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«non ci credo! Io ti ammazzo con le mie mani!» gridò Lydia lanciandosi in avanti.
Scott la bloccò per la vita e la strinse a sé per non farla scappare via, ma Lydia continuava a dimenarsi, non rendendogli certo le cose facili;
come dargli torto dopotutto?
Quella rivelazione, quella scoperta, aveva risvegliato in lei dei sentimenti che non sapeva neppure di avere: rabbia, voglia di vendetta, di ferirla.
E tutto perché aveva fatto del male a una persona a lei cara.
Avrebbe strappato quei capelli da coyote dalla testa di Malia uno ad uno, se le avessero dato la possibilità: e solo per una persona cara?
Ma, al momento, non aveva tempo per pensarci perché «conserva le forze, banshee.» rispose Malia tranquilla.
«è per questo! È per questo che non la vedevo nelle mie visioni!» esclamò Lydia voltandosi verso Scott.
Lui aggrottò le sopracciglia e si voltò verso la ragazza al centro della stanza «come hai potuto?» sussurrò.
Malia fece per rispondere ma fu interrotta dalla madre che «vi ho portati qui per un motivo.» disse.
La donna iniziò a fare qualche passo e gesticolando disse «vedi, Scott, io di Stiles non me ne faccio proprio nulla. Non ha nessun potere sovrannaturale, come ben sai. Potrei ucciderlo anche ora.»
«TU OSA ANCHE SOLO PENSARCI!» urlò Lydia dando uno strattone a Scott in un tentativo vano di liberarsi dalla sua stretta, che non fece altro che consolidarsi.
La lupa non ascoltò le parole della ragazza e continuò impettita il suo discorso «Stiles era un tramite: un mezzo per arrivare ad uno scopo. Tu. La conosci la leggenda dell'Alpha puro, Scott?»
A Derek si mozzò il fiato in gola e i suoi occhi divennero instintivamente rossi.
«Scott non starla a sentire.» disse.
La donna si voltò verso di lui sorridendo.
«quale onore, Derek Hale, di averti qui con noi. O dovrei dire, nipote?»
Derek tirò fuori gli artigli e strinse la mascella.
«DEREK.» lo interruppe Scott «non ho abbastanza mani per trattenervi tutti. State in silenzio e fatemi sentire cosa ha da dire, per favore.» continuò, rivolgendo una lunga occhiata all'Alpha accanto a lui. Quest'ultimo annuì e fece un passo indietro.
«bene bene.» disse la donna «ed ecco la dimostrazione pratica dell'essere un Alpha puro: tu, Scott, rendi gli altri degli schiavi, li convinci a postrarsi al tuo volere.»
«non è così.» sussurrò Scott.
«lo è. Ed è ciò che conferma la leggenda dell'Alpha puro. Ci credi nelle leggende, Scott? Dopotutto, anche tu dovresti essere una leggenda. Eppure eccoti qui. Questo mito nasce migliaia di anni fa, alla morte del primo Alpha puro della storia. Fu ucciso da uno del suo branco, e si dice che l'assassino acquisì tutto il potere dell'Alpha. Chi uccide un Alpha puro, Scott, DIVENTA l'Alpha puro. E, come una specie di eredità, gli vengono trasmessi tutti i suoi poteri. Ed ecco perché sei qui oggi Scott.»
Scott lasciò Lydia dalla sua presa e strinse la mascella.
Una sensazione stava crescendo dentro di lui.
Quel senso di vuoto nello stomaco, di metallo sulla lingua: una sensazione di guerra imminente.
«ho attirato te qui nell'unico modo possibile: Stiles. Sapevo che saresti venuto a salvarlo ad ogni costo. Tanto di cappello alla vostra amicizia.»
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Looking for Stiles.
FanfictionVide un viso graffiato, ferito. Degli occhi iniettati di sangue. Un corpo che si fletteva. Che si arrendeva al dolore. Disse qualcosa di appena udibile. Un sussurro. Un nome. «Stiles»