Capitolo 16

406 40 19
                                    

CALUM'S POV

4 Giugno

I miei amici mi hanno convinto ad andare ad uno stupido bar, non li vedo da tanto e i ragazzi della band sono impegnati con le rispettive fidanzate, così stasera la passerò ad annoiarmi.

Mitch e Brendan, sono due miei amici di vecchia data, giocavamo insieme a calcio, e abbiamo mantenuto i rapporti nonostante la distanza, ora sono qua a Los Angeles per vacanza e io li ospito, sono arrivati ieri, e già vogliono conoscere il lato notturno di LA.

Siamo in un bar notturno, uno di quello a luci rosse, ma qua mancano le luci e le rosse sono le cameriere, tutte rosse, dai capelli alle scarpe.

Mi siedo al bancone mentre i miei due fortunati amici cercano di avvicinarsi a due bionde , con scarsi risultati, accanto a me invece si siede una bionda prosperosa, il suo abito non lascia spazio all'immaginazione,

-Sei un tipo da vodka- mi dice ridendo

-effettivamente si, ma stasera non voglio bere- sorrido cercando di guardarla in faccia , sono pur sempre fidanzato

-dai te ne offro un bicchiere- si morde il labbro

-sono fidanzato- dico

-ti sto offrendo un bicchiere di vodka non ti sto chiedendo di essere il mio ragazzo- dice sensualmente, tanto che annuisco, cosa sarà mai un bicchiere?

Ho bevuto dai cinque ai dieci bicchieri e non mi sento più molto sobrio, sono praticamente avvinghiato alla tipa bionda che sembra ispirare sesso, e non credo mi tirerò indietro, tanto non c'è nulla di male, vero?

Nella parte superiore del locale ci sono delle camere e la ragazza mi sta trascinando all'interno di una di esse, non appena varchiamo la soglia le sue labbra sono sulle mie e io esploro il suo corpo

-Juliet- mormoro

-come?- chiede lei distrattamente

-ti amo Juliet, sei la mia principessa- la bacio.

Ho un mal di testa assurdo, ma devo assolutamente aprire gli occhi, li apro, e mi ricordo che oggi per Juliet è davvero un giorno importante. Non so dove sono, ne come ci sono arrivato, ma devo scrivere a Juliet.

Buongiorno principessa, buona fortuna per oggi.(Ascolta Easier)

Dopo poco risponde

Principessa: Buongiorno, grazie e lo farò.

Spero le vada tutto bene oggi, voglio vederla felice, e voglio anche capire come sono arrivato qua e cosa è successo ieri sera.

Torno a casa, e i miei amici sono la, e stranamente con loro c'è anche Ashton.

-Sei un figlio di puttana, sputa il batterista- scuotendo la testa, Ashton è sempre stato molto protettivo nei miei confronti, è come un fratello maggiore per me e ci tengo a sapere cosa gli passa per la testa

-che sta succedendo?- chiedo prendendo dallo scaffale un medicinale che spero riesca a farmi passare il mal di testa

-ieri ti sei fatto una, da ubriaco e solo pochi giorni fa hai annunciato di essere fidanzato- ecco, si è incazzato

-no, non credo si siano spinti oltre il bacio - interviene Mitch

-io non penso neanche di averla baciata- scrollo le spalle

-quello l'hai fatto, ti ho visto- continua il mio amico che in questo momento vorrei strangolare

-non accadrà mai più e ovviamente Juliet non lo verrà a sapere- esordisco

-Cal, sai quanto io ti voglia bene, ma questa relazione non andrà lontano, non con il tuo carattere, con il fatto che tu non sei abituato alle relazioni, figuriamoci quelle a distanza, non la illudere. Ha sofferto già troppo.

Il mio telefono squilla e il nome che mi compare sullo schermo mi fa sorridere, e anche un po' preoccupare, ma rispondo lo stesso.

-Principessa, com'è andata?- dico gioioso , cercando di mascherare il senso di colpa

-principessa? Davvero Calum? - mi urla quasi -dov'eri ieri sera?- gli domanda seria e le mie mani iniziano a tremare

-sono stato in un locale con alcuni amici , ma qual è il problema? l'incontro è andato male?- chiedo , preoccupandomi , spero che l'incontro le sia andato bene

-non c'entra l'incontro, sto parlando di te-il suo tono è freddo, sembra quasi stia per piangere, si sente dalla sua voce tremante, io mi siedo sul letto e respiro

-mi dici che sta succedendo?- domando, mi alzo per chiudermi nella stanza, non voglio che gli altri ascoltino la conversazione

-mi hanno passato una foto, tu e una bionda. Ti precedo, non inventarmi la cazzata del fatto che era una fan- deglutisce, e io faccio lo stesso, chi cazzo gliel'ha detto, santo dio

-hai ragione, non era una fan, non ricordo cosa è successo ieri sera, non lo ricordo perché mi sono ubriacato, avrei dovuto dirtelo io, ma sostanzialmente non so chi era, ne cosa è accaduto- dico a malincuore, è la verità, non me lo ricordo e so che ciò le farà davvero male, ma ormai lo sa, che senso ha non dirle la verità?

-Sai che dopo ciò che tu mi stai dicendo io ti lascio in tronco?- mi chiede, e ora sono certo che stia piangendo, e io mi sento davvero male, per il gesto che ho fatto e per il fatto che mi sta lasciando, e io ho così tanti progetti futuri che la comprendono

-Juliet, non accadrà più , te lo giuro, non ero in me- supplico, non posso lasciarla scappare così, io ho bisogno di lei

-Calum, io non posso, pensavo avessi capito come sono fatta, devo avere mille certezze perché i dubbi mi fanno crollare, e pensare che tu non sai neanche cosa sia successo con quella mi fa stare mille volte peggio. Non cercarmi più- dice e chiude la chiamata.

Non finirà così, non la lascio. Mi odierà, ma non è arrivato il nostro momento.

Esco di fretta dalla camera e prendo un borsone , gli metto dentro i cambi sufficienti per un paio di giorni, scendo in salotto e trovo tutta la banda

-io vado da lei, le ho fatto troppo male, torno il prima possibile.- vedo Ashton e Michael sorridere, quindi ho la certezza di star facendo la cosa giusta.

E' mezzanotte e mezza e io sono appena arrivato a San Francisco, ricordo che per fortuna, una volta mi ha inviato la posizione di casa sua, quindi ora so perfettamente dove andare.

Chiamo un taxi e dopo neanche dieci minuti sono sotto casa sua, prendo un respiro, so che abita con sua madre, quindi probabilmente me la ritroverò davanti, ma non credo sarà un problema.Suono il campanello e dopo una manciata di secondi la porta si spalanca, e una donna sulla quarantina mi apre, ha gli occhi gonfi e colmi di lacrime, sembra stremata.

-Sono Calum Hood, il ragazzo di Juliet, è in casa?- chiedo prendendo coraggio, la reazione della donna mi lascia completamente spiazzato, mi abbraccia e inizia a piangere. Mi sto davvero preoccupando.Se è successo qualcosa a Juliet per colpa mia, mi sentirò in colpa per tutta la vita.


Raga io parto per 10 giorni, cercherò di aggiornare comunque.
Vi lovvo.

Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora