Capitolo 25 - The Fault In Our Stars

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--Laura, io resterò sempre al tuo fianco, non ti lascerò mai. E se tu deciderai di andartene, io verrò con te. Non posso immaginare di passare una vita senza poterti vedere ogni giorno, senza poterti abbracciare e senza poterti consolare.-- Ross è smepre più vicino a me ed io non riesco a respirare. --Laura, io ti amo...-- Mi avvicino a lui e quando sto per posare le mie labbra sulle sue, una forza invisibile mi strappa dalla sue braccia e mi trascina giù, sempre più giù...Sento la sua voce dissolversi piano piano. --Laura! Laura! Laura...
--Laura! Svegliati! Laura!-- Mi sveglio di soprassalto e per poco rischio di sbattere contro qualcuno. Alzo gli occhi e vedo Van in piedi davanti a me con un'espressione preoccupata dipinta sul volto. --Cosa hai sognato?-- Sono ancora paralizzata dal sogno. Smebrava così reale...Ma non sono certa che Ross potrebbe dirmi questo genere di cose. Nonostante tutto, lo amo. Lo amo ancora; più di prima.
Guardo mia sorella, che ha assunto un'aria accigliata. --Continuavi a ripetere il suo nome, Laura.-- Io la guardo facendo finta di non capire. --Di chi?-- mormoro.
Ho voglia di sentire qualcuno pronunciare il suo nome, non importa chi. Ma più di tutto ho voglia di sentire la sua voce. --Di Ross, sorellina. Avrei dovuto capirlo che eri innamorata di lui.-- Sospiro. Non mi va più di ripetere ancora che siamo solo amici. Almeno per me non lo siamo, ma forse per lui sì. Sento gli occhi pizzicarmi e le lacrime che spingono per scendere.
Van si siede sul letto vicino a me e mi mette una mano sulla schiena. --Hai voglia di dirmi cosa è successo?-- Accenno un sorriso. Forse sarebbe meglio confidarsi con qualcuno che tenersi tutto per sé; per questa volta preferirei evitare quella sensazione, quel fuoco ardente che piano piano ti brucia dentro...
--In realtà non è niente di che. Sono io che esagero sempre.-- dico asciugandomi gli occhi con il dorso della mano.
Van continua a fissarsi preoccupata e so che non si alzerà da questo letto finché non le avrò detto tutto quello che è successo. Tutto... Veramente è successa solo una cosa.
Inizio a raccontarle della nostra visita a casa di Ross per fare in modo che le nostre madri si conoscessero, e, mentre le riferisco come rideva nostra madre, lei sorride. Lo so che anche Van vorrebbe che la mamma fosse di nuovo felice. Sono sicura che riuscirà a ritrovare la sua strada, con un piccolo aiuto. Quando arrivo alla parte in cui ho sentito Ross parlare al telefono con una ragazza, fatico a parlare. --Laura, mi dispiace tanto.-- mi consola lei sempre tenendomi una mano sulla schiena. --Forse è solo una sua amica o forse è...-- Si interrompe, per non dire quella parola. Fidanzata. Deglutisco e sento un bisogno improvviso di cedere, ma quando mi accorgo che comunque avrò sempre qualcuno al mio fianco, mi aggrappo alla speranza. Abbraccio Van e lei ricambia, accarezzandomi i capelli. Quando mia madre non c'era, ci pensava Van a me. Si prendeva sempre cura di me quando ero più piccola e io le volevo un mondo di bene. Be' anche adesso, ovviamente. È un'ottima sorella, e non solo. La stimo molto anche come donna; ho sempre voluto diventare come lei un giorno. Non mi meraviglio del fatto che Rocky si sia innamorato di lei, che la seguirebbe ovunque a costo di rimanere al suo fianco...
Sciogliamo l'abbraccio e lei mi guarda negli occhi. --Va un pò meglio?-- Mi chiede assumendo un tono materno. --Un pò. Garzie Van.-- Sorride e io mi alzo dal letto. --Adesso non ne parliamo più, okay?-- Lei annuisce alzandosi a sua volta. --Okay.

Quando nostra madre torna a casa, ceniamo insieme e io ne approfitto per chiedere a Van di Rocky. Lei sorride quando sente il suo nome e non posso fare altro che essere felice per lei. La mamma si dimostra molto interessata all'argomento e mentre mia sorella ci spiega quello che è successo, anche se io lo so già, lei assume uno sguardo orgoglioso. Dopo cena decidiamo di passare una serata tranquilla guardando un film. Il nostro film preferito. Quel film che avrei voluto guardare accanto a Ross.

--Allora vi parlerò di matematica. Non sono un matematico, ma una cosa la so: ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C'è 0,1 e 0,2 e 0,112. Naturalmente c'è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono semplicemente più grandi di altri infiniti. Ce l'ha insegnato uno scrittore che una volta amavamo. Io vorrei più numeri di quanti ne vivrò, e Dio, voglio più giorni per Augustus Waters. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito di giorni, e di questo ti sono grata.-- Non riesco a non piangere mentre sento la voce di Hazel pronunciare quelle parole. Le parole che esprimono un amore immenso, infinito. Non so perché, ma ogni volta che vedo questa scena mi commuovo. Come può la vita essere così crudele da far morire un ragazzo a 17 anni?? È volte è tutto così ingiusto. A volte la vita è ingiusta...
E ora mi rendo conto di quanto sono fortunata.
Finito il film, mi asciugo le guance arrossate con la manica della felpa e sento la testa di Van appoggiata alla mia spalla. Mi alzo cercando di non svegliarla e guardo l'ora: è mezzanotte passata. Spengo la televisione e sveglio mia madre e mia sorella. Ho sempre odiato svegliare le persone, ma non posso lasciarle lì sul divano.

Dopo aver spento la luce della mia camera e appoggiato la testa sul cuscino, cerco di prendere sonno. Ovviamente non ci riesco, ho troppi pensieri che mi girano nella testa. Mentre una lacrima salata mi arriva all'angolo della bocca, chiudo gli occhi sperando di continuare il sogno e riuscire a toccare quelle labbra rosee. Ma l'unica cosa che vedo è lui.

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SPAZIO AUDITRICE
Scusate per questo capitolo corto e inutile, ma non sapevo come inserire il sogno e Colpa delle Stelle. Comunque mi sono accorta solo adesso che i primi capitoli che ho postato sono super corti Però spero che la storia vi piaccia♡
Votate☆ e commentate. Vi prego, lo sapete quanto mi piacciono i bei commenti. Accetto anche le critiche

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