6 Maggio.
Mi svegliai nella mia camera in hotel.
James e Tanya erano già tornati a Madrid subito dopo la partita ma io avevo deciso di rimanere per ancora qualche giorno e avere l'opportunità di visitare la città e magari di incontrare qualcuno dei ragazzi che ieri sera mi avevano fatto sognare.
I gol di Morata e Tevez erano la stati la ciliegina sulla torta di una serata fantastica.
Avevo conosciuto Denise che mi aveva promesso di farmi visitare la città e di farmi conoscere il suo ragazzo.
Quasi svenni quando me lo disse.
Guardai il cellulare e vidi l'ora.
08:30 AM.
Constatai di essere in ritardo dato che l'appuntamento con Denise era alle nove in piazza Castello.
Andai in bagno e mi lavai velocemente poi tornai in camera.
Guardai la valigia con aria interrogativa e realizzai di avere un solo paio di leggins neri e una maglietta della Vans rubata a Daniel qualche mese prima.
Mi vestii, infilai le scarpe e presi la borsa precipitandomi poi verso l'uscita.
Andai in piazza Castello e mi sedetti su di un muretto dove si divertivano alcuni skater, erano bravissimi e pensavo già che trasferendomi a Torino un domani, sarei potuta andare lì a fare ciò che mi piaceva con lo skate.
"Sasha!" mi sentii chiamare.
Vidi una ragazza bionda venirmi incontro e poi saltarmi addosso.
"Denise!" dissi poco prima che si aggrappasse come un koala "Fai sempre così quando vedi le tue amiche?" chiesi poi ridendo
"Più o meno sì." sentii la voce di un ragazzo alle mie spalle.
Mi girai e Mario Lemina in persona stava sorridendo guardando con occhi innamorati Denise.
"Piacere, Mario." disse sorridendomi
"Piacere, Sasha." gli sorrisi
"Andiamo?" chiesi eccitata per la visita della città che mi aspettava
"Aspetta che devono arrivare altre tre mie amiche..poi dopo ho una sorpresa per te." disse
"E quando le hai preparate tutte ste cose? Stanotte non hai dormito?" chiesi ridendo
"No, stanotte ho fatto altro." rispose con tutta la naturalezza del mondo mentre guardava il suo ragazzo che rideva facendomi rimanere male
"Okay, evita per favore." risposi ridendo
Lei sorrise.
"Dovrai abituarti a queste mie uscite.." disse
"Sì, dovrai abituarti. È sempre così.." confermò Mario ridendo e mettendole un braccio attorno al collo.
"Denise!" sentimmo chiamare
Ci girammo insieme e vidi arrivare tre ragazze.
"Ehi ragazze!" disse lei salutandole "Giulia, Sara, Mari..lei è Sasha. È la ragazza di cui vi parlavo ieri sera.." disse presentandomi
"Ciao.." salutai timidamente, non ero mai stata una ragazza troppo espansiva ma avevo l'incazzatura facile, bastava una provocazione per far uscire la parte peggiore di me.
"Io sono Sara.." disse salutandomi una ragazza alta, magra dai capelli castani e gli occhi scuri.
Sembrava molto dolce.
"Io sono Giulia.." disse la ragazza alta dai capelli neri con sfumature rosse e gli occhi castani
"E io sono Mari.." disse una ragazza dall'accento diverso da quello di Giulia e Sara ma diverso anche da quello di Denise che avevo scoperto non essere originaria di Torino ma della Puglia.
Le salutai tutte quante poi Denise mi portò in giro per Torino.
Iniziammo a camminare fino ad arrivare sotto la Mole.
Sentii il mio cellulare suonare e vidi il numero di Mario.
"Mario, dimmi!" risposi felice
"Ehi, come stai?" chiese
"Alla grande! Ora sono in giro per Torino con delle amiche..è veramente una città bellissima e mi piacerebbe venire a viverci un domani.." dissi
"E che ne sai che non ci andremo?" chiese "Insieme." puntualizzò
Sentii le gambe e la mano che teneva il telefono tremare, il cuore battere più del solito e lo stomaco contorcersi.
Mi stavo abituando a quelle sensazioni strane che non avevo mai provato prima.
"Ci sei ancora?" chiese e lo sentii ridere
"Eh? Sì, sì ci sono ancora." mi ripresi
"Ah bene, pensavo di averti fatta morire.." disse "Quando torni?" chiese poi
"Domani pomeriggio ho l'aereo." risposi
"Ti vengo a prendere io in aeroporto. Non so se Daniel te l'ha detto ma è a Barcellona con Axel per lavoro. Lo ha saputo mezz'ora fa.." risposi
"Ah, va bene! È perfetto!" risposi
"Poi vieni a casa mia eh!" disse
"Ehm..va bene!" risposi ripensando all'ultima volta che ci siamo visti al negozio.
Non ci avevo ancora fatto l'idea ad avere un amante.
Non mi era mai piaciuta quella parola e avevo sempre pensato che l'amore non ti avrebbe mai portato a tradire ma evidentemente non era così.
"Allora a domani, piccola." disse
"A domani." dissi "E comunque non sono piccola.."
Risi.
"In confronto a me, sei proprio nana." disse poi mi salutò chiudendo la chiamata.
"Il tuo ragazzo?" chiese Denise sorridendo sotto i baffi
"È complicato." dissi rimettendo il cellulare dentro la borsa.
Non fece altre domande e proseguimmo il nostro giro per Torino.
Mi squillò di nuovo il cellulare; era Daniel.
"Amore!" esclamò
"Ehi amore!" dissi
"Non posso venire a prenderti all'aeroporto perché sono a Barcellona con Axel per lavoro, mi dispiace..torno la settimana prossima."disse
"Tranquillo, non preoccuparti. Non fare cazzate con quello scemo di Axel, okay?" dissi
"Tranquilla amore."
Chiuse la chiamata.
"Okay, non ci sto capendo un cazzo." disse Denise mostrando la sua delicatezza
"Te l'avevo detto che era complicato.."
Ci sedemmo sui tavolini di un bar mentre Mario, il ragazzo di Denise, era costantemente al telefono con un suo amico.
Ordinai un cappuccino e mi accesi una sigaretta.
Mi allontanai dal tavolo per evitare di dare fastidio con l'odore del fumo.
Spiegai a Denise tutta la storia a partire da Daniel fino ad arrivare al croato.
"Cioè, tu sei fidanzata con un ragazzo ma sei innamorata dell'altro. Perfetto, direi!" esclamò Denise
"Beh ma che hai intenzione di fare?" chiese Giulia
"Se ti trovi bene con Mario, dovresti lasciare Daniel." disse Sara
"Il problema è che Mario ha una vita non troppo semplice. È un calciatore e potrebbe cambiare città spesso..non so se riuscirò a stargli dietro." sospirai
"È un calciatore?! E chi?!" chiese Mari
"Mario Mandzukic."
"Oddio lo amo come giocatore!" disse Giulia.
La guardai con sguardo strano.
"Ehm, lo amo come giocatore ho detto.." disse
Sorrisi e spensi la sigaretta nel posacenere.
Il cameriere portò il vassoio con i caffè ordinati e se ne andò.
Finimmo di bere il caffè e Giulia esordì dicendo: "Bene, ora ti portiamo in un posto che ti piacerà sicuro visitare.."
Mi presero sottobraccio e salimmo su un autobus senza che mi dicessero la destinazione.
Mi resi conto solo quando vidi scritto 'Juventus Training Center' su un cancello.
"Oddio io vi amo."
Scendemmo dall'autobus ed entrammo nell'edificio.
Quella stessa mattina scoprii che ognuna di loro era fidanzata con uno dei miei idoli.
Giulia con Álvaro, stavano insieme da pochi mesi ma si vedeva che si amavano già moltissimo.
Parlavo molto con Álvaro dato il mio italiano incespicante e il mio spagnolo praticamente perfetto.
Sara con Paulo, si conoscevano da molto tempo, stavano insieme dai tempi delle scuole superiori e lei lo aveva seguito anche a Palermo, prima di arrivare a Torino.
Mari con Claudio, non stavano ancora insieme ma ero sicura che lo sarebbero stati entro poco tempo.
Salutai i ragazzi che mi avevano accompagnata sotto l'albergo con la promessa di rivederli due settimane dopo a Madrid.
Salii le scale e arrivai in camera stremata mettendomi a dormire praticamente subito.
Avevo soltanto messo i vestiti in valigia.
Mandai un messaggio di buonanotte a Mario dimenticandomi completamente di Daniel.
Non feci in tempo a ricevere la risposta perché mi addormentai subito.7 Maggio.
Scesi dall'aereo che mi aveva riportata a Madrid e recuperai le mie valigie.
Uscii dall'aeroporto e guardai il cellulare.
Mi guardai attorno per vedere se riconoscevo Mario quando mi squillò il cellulare.
"Girati." disse la sua voce
Mi girai e lo vidi dietro a me.
Chiusi la chiamata e mi avvicinai sorridendogli.
Mi prese la valigia e andammo verso la sua auto parcheggiata poco lontano dall'aeroporto.
Salimmo e lui si avvicinò a me attaccando le nostre labbra.
"Vieni da me allora?" chiese quando ci staccammo
"E me lo chiedi?!" chiesi ridendo
Sorrise e mise in moto.
Entrai in casa sua, non ci ero mai stata.
Abitava in un loft non in centro a Madrid.
Dalla vetrata del salotto si vedeva tutta la città.
Stavo guardando la città illuminata dalla vetrata mentre si stava facendo sera.
Mi sentii abbracciare da dietro e Mario appoggiò il suo mento sulla mia spalla.
"È bellissimo qui." dissi facendo incontrare i nostri occhi
"Mai quanto te."
Attaccò le nostre labbra mentre io cercavo di non fare la figura della nana mettendogli le mani attorno al collo.
"Mi sei mancata." mi sussurrò a pochi millimetri dalle labbra
Sorrisi e continuammo a baciarci.
Mi prese in braccio e salimmo le scale fino al piano superiore che era praticamente un soppalco con un letto matrimoniale ed un bagno, era come un balcone che dava sul piano di sotto.
Mi stese sul letto e si mise sopra a me mentre mi accarezzava la pelle sotto la maglietta.
I vestiti andarono a fare compagnia al pavimento in pochissimo tempo.
Continuavamo a baciarci mentre facevamo l'amore e avevo paura che dopo quella volta non sarei più riuscita a fare a meno di lui e forse non ci riuscivo già da prima, a fare a meno di lui.
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You're my wonderwall || Mario Mandzukic
Fiksi Penggemar"Perché imbratti i muri?" chiese "Perché è l'unico modo che ho per esprimere ciò che provo." risposi "E tu perché lo fai?" continuai "Di solito esprimo ciò che provo con il calcio però mi piace farlo per vedere cosa la gente pensa veramente di me."...