Ten.

741 46 37
                                    

20 Giugno.

"Quindi te ne vai.." disse sorridendomi dopo che il dottore l'aveva visitato dalla testa ai piedi ma sapevo che quel sorriso non era come lo vedevo io in realtà.
"È incredibile come dopo tre mesi e mezzo di coma, questo ragazzo stia meglio di prima.." mi aveva detto il dottore mentre io avevo già chiamato i miei genitori, Mario e i miei amici.
Tanya e James erano già arrivati.
"Me ne vado, sì." dissi "Ma non me ne vado da te. Non me ne vado da mamma o da papà. Non me ne vado da questa città. Me ne vado per seguire l'uomo che amo." conclusi
"Sono contento che tu abbia trovato finalmente chi ti fa felice.." disse "Ma se ti fa del male lo ammazzo." continuò poi
Anche se era più piccolo di me di quattro anni, si era sempre sentito in dovere di proteggermi.
"Non mi farà male, fidati." risposi sorridendo e pensando ai suoi occhi che mi guardavano dolcemente ogni volta che mi baciava.
"Si può sapere chi è il fortunato?" chiese poi
"Si chiama Mario.." iniziai prendendo il cellulare per mostrargli una nostra foto insieme.
Se gli avessi detto che ero fidanzata con un calciatore dell'Atletico Madrid non ci avrebbe mai creduto.
"È lui."
Gli porsi il telefono e lui lo prese.
Sgranò gli occhi quando vide la foto.
"Ma aspetta, questo è Mario Mandzukic. Il calciatore dell'Atletico Madrid.." disse sorpreso
"Sei la quinta persona che fa questa faccia quando dico che sono fidanzata con lui." dissi pensando alle mie amiche a Torino.
Nessuna di loro sapeva che mi sarei trasferita là perché la notizia non era ancora stata divulgata.
Mi aspettavo una valanga di telefonate o di messaggi soprattutto da Denise e Giulia, conoscendole..
"Oh guarda, è proprio lui.." disse porgendomi il telefono che stava squillando.
"Ehi.." risposi
"Amore, come sta Mat?" chiese
"Bene! Sembra pimpante.." dissi guardando mio fratello che mi fece il segno dell'ok con il pollice in su "Ti saluta." dissi poi ridendo
"Salutalo e digli che lo voglio vedere da sveglio.." disse Mario ridendo
Risi anche io e parlammo ancora per qualche minuto mentre Mat mi guardava e rideva.
"Dottore, quando lo dimetterete?" chiesi prima di andarmene dall'ospedale
"Tra qualche giorno." mi rispose l'uomo sorridendomi
Uscii dall'ospedale ed era quasi notte.
Salii in macchina e andai verso casa.
Aprii la porta e Penelope mi venne incontro, Mario me l'aveva lasciata mentre era in Croazia.
La accarezzai e andai in bagno a farmi una doccia poi cenai con quelle poche cose che avevo rimaste in frigo.
Mi buttai a peso morto sul divano e accesi la televisione.
Sentii Penelope abbaiare vicino alla porta.
"Penelope, vieni qua." dissi piano ma lei non mi obbedì, rimanendo immobile davanti alla porta con le orecchie dritte.
Mi alzai e andai a vedere dall'occhiolino della porta, non vidi nessuno.
Guardai l'orologio ed erano quasi le dieci.
Presi il guinzaglio di Penelope e la legai.
Uscimmo di casa e andammo a fare una passeggiata.
Sentii la suoneria del mio cellulare e vidi il numero di Denise.
"Ehi piccola croata!" disse iniziando a ridere e la immaginai seduta sul divano a toccarsi quell'accenno di pancia che iniziava a vedersi essendo quasi al quarto mese di gravidanza.
"Croata? E da quando?" chiesi ridendo
"Da quando stai con Mario.." disse lei con tono ovvio "Come stai?" chiese poi
"In piedi con Penelope che sta gironzolando attorno ad un albero, tu?" chiesi ridendo
"Seduta sul divano con Mario che mi dorme con la testa appoggiata alle gambe." rispose ridendo "No dai, seriamente. Come stai?" chiese poi
"Tutto bene!" esclamai e nemmeno mi accorsi di averlo fatto con così tanta foga
"Cosa mi nascondi?" chiese
"Niente.." risposi vaga
"Non dire cagate."
"E va bene. Mario è stato acquistato dalla Juventus. Verremo a vivere a Torino ma tu non dire nulla a nessuno, non si deve ancora sapere." dissi
"Mi stai dicendo la verità? Ci vedremo tutti i giorni?"
"Sì Deni, tutti i giorni."
Mi incamminai verso casa ancora parlando al telefono con Denise del più e del meno.
Arrivai davanti al portone di casa mia e Penelope iniziò a tirarmi come se non vedesse l'ora di tornare nella sua amatissima cuccia.
Vidi in lontananza una persona seduta sulle scale del mio portone.
Chiusi la chiamata con Denise e Penelope mi tirò talmente tanto che il guinzaglio mi sfuggì dalle mani.
Si catapultò sul ragazzo seduto lì e gli saltò in braccio.
Si alzò in piedi e dall'altezza riconobbi Mario.
Gli arrivai di fronte e lo abbracciai attaccando le nostre labbra.
"Sono tornato prima perché dopodomani dobbiamo essere a Torino e volevo dirtelo di persona." salimmo le scale velocemente e Penelope se ne andò subito sulla sua cuccia a dormire.
"Domani mattina preparo le valigie.." dissi ridendo
Lui mi baciò.
"Dormi qui?" chiesi
"Beh, se me lo chiedi così.."
Mi abbracciò e mi stese sul divano iniziando a ridere mentre ci baciavamo.
Rimanemmo a farci le coccole ancora per un po' per poi andare nella mia camera a dormire.

22 Giugno.

Salii le scale dell'aereo che avrebbe portato me e il mio ragazzo a Torino.
Ci sarebbe stata la presentazione alla squadra e poi l'inizio degli allenamenti.
"Pronta?" mi chiese poco prima che l'aereo si staccò da terra.
Annuii e lui mi baciò.
Andare a Torino mi era sempre piaciuta come idea ma non pensavo di riuscire a realizzarla.
Dopo aver conosciuto le ragazze ero sempre più convinta che Torino sarebbe stata la città che mi avrebbe fatto cambiare vita.
Mi addormentai e mi svegliai direttamente all'aeroporto di Torino, quando l'aereo toccò terra.
Una marea di tifosi ci attendeva all'uscita, o meglio, attendevano il mio ragazzo.
Andai a recuperare le valigie e andammo verso l'uscita.
Sentivo già i tifosi cantare e appena entrammo nel l'aeroporto i tifosi iniziarono ad applaudire e misero una sciarpa della Juve addosso a Mario.
Stavamo per uscire quando mi sentii chiamare.
Mi girai e Denise, Giulia e Sara erano venute all'aeroporto.
Mi corsero incontro e mi abbracciarono forte.
"Non immagini nemmeno quanto siamo contente di vederti!" quasi urlò Giulia
"Anche io lo sono ragazze!" dissi ricambiando l'abbraccio "Voi andate a Vinovo?" chiesi
"Sì, siamo con la mia macchina." rispose Denise
"Allora ci vediamo là che Mario mi sta aspettando.." dissi
"A dopo!"
Salii in macchina e arrivammo a Vinovo.
Mario andò a prepararsi per la presentazione e per poi aggiungersi al gruppo in allenamento mentre Denise, Giulia e Sara mi accompagnarono a casa.
Mario aveva comprato un appartamento in periferia a Torino, come quello che aveva a Madrid.
Lasciai che Penelope entrasse per prima e, come previsto, iniziò a correre per tutta la casa.
Era già ammobiliata e l'arredamento mi piaceva tantissimo.
"Sasha, ci vediamo stasera che usciamo tutti insieme." mi disse Sara abbracciandomi poi uscirono tutte.
Andai a farmi una doccia, stanca del viaggio.

Mario rientrò nel tardo pomeriggio.
"Amore, come è andata?" chiesi quando si fu fatto già la doccia.
"Alla grande! Mi piace la squadra e anche i ragazzi sono simpatici." rispose sorridendo
Mi stavo preparando per uscire mentre lui se ne stava steso in mutande sul letto.
Mi stava fissando e sorrideva.
"Vuoi muoverti?" chiesi ridendo
"E va bene.."
Si alzò e iniziò a vestirsi anche lui.
Uscimmo di casa e andammo sotto la Mole, dove dovevamo vederci con gli altri.

Da: Sara💕
Ehi, scusami ma siamo tutti in ritardo perché i ragazzi dopo l'allenamento si sono fermati a giocare una partitella..arriviamo tra mezz'ora.
Scusami ancora..

"Sono in ritardo.." dissi ridendo
"Immaginavo..Álvaro, Mario, Paulo e Claudio si sono fermati a giocare dopo l'allenamento.." mi rispose Mario ridendo "Saliamo?" chiese poi indicando la cima della Mole
"Andiamo."
Lo presi per mano e iniziammo a salire.
"Cazzo che figata." dissi ammirando il panorama su tutta Torino.
"Già..è davvero bellissimo."
Sentii la sua mano stringere sulla mia.
Mi girai verso di lui e lo guardai.
"Ti devo chiedere una cosa.." disse
"Dimmi.."
"Vorresti essere la mia ragazza ufficialmente?" chiese di colpo
Sentii il cuore fermarsi per un attimo e poi ripartire alla massima velocità, lo stomaco contorcersi e le gambe cedermi.
Mi avvicinai a lui e lo baciai dolcemente.
"Sì, certo che lo voglio!" risposi
Lui attaccò di nuovo le nostre labbra e in quel momento sentii che tutto stava per ricominciare, che la nostra vita stava per ricominciare.

THE END.

You're my wonderwall || Mario MandzukicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora