14 Maggio.
Sentii il mio cellulare vibrare sopra il comodino.
Aprii gli occhi e vidi Sara dormire ancora sulla brandina a fianco al mio letto.
Notai la luce del cellulare così lo presi prima che smettesse di squillare.
"Pronto?" chiesi con voce assonnata
"Lei è la signorina Álvarez?" chiese una voce maschile dall'altra parte
Mi sedetti sul letto sfregandomi gli occhi.
"Sì, sono io. Chi è?" chiesi
"Sono il dottor Ramirez dell'ospedale civile di Madrid del reparto di terapia intensiva."
Quando sentii il suo nome mi ero già alzata dal letto, infilata i calzetti e i pantaloni.
"Che è successo a Matias?" chiesi allarmata svegliando Sara per sbaglio
La mia amica mi guardò quasi spaventata e mi chiese cosa stava succedendo.
Nessuna di loro sapeva che avevo un fratello in terapia intensiva.
"Ho chiamato lei perché nessuno dei suoi genitori risponde, mi garantisce di essere la signorina Sasha Álvarez nonchè sorella di Matias Álvarez?"
"Sì sono io, cosa è successo?"
Appoggiai per un attimo il cellulare alla scrivania e infilai la felpa.
"Suo fratello sta reagendo agli stimoli."
"È una cosa buona?" chiesi
"Non lo sappiamo ancora. Potrebbe esserlo come potrebbe non esserlo." risposi
"Sarebbe meglio che venisse in ospedale, così riusciamo a spiegarle meglio.." rispose
"Arrivo."
Chiusi la chiamata.
"Ehi, che succede?" chiese Sara appena prima di uscire di casa.
Presi le chiavi della macchina alla svelta.
"Ti spiego tutto quando torno, tu e le altre fate come se foste a casa vostra."
Le schioccai un bacio sulla guancia e chiusi la porta alle mie spalle iniziando a correre giù per le scale rischiando di cadere più di una volta.
Uscii dal portone e corsi verso la macchina.
Salii e partii verso l'ospedale.Entrai nella camera di Matias, lo salutai non sapendo se poteva sentirmi o no e salutai anche Anita.
A: Mario
Sono da Mat e Anita.
Passi?Da: Mario
Stavo già venendo.
Ci vediamo tra dieci minuti.Bloccai il cellulare attendendo il suono che indicava che si era bloccato veramente.
Mi sedetti a fianco a Mat prendendogli la mano.
"Ehi Mat, so che puoi sentirmi.." dissi "Avanti fratellino, svegliati. Torna da noi, ci manchi." sussurrai
Appoggiai la fronte alla sua mano.
"Mat io non te l'ho mai detto ma tu sei importantissimo per me. Ci sei sempre stato anche se sei più piccolo. Io non posso stare senza di te. Sei forte, torna ti prego."
"Tornerà.." sentii dire
Mi girai di scatto verso la porta e vidi Mario appoggiato allo stipite che mi guardava e sorrideva.
Mi alzai e gli andai vicino.
Lui mi abbracciò e attaccò le nostre labbra.
"Come stai?" chiesi
"Ora molto meglio." rispose lui appoggiando la sua fronte alla mia
Lo presi per mano ed entrammo nella stanza chiudendo la porta alle nostre spalle.
Ci sedemmo nelle nostre sedie e iniziammo a parlare.
"Posso dirti una cosa?" chiesi
"Certamente, che succede?" rispose lui facendo a sua volta una domanda
"Ho lasciato Daniel." dissi tutto d'un fiato "Gli ho detto che sono innamorata di un altro ragazzo e lui voleva uccidere quest'altro ragazzo.." continuai
"Conoscendolo..mi ammazzerà." rispose ridendo
"Oh no, tranquillo. Lui non sa che sei tu..prima di dirglielo volevo sentire cosa ne pensavi.." dissi
"Ah bene, allora io penso che dovresti dirglielo. In fondo le botte me le merito, sono innamorato della ragazza del mio migliore amico.." dissi
"Ex ragazza. E comunque non c'è nulla di sbagliato nell'essere innamorati." risposi sorridendo
"Ti amo." disse avvicinandosi
Attaccai le nostre labbra mentre lui approfondì il bacio facendo incontrare le nostre lingue.
Sentimmo bussare così ci sistemammo.
Entrò il medico.
"Allora dottore? Novità?" chiesi
"Sì, venga nel mio studio." disse con tono distaccato, come se non ci fosse nulla di buono da dirmi.
Guardai Mario che mi sorrise e in qualche modo quel sorriso mi diede la forza di pensare positivo, almeno per qualche secondo.
Entrai nello studio del dottore mettendomi seduta in una delle due sedie blu dalla parte opposta della scrivania.
"Allora signorina, il fatto che suo fratello risponda agli stimoli è una cosa molto positiva per un aspetto ma potrebbe essere negativa per un altro aspetto." disse
"Si spieghi.." risposi
"Beh, è una cosa positiva perché vuol dire che il cervello è ancora funzionante, risponde agli stimoli e muove le dita. È negativa perché potrebbe anche essere solo un riflesso del cervello e che quindi sia solo un falso allarme.." disse con tono pacato e tranquillo
"Quindi dobbiamo aspettare come al solito, giusto?" chiesi
"Se non si sveglierà entro quarantotto ore le possibilità di risveglio si riducono al due per cento."
Mi crollò il mondo addosso a sentire quelle parole.
Il due per cento di possibilità di riavere mio fratello.
"Oh.."
Riuscii a dire solo quelli e lettere.
"Io le ho detto tutto quello che dovevo dirle..mi dispiace signorina.." disse il medico alzandosi dalla scrivania e stringendomi la mano.
Tornai in camera da Mat e mi sedetti a fianco al letto di Mat.
Ero sconvolta da quello che mi aveva detto il dottore e non notai Mario che quasi piangeva a fianco ad Anita.
"Che succede?" chiesi dopo qualche secondo, quando mi resi conto.
Mi avvicinai al letto della ragazza dai capelli rossi e vidi i suoi occhi marroni spalancati.
"Oddio.." dissi sorridendole
Mario si alzò e si avvicinò a me baciandomi senza un apparente motivo.
"Fratellino, che fine ha fatto Malìa?" chiese la ragazza con voce stanca
"È andata a farsi fottere." rispose lui sorridendo insieme alla sorella mentre mi teneva la mano stretta alla sua.
A vedere Anita sveglia mentre sorrideva insieme al fratello mi rattristai.
Mi venne in mente la vitalità di Mat e la sua gioia di vivere ogni giorno al meglio, senza perdersi nulla.
Abbassai lo sguardo e mi scese una lacrima, una delle tante.
"Ehi, che succede?" mi chiese Mario alzandomi il viso
Appoggiai la testa al suo petto e scoppiai a piangere.
"Ti va di spiegarmi?" chiese
Ci sedemmo nelle nostre sedie mentre Anita mi guardava in modo interrogativo.
"Ho parlato con il dottore." dissi flebilmente
"E...?" chiese
"Se non si sveglia entro quarantotto ore, le possibilità che lo faccia dopo scendono al due per cento."
Tirai su col naso e cercai di smettere di piangere ma mi era molto difficile.
"Vedrai che si sveglierà, stai tranquilla."
Mi abbracciò e sentii le sue labbra sulla mia fronte.
"Ragazzi, andate a casa. È inutile che state qua.." disse l'infermiera entrando in camera per aiutare Anita a lavarsi.
Ci alzammo dalle sedie e percorremmo il tragitta dalla camera al parcheggio mano nella mano.
"Vieni a dormire da me stasera?" chiese quando uscimmo
"Ho le mie amiche a casa e sono fuggita così senza dire nulla quindi devo spiegare la mia fuga..se vuoi vieni tu da me. Ho Sara in camera ma la sistemo in altro modo.." dissi sorridendo
"Stasera ho allenamento e poi tu stai con loro, non le vedi mai. Stiamo insieme domani sera, mh?" chiese accarezzandomi la guancia
Annuii e attaccai le nostre labbra salutandolo per poi salire in macchina e avviarmi verso casa mia.Entrai in casa e trovai le mie amiche più sveglie che mai ad aspettarmi come delle madri in ansia.
Denise e Giulia camminavano su e giù per il salotto mentre Sara e Mari stavano sedute sul divano a mangiarmi le unghie.
"Si può sapere che fine hai fatto?" mi urlò contro Denise
"Scusami mamma.." dissi ridendo
"Non mi prendere per il culo sai!" disse lei iniziando a ridere
"No va beh, devo parlarvi sul serio.."
Mi sedetti sul divano mentre loro si sedevano su due sedie di fronte a me.
"Un mese prima che ci conoscessimo mio fratello ha avuto un incidente col motorino ed è rimasto in coma. Stamattina mi ha chiamato l'ospedale; risponde agli stimoli ma se non si sveglia entro quarantotto ore, le possibilità che si sveglia scendono al due per cento."
Mi sentii abbracciare da tutte e quattro senza che dicessero nulla.
"Mi dispiace.." mi disse Mari
"Eh, anche a me.." risposi
Pranzammo poi uscimmo per Madrid visitandola quasi tutta.
Prendemmo delle pizze per cena e rientrammo a casa.
"Domani a che ora devo accompagnarvi in aeroporto?" chiesi
"Abbiamo l'aereo alle quattro.." mi rispose Sara
Suonò il campanello appena dopo cena.
Andai ad aprire e mi trovai Mario di fronte a me.
Il croato mi abbracciò e mi diede un bacio sulle labbra mentre Denise, Giulia e Sara ci guardavano con i cuoricini al posto degli occhi mentre Mari era al telefono in camera.
"Sara, ti dispiace andare a dormire in camera con le altre?" chiesi grattandomi la nuca
"Ma vai tranquilla che l'avevo già capito che avreste dormito insieme.." rispose ridendo
"Io faccio la madrina eh!" disse Denise alzando la mano
Alzai il terzo dito e notai che Mario era arrossito di brutto.
Lo presi per mano e andammo in camera.
"Fate i bravi!" sentii dire da Giulia
Entrammo in camera e chiudemmo la porta alle nostre spalle.
Mi stesi sul letto e lui a fianco a me.
"So che non posso sostituire tuo fratello in nessun modo ma io sono qui, se vuoi. Sono qui per te, per starti vicino." mi disse prendendomi la mano
"Non ti ringrazierò mai abbastanza."
Attaccai le nostre labbra.
"Non devi farlo. Io ti amo a non voglio che tu soffra." disse sorridendomi
Sorrisi anche io e appoggiai la testa alla sua spalla.
La mattina in ospedale e il pomeriggio per Madrid fecero sì che il sonno mi raggiungesse presto.
Mi addormentai con la testa appoggiata a quella del ragazzo a fianco a me.
Solo dopo un po' sentii il cuscino sotto la testa e le sue labbra contro le mie.
"Buonanotte amore." sentii quel tanto che bastava per farmi venire le farfalle allo stomaco, anche se dormivo.
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You're my wonderwall || Mario Mandzukic
Hayran Kurgu"Perché imbratti i muri?" chiese "Perché è l'unico modo che ho per esprimere ciò che provo." risposi "E tu perché lo fai?" continuai "Di solito esprimo ciò che provo con il calcio però mi piace farlo per vedere cosa la gente pensa veramente di me."...