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- Questo peggiorerà le cose –

- Forse – convenne Voldemort – ma non vedo altre soluzioni –

Fuori il temporale era tremendo e sembrava non finire mai. Harry l'aveva causato di proposito: quel giorno doveva avere luogo la partita di Quiddich grifondoro-serpeverde e lui aveva preferito impedirgli di giocare perchè non sapeva per chi tifare. Da una parte grifondoro era la sua casa, ma dall'altra era sommerso dai serpeverde. Draco aveva dichiarato ufficiale, tra i suoi amici, la loro relazione ed Harry aveva passato molto tempo insieme ai verde-argento, trovandoli molto migliori di quanto immaginasse. All'inizio era stato difficile, ma poi il suo lato serpeverde era affiorato senza che lui neanche se ne accorgesse e gli amici del suo ragazzo erano stati costretti dal suo modo di comportarsi ad accettarlo come uno di loro.

Tutto sommato non era stato un mese così orribile. Aveva delle persone con cui socializzare; le lezioni con suo nonno andavano finalmente bene (avrebbe presto cominciato ad imparare come controllare i poteri altrui); nelle lezioni normali era grandioso, ma cercava di essere meno vistoso possibile, eseguendo i suoi esercizi in silenzio; la relazione con Draco andava alla grande, alla prima notte ne erano seguite molte altre, quasi sempre nella stanza di Harry e quasi sempre mentre Voldemort e Jadie erano a fare lezione; e la gravidanza, secondo madama Chips, procedeva tranquillamente, anche se era ancora presto per poter dire qualsiasi cosa certa.

- Hai saccheggiato la cucina? – chiese Voldemort entrando nella stanza del nipote. Harry era seduto a gambe incrociate sul letto e aveva di fronte ogni genere di cioccolata possibile e immaginabile.

- Più o meno – rispose – ne avevo voglia –

- Oh, fantastico, sono cominciate le voglie – l'uomo rideva, il ragazzo era confuso. – lo capirai col tempo –

- Non credo faccia molta differenza quanto e quello che mangio, il bambino mi fa vomitare tutto –

- Cominci a sentirne la presenza, vero? –

- A volte me ne dimentico, o faccio fatica a credere che ci sia veramente, ma i jeans che non mi vengono più mi riportano alla realtà –

- Hai deciso come chiamarlo? – Harry sgranò gli occhi.

- Non... non ci ho neanche pensato... devo deciderlo io? –

- Devi deciderlo tu, ma sta tranquillo, è ancora presto. Beh, sono quasi le otto e tua nonna ha lezione le prime due ore con il secondo anno grifondoro e corvonero... non ha bisogno del mio aiuto. Posso rimanere nella stanza accanto o tu e Draco pensate di divertirvi? – Harry arrossì.

- No, lui segue storia della magia, anche se non so cosa ci trovi, quindi puoi restare –

- Bene, chiamami se hai bisogno –

- Ok – il ragazzo prese un libro sulle arti oscure che suo nonno gli aveva detto di leggere entro due settimane e si stese sul letto. Dieci minuti dopo sentì qualcuno che bussava alla porta della stanza di Voldemort, ma non se ne preoccupò: capitava spesso che alcuni studenti andassero lì a chiedere approfondimenti sulla materia, quindi si stupì molto quando l'altra versione di suo nonno aprì la porta che collegava le due stanze e lasciò entrare una ragazza... Hermione. I due si guardarono a lungo prima che lui riportasse lo sguardo al libro, senza realmente leggerlo.

- Che cosa è successo Harry? – chiese la ragazza all'improvviso.

- Non è successo niente – rispose lui.

- No, non è vero. Ron ha detto delle cose orribili su di te, ma io non gli ho creduto e adesso, ora che mi trovo qui davanti a te, sono sicura che ha mentito. Quello che mi chiedo è perchè –

Quando l'amore ci mette lo zampino-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora