Capitolo 2: Il Cottage e il Bosco

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Alle 2 del pomeriggio, come programmato la mattina, si ritrovarono davanti il centro giovani del paese. Erano tutti in bicicletta perché quello era il loro unico mezzo di trasporto. Avevano deciso che quel giorno non avrebbero fatto né i compiti né avrebbero partecipato ad altre attività pomeridiane. Ad Andrew non sembrava vero saltare gli scout per una volta in tutta la sua vita.

" Ragazzi, ora partiremo. Mi raccomando stiamo tutti in fila indiana, in modo tale da non rischiare di intralciare il traffico. Il Cottage, da quanto ho capito, si trova nella collina retrostante il paese. Pedaliamo veloci così guadagniamo tempo." disse Andrew con un tono da vero capo scout.

" Va bene "

"Ok"

" Andiamo! "

Così, con un passo moderato partirono e, poco dopo, arrivarono davanti il cottage della zia di Jessica.

" Non mi ricordavo che ci fossero così tante piante, una volta qui c'era un viale sterrato che attraversavamo con la macchina " disse Jessica.

" Può essere che siano cresciuti altri alberi nel frattempo. Da quanto non vieni qui? " disse Aurora

Aurora era un' appassionata di botanica, si era sempre informata molto sulle varie specie di piante esistenti e sulle loro caratteristiche. Da grande, infatti, voleva entrare nel corpo forestale.

" Saranno massimo 5 anni, perché? " rispose Jessica

" Strano.. di solito un albero per crescere fino ad arrivare a queste dimensioni ci mette un pò di più. Chissà, magari hanno utilizzato qualche prodotto chimico. "

" Non lo so, non so dirti "

Con un'aria perplessa per via degli alberi misteriosi, legarono le bici ad un palo della luce e si addentrarono nel cottage che sembrava abbandonato da come era ridotto. Fu Andrew ad aprire la porta, forzandola.

Anche questo lo aveva imparato da alcuni scout più grandi, anche se sapeva che non era una cosa di cui andarne fiero. Ma a lui non importava perché può sempre essere utile sapere come scassinare una porta, no?

Dentro sembrava un luogo abbandonato da secoli: c'erano rami ovunque, che uscivano dal camino, dal bagno, dalle finestre. Era come se fosse stato creato un giardino, non curato, al interno del cottage.

" Questo non è possibile. Non possono crescere così tanti alberi dentro a una casa in così poco tempo!" disse Jessica con aria stupefatta. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Tutta la sua infanzia racchiusa in quella casa ora era sepolta sotto ettari di erba ed erbacce. Ma dove era finita sua zia? perché non aveva più avuto cura della sua casa in montagna? Jessica non sapeva rispondersi davanti a tale situazione.

" Jess, mi sa che anche tua zia non viene in questo posto da tanto tempo " disse Aurora

" Wow, davvero incredibile.. Non avrei mai pensato che fosse possibile una cosa simile a questa! Cioè, solo nei film pensavo si potesse realizzare. " disse James con aria curiosa davanti a quella vista verde. Lui era la prima volta che vedeva questa casa, come lo era per Ricky, Aurora e Andrew.

" Possiamo trovare qualcosa che possa esserci utile, in caso di bisogno, sotto queste erbacce? " chiese Andrew da bravo scout

" Si, credo di si. Mia zia teneva sempre il necessario per una passeggiata nel bosco su di sopra, nella stanza degli oggetti vicino alle camere dove dormivamo. Chissà se lì è rimasto tutto uguale, erba escludendo logicamente " disse Jessica.

" Andiamo a controllare allora " disse Aurora

Ricky era silenzioso. A parte qualche "Wow" ogni tanto, non diceva nulla perché si osservava attorno con molta curiosità.

Salirono le scale che affiancavano la cucina ormai sommersa finché non raggiunsero il piano superiore. Qui c'era un corridoio piuttosto stretto con quattro porte, tre camere da letto e una stanza degli oggetti. Aprirono la porta e dentro vi trovarono ancora molte cose appartenenti alla zia ma che ora lei non utilizzava più, come si poteva vedere dal loro stato.

" Bene, ci siamo. Potete prendere quello che vi serve "

" Ok grazie, penso che ci possano servire : una corda, 5 borracce, due zaini, una mappa del bosco e una torcia. Ognuno prenda qualcosa. Il tempo passa e dobbiamo esplorare il bosco prima che faccia buio. "

Con molta fretta, i 5 ragazzi raccolsero gli oggetti indicati da Andrew. Poco dopo uscirono dal cottage e si diressero verso il bosco appena dietro esso. Alberi molto fitti lo componevano ma ciò non li spaventava, erano ben altri i pericoli di cui avere paura.

Camminarono per circa due ore prima di fermarsi per mangiare qualcosa che si erano portati via da casa. Utilizzarono un albero come appoggio per le loro schiene stanche.

Mentre tutti si riposarono, Andrew decise di continuare da solo a cercare la via per completare la loro avventura. Camminò mezz'ora o poco più. Ad un certo punto trovò per terra un oggetto che attirò molto la sua attenzione. Era un orologio da taschino ma molto più grande rispetto a quelli che venivano fabbricati all'epoca di suo nonno. L'orologio funzionava e la lancetta dei secondi faceva un gran suono, come se stesse scandendo il tempo.

" Ma che razza di orologio è mai questo? Mah, glielo mostrerò a Jess, magari apparteneva a sua zia. Vabbè, meglio tenerlo al sicur..... aaaaaaaaaahhhhhh ! "

Senza rendersene conto, stava precipitando dentro a un buco del quale non si era accorto. Il volo sembrava interminabile, come se il buco fosse stato magico. Cadeva sempre più in giù, ormai da tanto tempo. Si accorse che l'orologio non faceva più quel suono forte di prima. Qualche attimo più tardi si trovò spiaccicato letteralmente sul pavimento di una stanza non più grande del suo corpo.


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