- Posso sapere almeno di chi si tratta? -
- Certo - rispose suo nonno - è Draco Malfoy - e chiudendo la porta, fece in tempo a vedere l'espressione furiosa del nipote.
Harry era agitato. Camminava avanti e indietro per la stanza da almeno due ore, e spesso, soprattutto quando pensava a quella mattina, capitava che la stanza tremasse violentemente. Quelli erano stati senza dubbio i due giorni più assurdi di tutta la sua vita e di giorni assurdi ne aveva avuti veramente tanti. Voldemort non si era più fatto vedere da quando era uscito, quella mattina, ed Harry ne era contento... non aveva assolutamente voglia di un altro faccia a faccia, soprattutto considerando chi avrebbe visto quella sera. Ma suo nonno aveva una vaga idea di chi era Draco Malfoy per lui? Si detestavano dalla prima volta che si erano incontrati, come poteva pretendere che diventassero amici? Mentre era immerso in questi pensieri l'orologio suonò le sei. Mancava solo un'ora all'incontro e lui non si era calmato affatto, anzi, era più nervoso che mai. Andò lentamente alla scrivania e prese un foglio di pergamena, il calamaio e una piuma.
Cara Hermione,
scrivo a te e non a Ron perchè so che tu sei molto più posata e razionale di lui e che saprai darmi i giusti consigli. Ieri ho saputo che i miei nonni paterni sono vivi e ora sono a casa loro. Mia nonna sembra una brava donna, è affettuosa e sembra volermi veramente molto bene, ma ho qualche problema con mio nonno. Lui è... beh, non posso dirti chi è, ma sappi che non ti piacerebbe affatto. Non ho la minima libertà e ho veramente tanto bisogno di parlare con te e con Ron... vorrei vedervi, ma non posso e questo mi fa diventare matto. Non vedo l'...
- Che stai facendo? - Harry ebbe un tuffo al cuore e si voltò. Lord Voldemort era di fronte a lui e lo guardava visibilmente accigliato.
- Che cosa stai facendo? - ripetè più forte.
- Sto scrivendo una lettera a una mia amica - rispose tranquillo il ragazzo.
- Una lettera - sussurrò Voldemort - Non puoi -
- Perchè no? -
- Perchè? Perchè sei sotto la mia custodia, hai un potere assurdo e non voglio correre il rischio che uno dei tuoi amici corra da Silente e lui trovi il modo di portarti via da qui, ecco perchè! -
- Beh, allora manderò lettere ad ogni mago... - SCIAFF
La mano di Voldemort era alzata, il suo viso una maschera di pura rabbia, in netto contrasto con quello di pura paura del nipote. Si era ritrovato a terra, con il volto in fiamme per il dolore e per la vergogna; non riusciva a credere a quello che era appena successo.
- Voglio che le regole di questa casa ti siano chiare! Niente lettere, niente contatti con nessuno che io non conosca e che io non approvi. Farai ciò che ti dico, senza esitazioni o ribellioni. Finchè non avrai imparato a controllare per bene i tuoi poteri io sarò più forte di te, e dopo spero che tu capisca che quello che faccio lo faccio per il tuo bene. C'è stato un cambiamento di programma: ho una missione urgente, quindi ho portato qui Draco adesso. È qui fuori che aspetta, sii educato. Questa la prendo io - disse poi, prendendo la lettera e mettendosela in tasca. Voldemort uscì con un fruscio del mantello e, quasi contemporaneamente, Draco entrò. Harry era ancora seduto per terra con una mano sulla guancia e lo sguardo perso e non si preoccupò affatto che il suo eterno rivale ad Hogwarts lo vedesse in quelle condizioni. Ancora tramortito dalle parole che suo nonno gli aveva rivolto, indietreggiò fino alla parete e lasciò che leggere lacrime solcassero il suo viso.
Draco Malfoy non aveva mai avuto veri amici, e non ne aveva mai voluti, stava benissimo da solo. Ma quando il Signore Oscuro gli aveva parlato del nipote aveva cominciato a sognare: se riusciva a diventare amico del nipote, sicuramente il Signore Oscuro avrebbe avuto un occhio di riguardo per lui e la sua vita sarebbe notevolmente migliorata. Quindi accettò di buon grado l'idea di conoscere il ragazzo un'ora prima del previsto e anche quella di restare fuori dalla stanza mentre i due parlavano. Adesso, Draco Malfoy era allibito. Fissava il ragazzo in lacrime raggomitolato in un angolo della stanza e non riusciva a dire una parola. Non riusciva a vederlo in faccia, ma lo conosceva abbastanza da sapere chi fosse senza ombra di dubbio. D'un tratto Harry alzò gli occhi: erano gonfi e rossi e ancora umidi.

STAI LEGGENDO
Quando l'amore ci mette lo zampino-Drarry
FanfictionCome può una lettera cambiare la vita di una persone??? *************************************************************+ Storia scritta da ANIEL su EFP FanFiction... Io la sto solo ricopiando ... Buona lettura!!! :D :D :D