Capitolo 24 - Who is that girl?

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Decidiamo di andare in una pizzeria vicino alla mia scuola, dove si mangia molto bene e si paga poco. Appena arriviamo, ci sediamo ad un tavolo vicino ad una grande finestra da cui si può scorgere il grande lago. Quello in cui hai cantato per la prima volta davanti a qualcuno che non fossero i tuoi genitori, mi ricorda la coscienza. È stato un giorno magico. Mi sono sentita finalmente accettata da qualcuno. --Laura!!!-- escalma Ross sventolandomi una mano davanti al viso e interrompendo i miei pensieri. Io lo guardo smarrita e poi vedo che sono già tutti seduti tranne me. Mi siedo accanto a Ross e sorrido imbarazzata. Un cameriere della nostra età sì avvicina al nostro tavolo con un block notes in mano. --Buongiorno, volete ordinare?-- ci chiede scrivendo il numero del nostro tavolo. --Sì grazie.-- gli rispondo, e gli altri acconsentono. Prendiamo le ordinazioni e Ross appoggia un braccio sullo schienale della mia sedia.
--Saranno pronte fra un attimo.-- dice sorridendomi, ed esita un attimo prima di allontanarsi e tornare dietro al bancone. --Non smetteva di guardarti quel ragazzo.-- mi dice Rydel sorridendo maliziosamente.
--Sì, sì certo, ora possiamo parlare di qualcos'altro.-- risponde Ross sbuffando. Lei sposta lo sguardo su di lui. --Sei geloso per caso?-- dice ridendo. Ross la fulmina con lo sguardo, mentre io sto sprofondando nell'imbarazzo. Ross geloso? Di me? Impossibile.
Fortunatamente non torniamo più sull'argomento, e iniziamo a parlare del più e del meno. Vorrei chiedere a Rydel come vanno le cose con Ellington, ma non mi sembra il momento giusto. Mentre parliamo lancio qualche occhiata al cameriere che ci ha serviti e ogni volta lo sorprendo a guardarmi. Quando abbiamo finito di mangiare, Ross mi chiede di lasciarlo passare. --Scusate, ma esco un attimo.--
--Io invece vado in bagno.-- ci informa Riker. Li guardo allontanarsi, quando Rydel approfitta della situazione per parlarmi. --Allora?-- mi chiede eccitata. Io la guardo senza capire. --Che cosa?
--Come cosa? Come va con Ross??-- Io sospiro e la guardo negli occhi scuri. --Siamo solo amici, lo sai.-- Lei alza gli occhi al cielo. --Non che non lo so Laura. Si vede che c'è qualcosa di più. Andiamo, non puoi essere così cieca su questa storia!-- Forse ha ragione, ma se Ross non provasse gli stessi sentimenti? Non mi va di soffrire, non ora. --Non c'è nessuna storia.-- ribatto. Lei vorrebbe protestare, ma quando vede Riker tornare dal bagno mi sussurra:--Non è finita qui la conversazione.-- Io sospiro e cerco di capacitarmi del fatto che Rydel sia così tenace: non si arrende mai, per qualsiasi cosa.
Ross è fuori da un sacco di tempo, così decido di andarlo a cercare per dirgli che abbiano intenzione di tornare a casa. Esco dalla pizzeria e lo trovo accanto ad una panchina. Mi avvicino e sento che sta parlando con qualcuno al telefono. Quando mi vede si ammutolisce e mi sorride. --Ti richiamo Stella.-- dice chiudendo la chiamata. Chi è Stella? Tutti i dubbi che avevo si cancellano immediatamente dalla mia testa. Ho fatto bene a non dirgli ciò che provo: mi sono risparmiata l'umiliazione.
--Avevamo intenzione di andare.-- gli dico con voce tremante. Lui mi guarda preoccupato. --Tutto bene?-- Cerco di sorridere, ma non ci riesco. Annuisco, perché so che se provassi a parlare riuscirei solo a piangere. Torniamo da Riker e Rydel, che intanto hanno già pagato. Saliamo nella macchina di Riker, che ha sempre il profumo di pino, e per tutto il tempo resto in silenzio. Non saprei cosa dire adesso. L'unica cosa che vorrei chiedergli è: chi è Stella? Forse è la ragazza che gli piace. Un'amica speciale. O peggio, la sua ragazza. Scaccio quel pensiero, e cerco di rilassarmi guardando le case che scorrono sotto i miei occhi fuori dal finestrino.
Quando arriviamo davanti a casa Lynch, Riker mi chiede se può accompagnarmi in auto, ma io gli dico che ci andrò a piedi. Ho bisongo di fare qualche passo. --Garzie di tutto.-- dico abbracciando Rydel e salutando gli altri. --Sei sicura di tornare da sola?-- mi chiede Ross. --Sì certo. Ci vediamo.-- Lo sento sospirare e mi infilo in una stradina prima di piangere davanti a tutti. Mi appoggio al muro di una casa e una lacrima mi riga la guancia, bagnandomi un angolo della bocca. Mi asciugo il volto con la manica della felpa e faccio un lungo sospiro. --Okay Laura.-- dico tra me e me. --Rilassati. Va tutto bene.-- Vorrei che quelle parole fossero uscite dalla bocca di Ross, ma cerco di non pensarci per non piangere ancora di più. È così che va l'amore. Dovrò abituarmi a soffrire...

Quando arrivo a casa è ormai pomeriggio inoltrato e spero che mia madre e mia sorella siano già tornate. Ho bisongo di parlare con qualcuno. Quando apro la porta principale sento una voce maschile familiare che proviene dal salotto. Mi affianco alla porta e la riconosco subito: Rocky. E l'altra voce è quella di mia sorella.
--Ascolta,-- inizia lui, --oggi è stata una giornata indimenticabile e vorrei tanto che ogni giorno fosse così.-- si blocca per un istante e poi sento la voce di Van. --Così perfetto.--
--Sì, esatto Van. Io vorrei poter vedere il tuo sorriso ogni volta che apro gli occhi e vorrei averti sempre la mio fianco. Allora sì che sarebbe perfetto. Una vita perfetta. Non potrei desiderare di meglio.-- Sento Van che inizia a piangere e vorrei abbracciarla. Ma adesso lei ha Rocky. --Ma io fra poco deve tornare a Boston, non ci vedremo più.-- dice con voce spezzata dal dolore.
--Non è detto. Potrei venire con te. Potrei venire ovunque tu vada.-- Lei sospira. --No ma cosa dici. Sarebbe una follia. Qui hai tutta la tua vita: la tua famiglia, la tua musica, i tuoi amici. Non sei obbligato a lasciare tutto per me.--
--Van, sei tu la mia vita.-- A questa affermazione la immagino sorridere e anche io vorrei che qualcuno mi dicesse una cosa così dolce. --Ti amo Van. Farei qualsiasi cosa pur di restare al tuo fianco.-- Dopodiché non sento più le loro voci e per un istante temo che mi abbiano scoperto. Mi affaccio alla stipite della porta e quasi mi metto a piangere vedendo la scena che ho davanti a me. Rocky tiene una mano suo capelli di mia sorella e la bacia dolcemente. Sono così felice per lei, ma allo stesso tempo soffro per la sua partenza per Boston. La sto perdendo di nuovo. Perdo sempre tutto ciò che amo. Non sempre per colpa mia, ma fa comunque male. Ho perso mio padre e sto per perdere mia sorella, forse anche Ross...
Approfitto del momento per salire al piano superiore. Dal pianerottolo sento la voce di Rocky e poi quella di Van attenuarsi sempre di più. Entro in camera mia e mi butto sul letto, abbracciando il cuscino più morbido che ho. Non vorrei che la mia vita fosse perfetta, ma almeno vorrei fare qualcosa per renderla migliore. Vorrei che non fosse sempre tutto così complicato. Vorrei non soffrire così tanto per qualcosa, o per qualcuno. E quanto vorrei essere in grado di cambiare le cose. Ho sempre pensato che fosse tutto più semplice di così e ho sempre immaginato che le persone non potessero essere in grado di rovinare la vita a qualcuno. Ma mi sbagliavo, mi sbagliavo su tutto. Come sempre. In fondo, però, Ross non ha nessuna colpa. È colpa mia se ho lasciato che questo accadesse. Mi sono innamorata di lui, e ora mi rendo conto che sono stata una stupida. O forse sto solo esagerando. Io non so niente dell'amore, so solo che quando lo vedo il mio cuore inizia a battere più velocemente e che vorrei averlo al mio fianco ogni giorno. Come ha detto Rocky a Van: sarebbe perfetto.
I miei occhi si chiudono da soli e poco dopo mi addormento, ignorando la mia coscienza che mi prega di restare sveglia e riflettere.

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SPAZIO AUDITRICE
Ecco un altro capitolo♡
Povera Laura, se solo sapesse chi è Stella! Voi R5ers lo sapete, ma per chi non lo sa resto zitta ; )
Ma poi quanto è stato dolce Rocky con Van??
Comunque ditemi cosa ne pensate e fatemi sapere se vi piace la storia, ecc.
Votate☆ e commentate♡
E ditemi se preferite che all'inizio dei capitoli metta delle foto Raura!

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