Capitolo 21 - You're My Parachute

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Passano due settimane, durante le quali Ross mi invita a cenare a casa sua e mi presenta anche suo padre, Mark. Vorrei tanto che i miei genitori avessero lo stesso legame che hanno Stormie e Mark...
Io e Van passiamo il sabato con Jamie a fare shopping e la domenica sera andiamo al cinema con i ragazzi a vedere un film horror.
Ieri Ross ci ha invitate al parco, dove gli R5 hanno cantato ad un piccolo concerto. Non li avevo mai sentiti tutti insieme, e devo dire che sono davvero bravi.
Ma a parte questo non ci sono altre novità...

Sono seduta in veranda e guardo gli alberi davanti a casa che cambiano con il tempo. È ottobre, ma la temperatura non si è abbassata da settembre, infatti indosso solo un paio di jeans, una maglia di cotone e una felpa leggera.
Quando mi alzo per tornare in casa sento il cellulare che squilla. Leggo il nome sullo schermo e sorrido.
--Ciao Ross.-- rispondo. Non so perché, ma ogni volta che mi chiama ho paura che gli sia successo qualcosa.
--Ehi Laura, come stai?-- mi chiede con la sua solita voce dolce e rassicurante. Sorrido di nuovo perché sono sicura che sta bene. Ogni volta la prima cosa che mi chiede è se sto bene.
--Benissimo grazie.
--Mi stavo chiedendo se ti andava ancora di fare quel pic-nic...-- Sul mio viso si dipinge un altro sorriso.
--Sì certo che mi va!-- esclamo. Lo sento ridacchiare e poi dire:-- Non sai quanto adoro il tuo entusiasmo,Laura.
Prima di chiudere la chiamata ci diamo appuntamento al lago a mezzogiorno. Sono solo le undici, quindi ho circa quaranta minuti per prepararmi.
Van non è in casa e mia madre è in salotto che guarda il suo programma preferito. Una volta, mio padre, sarebbe stato lì accanto a lei tenendole la mano e dalla cucina avrei sentito mia madre dire che lo ama. Perché le persone cambiano in questo modo? A questo pensiero mi viene da piangere, ma mi trattengo e inizio a salire le scale.
L'acqua calda spazza via i miei pensieri, e dopo essermi asciugata i capelli e lavata i denti, apro l'armadio cercando qualcosa da mettermi. Opto per un paio di leggings, una maglietta larga con su scritto I'm in love with my life, la solita giacca e le mie converse bianche.
Scendo le scale e mi appoggio allo stipite della porta del salotto. Mia madre si accorge della mia presenza e mi sorride in un modo che non le avevo mai visto fare. Sembra essersi arresa...
--Mamma, io esco con Ross. Resto fuori a mangiare.-- Lei sospira e mi guarda annuendo. Mi volto verso la porta e faccio per andarmene, quando la sento parlare.
--Da quando tuo padre se ne è andato...-- fa una pausa, per spingermi a tornate in salotto. E io lo faccio. Quando mi vede sedersi sul divano continua. --Mi sento sola. Tu e Van siete sempre fuori. Ed è quello che dovete fare, perché siete giovani e tutto il resto...-- dice con voce incrinata. Non la lascio finire perché la abbraccio forte e le dico di non pensarci più. Ma so che quando sarò uscita lei scoppierà a piangere. Perché le persone cambiano in questo modo, ferendo quelli che sono sempre stati al loro fianco?
--Se vuoi resto qui a casa con te finché non torna Van.
--Oh no tesoro.-- mi dice in tono dolce. --Esci pure con Ross. Un giorno dovresti invitarlo qui a cena, mi piace quel ragazzo.
Sorrido. --Anche a me.
Lei mi accarezza i capelli dolcemente come quando ero piccola. Una volta lo faceva perché ne avevo bisogno io, ma ora lo fa perché ne ha bisogno lei. Ha bisogno che qualcuno le stia accanto.
--Ti voglio bene mamma. Ricordati che io e Van ci saremo sempre per te.

Quando arrivo al lago cerco Ross con lo sguardo e lo vedo intento a stendere una tovaglia da picnic sull'erba.
--Hai bisogno di una mano. -- dico prendendo due spigoli della tovaglia. Lui sorride e sembra felice di vedermi. --In qualche modo anche tu riesci sempre a salvarmi.-- dice ridendo. Lo guardo storto, ma non resisto alla tentazione di ridere con lui. Un altro momento che ricorderò...
Sistemata la tovaglia, tiriamo fuori il cibo dal cestino e ci sediamo uno di fronte all'altra. Iniziamo a mangiare e intanto mi guardo intorno.
--È un posto magnifico.-- dico addentando un sandwich al formaggio. Lui mi sorride e io ricambio.
--Ma dimmi,-- gli dico prendendo un altro panino. --a cosa pensi quando vieni qui? Insomma, non voglio farmi gli affari tuoi ma...
--Non ti preoccupare, sei mia amica.-- mi ricorda, facendomi sorridere. Ma come fa a rendermi così? Non avevo mai sorriso tanto in vita mia...sorriso veramente.
--Promettimi che non mi giudicherai.-- dice puntando i suoi occhi scuri sui miei.
--Se sono tua amica, dovresti sapere che non lo farei mai.
Il suo sguardo si posa sul lago. --Quando vengo qui, penso un pò a tutto.-- Fa una pausa, poi continua. --Ma sopratutto penso al mio futuro, a come andrebbero le cose se non potessi fare ciò che desidero fare.
--Cosa intendi?-- gli chiedo. Lui sposta lo sguardo su di me.
--Io penso che la vita sia troppo breve per non fare niente. Per restarsene con le mani in mano. Insomma, si vive una volta sola e io credo che una persona dovrebbe fare tutto ciò che ama e di cui è capace.
Resto impressionata da quelle parole. Le parole che mi spingono a fare ciò che non avrei mai immaginato potesse succedere.
--Hai ragione Ross. Si vive una volta sola e l'unica cosa che voglio fare nella mia vita...-- Lui mi guarda e finisce la frase al mio posto.
--È cantare. Non è così?
Mi conosce fin troppo bene. --Se tu mi aiuterai a superare la mia paura.
--Per sempre al tuo fianco, ricordi?-- Non riesco più a negarlo: amo questo ragazzo. Il biondino dagli occhi nocciola della festa.
Sorrido a quel pensiero e lui mi guarda curioso. --Tutto bene?
--Sì, tutto bene.-- dico riscuotendomi dai miei pensieri.
Poso lo sguardo sull'albero dietro di lui e solo adesso mi accorgo che appoggiata c'è una chitarra. La chitarra di Ross. Lui nota che me ne sono accorta e sorride.
--Sapevo che l'avresti detto.-- Lo guardo confusa. --Che vuoi cantare.
--Hai fatto quel discorso solo per spingermi a confessare che voglio dedicare la mia vita a ciò che amo?-- Mentre glielo chiedo mi rendo conto che non dovrei più smettere di ringraziarlo. --Grazie.-- gli dico prima che lui possa rispondere.
--L'ho fatto sopratutto per questo, ma lo penso veramente.
Quando finiamo di mangiare, mettiamo tutto in ordine e lui si alza porgendomi la chitarra.
--E ora voglio sentirti cantare.
--D'accordo.-- dico dandogli le spalle.
Faccio un lungo sospiro e chiudo gli occhi. Quando li riapro inizio a suonare la chitarra. Ricordo che mi ha insegnato mio padre a suonarla, come il piano. Basta pensare a lui Laura. Concentrati!
Prendo coraggio e inizio a cantare una delle canzoni più belle che ho scritto.

I remember life before
Faraway dreams and locking doors
Then you came, then you came
Afraid to fall, to be free
Always were our wrost enemy
Isn't what, what you see
I took time to realize
That I couldn't do it by myself, myself

Mi giro verso Ross mentre continuo a suonare la chitarra e lui sorride. Non so perché, ma mi sento sicura quando sono con lui e voglio guardarlo negli occhi mentre canto.

There's no gravity
When you're next to me
You always break my fall
Like a parachute
When you're holding me
So well It's like I barely breathe
You always break my fall, my fall
Like a parachute
You're my parachute

Quando finisco di suonare, lui mi guarda stupito e forse anche un pò orgoglioso.
--Laura, sei a dir poco magnifica. Ma perché hai tenuto questa voce e le tue canzoni nascoste?
Avevo bisogno del suo parere perché ora mi sento più libera, più forte.
--Io...non lo so. Non riesco a cantare davanti alle altre persone.-- Abbasso lo sguardo. Lui mi alza il mento per fare in modo che lo guardi.
--Però hai cantato davanti a me...
--È la prima volta che faccio ascoltare le mie canzoni a qualcuno.
--Sul serio? E i tuoi genitori?
Io scuoto la testa. Neanche a loro.
--Devi ritenerti fortunato.-- Lui ride e mi abbraccia. Chiudo gli occhi e dentro di me quella sensazione torna a farsi sentire. Quando è vicino a me non c'è gravità e quando mi abbraccia è come de perdessi il respiro. Non voglio assolutamente dirgli che ho scritto quella canzone pensando a lui. Non sono pronta a confessargli ciò che provo, perché non sono ancora sicura che lui provi lo stesso.

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SPAZIO AUDITRICE
Ehi come state? ; )
Scusate se ci ho messo un pò per pubblicare questo capitolo, ma avevo altre cose da fare e poi ci è voluto più tempo perché è più lungo rispetto agli altri.
Comunque cosa ne pensate? Non è stato carino il picnic al lago e le cose che Ross ha detto a Laura?E poi quando ha lei ha cantato...Io adoro Parachute e voi??
Il fatto che la vita è breve e tutto il resto, Ross lo pensa davvero anche nella realtà. Per questo ho voluto aggiungerlo. Se avete twitter potete leggere i messaggi in cui ne parla.
Adesso vi saluto altrimenti il mio commento diventa più lungo del capitolo : )

Votate☆ e commentate come al solito.
E se non vi dispiace continuate a leggere, tanti baciii XOXOXO

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