Six.

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12 Maggio.

"Amore, domani vado allo stadio a vedere la semifinale di Champions. Arrivano le mie amiche da Torino, le ragazze che ho conosciuto durante la semifinale di andata. Ti ricordi vero?" chiesi a Daniel che stava facendo la doccia.
Ero a casa sua, avevo passato la notte con lui e in quel momento più che mai mi sentivo una merda che camminava.
Mentre stavo con Daniel che mi coccolava e mi abbracciava io pensavo a Mario che era in Croazia per problemi familiari e non lo vedevo da tre giorni.
Mi mancava.
Il nostro rapporto era diverso da quello dei normali fidanzati.
Eravamo più che amici ma meno che fidanzati.
Non saprei descrivere il nostro rapporto però mi piaceva.
Mi piaceva averlo come amico e anche qualcosa in più ma mi sarebbe piaciuto ancora di più averlo come fidanzato.
Mi vestii e andai in cucina a preparare la colazione.
Daniel mi raggiunse dopo qualche minuto e attaccò le nostre labbra.
Da quando era tornato da Barcellona era radioso.
"Amore, devo dirti una cosa." disse
"Dimmi!" dissi sorridendo
"Quando sono andato a Barcellona non era per un corso d'aggiornamento come ti avevo detto ma per una gara di tatuatori. Io e Axel siamo arrivati secondi e ci hanno offerto uno stage pagato da uno dei tatuatori più famosi d'America. Ci trasferiamo a New York per un anno e ho pensato che tu potessi venire con me.." disse
Mi crollò il mondo addosso.
Di solito per queste cose si è felici ma non era il mio caso.
Il problema non era trasferirsi a New York, quello l'avrei anche fatto se non avessi conosciuto Mario.
"Ehm..non lo so amore..dopo quello che è successo a Mat non ho molta voglia di muovermi.."
Quella fu la prima scusa che mi venne in mente.
"Beh ti capisco ma pensa che potresti farti una nuova vita e cancellare tutti i ricordi che hai di questa città.." disse prendendomi la mano
"Io non voglio cancellare i ricordi della mia città. Sono nata qui e sono sempre vissuta qui. Non voglio cancellare nulla." scansai la mano e ripresi a bere il mio caffè.
"Dai amore! È l'occasione che aspettavamo..potremmo anche sposarci a New York e avere dei figli..!"
Il caffè mi andò quasi di traverso e tossii.
"Okay ho capito, non è aria oggi. Non è che ti deve venire il ciclo?" chiese ironicamente
Non risposi e continuai a bere.
"Vado a lavorare. Ci vediamo stasera semmai."
Rimasi impassibile e appena chiuse la porta lo mandai a quel paese.
Pensai a Mario e pensai anche che sarebbe stato il momento di dire a Daniel della mia relazione ma cancellai subito quel l'idea quando realizzai che lo avrebbe fatto fuori nel giro di poco.
Mi squillò il cellulare ed era Denise.
"Ehi vacca!" risposi ridendo
"Zoccolona, non rompere." disse lei
"Domani mi vieni a prendere in aeroporto, vero?" chiese
"E me lo chiedi anche?!" risposi "Non vedo l'ora di vedervi tutte!" continuai
"Bene, mi presenti anche uno dei tuoi fidanzati?"
Tossii.
"Ehm..forse Mario. Con Daniel ho litigato stamattina.." risposi
"Meglio, no? Se non lo ami è inutile prenderlo per il culo.." rispose lei con tutta la semplicità del mondo
"Beh sì ma sapendo che Mario è uno dei suoi migliori amici mi fa pensare che sto bene come sto.." risposi
"Oh cazzo. Beh, sì.." disse "Comunque, tieniti forte che devo dirti una cosa.." disse tutta eccitata
"Oddio, che devi dirmi?" chiesi
"Sei seduta?" chiese
"Sì..non spaventarmi però.."
"Bene, sono incinta." disse
Mi cadde il telefono ma lo ripresi subito, appena impattò nel pavimento.
"Che cosa?! Un piccolo Lemina in arrivo?" chiesi euforicamente
"Sì! Mario ancora non lo sa però.."
"E cosa aspetti a dirglielo? Un invito scritto?" chiesi ironicamente "Non iniziare con le paranoie. Ti ama e un figlio con te lo vuole sicuramente." conclusi prima di farla parlare in qualunque modo
"Okay..ci vediamo domani allora! Non vedo l'ora di abbracciarti."
"Anche io."
Chiusi la chiamata e andai in camera a prendere le mie cose per poi andare al sottopassaggio dove c'era il murales di mio fratello.
Trovai Mich già intento a fare un nuovo murales, era un pozzo di idee quel ragazzo. Ogni giorno gliene veniva in mente una..
Iniziai a disegnare la città di Madrid.
Ero molto legata alla mia città diversamente da quanto poteva sembrare.
"Ehi Sasha, io devo andare. Ci sentiamo!" Mich mi salutò con un bacio sulla guancia
"Ciao Mich!" lo abbracciai
Sentii il rumore del motore di una moto poco dopo che Mich se n'era andato e riconobbi Mario appena scese, senza nemmeno togliersi il casco.
Controllai che non ci fosse nessuno e gli corsi incontro saltandogli addosso.
Fece appena in tempo a togliersi il casco che attaccai le nostre labbra.
"Come stai?" chiesi non appena mi staccai da lui
"Potrebbe andare meglio.." disse abbassando lo sguardo.
"Che succede?"
Gli scese una lacrima.
"Ehi, io sono qui." dissi accarezzandogli la guancia
"Mio padre.." rispose
"Cosa?"
"Si è ucciso. Non sopportava vedere Anita così. Che gran periodo di merda." disse dando un calcio per terra.
"Vieni qui." dissi facendolo avvicinare
Si avvicinò a me e lo abbracciai.
Lo sentii singhiozzare.
Gli accarezzai la guancia e mi avvicinai chiudendo gli occhi.
Sentii le sue labbra sulle mie e mi sentii abbracciare più forte.
"Grazie di tutto." mi sussurrò poco dopo
Ci sedemmo con la schiena appoggiata al muro con le nostre dita intrecciate l'una all'altra.
"Non dovrei farlo ma..vuoi?" chiesi porgendogli il pacchetto delle sigarette
Ne prese una senza dirmi nulla e se la accese.
"Daniel si trasferisce a New York." dissi dopo il primo tiro
"E tu?" chiese lui quasi freddo
"No. Non voglio andarmene da qui, da te." risposi portando lo sguardo su di lui che, a sua volta, lo portò su di me.
Mi sorrise.
"Daniel mi aveva anche proposto di sposarlo una volta esserci trasferiti là ma gli ho fatto capire che non ne ho l'intenzione."
Si avvicinò e mi diede un altro bacio.
"Molti dicono che per amare una persona ci vuole molto più di un anno, altri dicono che non si arriva mai ad amare veramente una persona ma secondo me per amare una persona può anche non volerci niente. Nel mio caso è così. Per amarti non mi ci è voluto niente." disse sorridendomi
Gli sorrisi anche io.
"Ti amo anche io." dissi
Mi alzai.
"La conosci la canzone 'Wonderwall' degli Oasis?"
Lui annuì.
"Beh, tu sei il mio muro delle meraviglie. Sei il mio muro perché tra le tue braccia mi sento protetta, mi sento a casa. Delle meraviglie perché, beh, perché sei meraviglioso." dissi timidamente.
Lui si alzò si piazzò davanti a me prendendomi in braccio.
Arrivai a guardarlo negli occhi senza dover alzare la testa.
Appoggiai la fronte alla sua e lo baciai dolcemente.
Quel momento non sarebbe dovuto finire mai.

13 Maggio.

Indossai la maglia di Del Piero dentro ai bagni del Santiago Bernabeu per evitare che i tifosi del Real mi insultassero fuori dallo stadio mentre Denise, Giulia, Sara e Mari mi aspettavano lì fuori.
"Sei ancora viva?" chiese Giulia ridendo
"Arrivo, arrivo!"
Mentre stavo uscendo dal bagno mi squillò il cellulare, era Mario.
"Ehi, dimmi!" risposi tenendo il cellulare tra l'orecchio e la spalla mentre sistemavo la maglia che avevo prima di indossare quella di Del Piero dentro la borsa.
"Sei dentro lo stadio?" chiese.
Sentivo molta confusione provenire in sottofondo alla sua voce.
"Sì, siamo già dentro lo stadio. Nella tribuna." risposi
"Ti raggiungo."
Chiuse la chiamata.
Dissi alle ragazze di aspettare un attimo fino a che non vidi arrivare Mario con una felpa e un cappuccio in testa per non farsi riconoscere.
Lo salutai e lui tolse il cappuccio.
"Ragazze, lui è Mario." dissi sorridendo mentre si presentavano.

Ci sedemmo nei seggiolini dello stadio ansiose di vedere quella semifinale che avrebbe potuto portarci a Berlino.
Segnò Ronaldo per primo demoralizzandomi all'istante.
"Sai come si dice dalle nostre parti?" mi chiese Sara vedendo il mio sguardo triste per come stava andando la partita.
Feci di no con la testa.
"Fino alla fine." disse "Fino alla fine ci proveremo e anche se andrà male, ne usciremo a testa alta perché ci abbiamo provato." continuò sorridendomi
"Vedrai che adesso si riprendono." disse Giulia mettendomi una mano sulla spalla.
Non fece in tempo a dirlo che il suora guazzo segnò il gol del pareggio.
Se fosse finita così, saremmo andati in finale, a Berlino.
E così fu.
La partita terminò 1-1 e a discapito dei madridisti, la Juventus era in finale di Champions League.

Camminavo in compagnia delle mie amiche per le vie di Madrid andando verso casa mia, dove stavamo tutte.
I loro ragazzi erano già tornati all'aeroporto per prendere l'aereo per Torino.
Trovai Daniel seduto sotto casa mia quando arrivai.
"Ehi.." disse vedendomi rientrare
"Ciao.." risposi fredda
"Possiamo parlare?" chiese facendomi capire che voleva parlarmi da solo
"Loro possono sentire qualsiasi cosa." risposi con altrettanto tono freddo
"Okay, perfetto. Partiamo tra una settimana per New York." disse categoricamente
"Tu parti. Io non vengo." risposi
"Che cazzo dici?" domandò
"Quello che hai sentito, io non vengo."
"Si può sapere cosa c'è che non va?!" urlò
Non risposi.
"Allora?!" chiese di nuovo
"C'è che non ti amo più." urlai tanto quanto lui
"Dimmi che stai dicendo una cazzata." disse con un tono tra il sorpreso e l'arrabbiato
"No. Io non ti amo più. Mi sono innamorata di un altro."
"E si può sapere chi è questo?" chiese "Lo ammazzo."
"Non ti dirò nulla. Tra noi è finita e non hai bisogno di sapere nient'altro." avanzai verso il portone tirando fuori le chiavi
"Sei una stronza." disse per poi andarsene
"Me lo dicono in tanti." gli risposi entrando in casa seguita dalle mie amiche ammutolite.
"E così avete conosciuto anche Daniel.." dissi appoggiando le chiavi al mobile
Feci vedere alle ragazze i loro letti rimediati poi entrai in camera dove dormiva con me Sara.
"Come ti senti?" chiese
"Stranamente bene. Erano due anni che stavamo insieme e non avrei mai pensato di lasciarlo così ma Mario mi ha fatto capire che per amare una persona può anche non volerci nulla e con lui è stato così."
"Se lo ami, è normale quello che tu hai appena fatto."
Mi abbracciò poi si distese nel letto improvvisato a fianco al mio.
"Buonanotte Sasha." disse
"Buonanotte Sara." risposi
Mi girai nel letto per un po' fino a che non mi addormentai pensando a lui.

You're my wonderwall || Mario MandzukicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora