi avvicino piano, sento il suo respiro sul viso , e lui finisce ciò che avevo iniziato, fa scontrare le nostre labbra, le sue sanno di sale, per colpa dell'acqua che prima ci siamo schizzati e questo fa si che io sia maggiormente invogliata a baciarlo per tutto il tempo che ci rimane.

Ma il mio bacio appassionato non dura molto, dato che Calum Hood è stronzo, e mi spinge in acqua, sono bagnata come un pulcino.

-Sei uno stronzo assurdo- urlo con gli occhi sgranati, questo,non me lo aspettavo

-grazie principessa- ride soddisfatto da ciò che ha appena fatto, ma si può?

-Sono fradicia- sbotto, cercando di rimanere seria, ma lui è così bello, che non ci riesco, mi tende la mano per aiutarmi ad alzare, ma ghigno attirandolo a me, si lascia trasportare, e ci ritroviamo entrambi in acqua, a sorridere come due cretini, perché infondo è ciò che siamo.

-Andiamo a casa, Juliet- mi sussurra, annuisco. Mano nella mano, come se fosse un rito usciamo dall'acqua, il freddo mi investe e inizio a tremare -tieni- mi porge la sua giacca che aveva lasciato accanto alle scarpe

-grazie Cal- dico mettendola sulle spalle -se entro in auto così la bagnerò tutta- penso,e dico guardando il vestito grondante

-no, l'auto bagnata no- enfatizza il tutto scuotendo vigorosamente la testa

-ok, forse una cosa la posso fare- guardo imbarazzata la sabbia sotto i miei piedi, ma Calum è veloce a farmi sollevare lo sguardo, e nuovamente i nostri occhi sono incastrati

-dimmi-

-potrei restare in intimo,con sopra la tua giacca, ovviamente - cerco di non guardarlo troppo, anche perché so di essere arrossita

-prometto di non guardarti troppo- mi sorride dolcemente , io annuisco e gli passo nuovamente la giacca, per poi con estrema lentezza togliere l'abito zuppo d'acqua, sono in intimo, pizzo nero, e il bassista sembra essersene accorto, perché deglutisce e cerca di non guardare , ma non è bravo in questo gioco.

-Cal, tranquillo- mi mordo il labbro dopo la mia stupida affermazione

-sai , tu sei così, fantasticamente fantastica, e devo ringraziare la forza suprema che comanda tutti noi per questo- mi sfiora il fianco nudo e io sussulto

-andiamo a casa Cal- .




Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora