Capitolo 6: La compagna

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''Non so che mi prenda ultimamente, non mi sono mai sentito così. Dovrei esser felice per esser riuscito a passare la selezione, finalmente gioco nella squadra della scuola e invece non riesco a togliermi dalla testa quello che è successo''.

Hinata era sdraiato sul letto e faceva qualche leggero palleggio con la palla mentre pensava alla sua giornata. Era Sabato, non aveva molto da fare, i compiti sarebbero toccati come sempre alla Domenica e si annoiava.

Era riuscito ad entrare nella squadra e ne era molto entusiasta ma lo era ancora di più per la visita di Yuki di quella stessa mattina. Non se lo aspettava davvero e poi quelle parole pronunciate così timidamente e innocenti gli avevano fatto perdere la testa.

Arrivati a Lunedì si sentiva leggermente in agitazione, voleva vederlo, ma non traspariva nulla all'esterno se non felicità. Quando Hinata lo vide arrivare alla stessa ora gli comparve un sorriso a 32 denti e gli disse <<Yuki! Ciao>>. Nemmeno lui capì bene perchè stesse così, nè lo fece apposta a comportarsiin quel modo.

L'amico di primo impatto si mostrò quasi sorpreso da quella reazione, ma non troppo. Mostrava un po' di paura anche se dentro di se era felice del suo comportamento. Ma era una cosa giusta? Insomma, Hinata non sapeva quello che Yuki provasse, quindi continuare così per lui sarebbe stato un problema, o almeno, lo pensava.

Continuarono a parlare, entrambi erano felici di rivedere l'altro, raccontarono del loro weekend poi arrivò l'insegnante e cominciò la giornata. Essa era divisa da 6 ore con un intervallo ogni 2 ore, per un totale di due intervalli complessivi dato che alla fine della sesta ora dovevano uscire. Hinata indossava una semplice maglietta bianca leggera ma con una giacchetta verde smanicata, la usava per andare a correre ma era solito rimanere così anche nelle altre ore.

Al termine della sesta ora i ragazzi uscirono insieme dalla classe, furono gli ultimi perchè Yuki dovette chiedere un chiarimento all'insegnante. Quando uscirono il corridoio era meno trafficato di quando scoccava il suono della campanella. All'uscita trovarono una ragazza che sembrasse aspettare qualcuno, era della classe affianco alla loro, si chiamava Yara.

<<Ah... H..Hina-ta..>> disse la ragazza verso il ragazzo dai capelli arancione scuro con molto timidezza <<P..posso parlarti un attimo in privato per favore?..>>. Hinata acconsentì e chiese a Yuki di andare avanti ma lui gli disse che l'avrebbe aspettato fuori per parlare, dato che il ragazzo voleva stare ancora quel poco tempo con lui.

<<Dimmi tutto Yara>> il ragazzo ebbe un enorme sorriso che fu uguale a quello che aveva mentre parlava con Yuki che si affievolì man mano che egli si allontanò. Diventò abbastanza serio e ascolto le parole della ragazza. <<Ecco.. vedi, è un po' di tempo che te lo voglio dire. Ti ho sempre visto e mi sei sempre piaciuto come ragazzo. Ecco.. ehm, mi piace la tua strana pettinatura e quel tuo strano modo di fare... Quello che voglio dirti è Ti Amo. E' da un po' di tempo che provo questo, volevo solo che lo sapessi. Non mi aspetto una risposta adesso, ma pensaci ok?>>.

La ragazza arrossì e aspettò qualche parola da parte del ragazzo per interrompere quel tremendo imbarazzo che si era ormai creato. Hinata fu spiazzato all'inizio e disse <<Wow, Yara, non me lo sarei aspettato! Ti ringrazio per i tuoi sentimenti, ora sono in un periodo un po' brutto, penso anche io di amare qualcuno, ma non so bene... >>. Yara si tranquillizzò un po' da quelle parole e disse un sonoro <<Non preoccuparti, ti capisco!>>. Poi si mise a correre verso la porta. Hinata la seguì camminando e si diresse verso casa credendo che ormai Yuki se ne fosse andato, ma in realtà, aveva ascoltato parte della conversazione e probabilmente aveva frainteso il discorso.

I suoi occhi erano diventati marroni, era molto triste e si diresse verso casa correndo in lacrime. ''Ci mancava anche Yara adesso'' pensò Hinata camminando con le mani in tasca e lo sguardo basso. ''Non credo di amarla, non so cosa provo. Non so cosa mi stia succedendo.''

La situazione si era complicata. Da una parte, un ragazzo che amava il suo migliore amico e che pensava amasse a sua volta la compagna di scuola; mentre dall'altra, un ragazzo che non sapeva cosa stesse provando.

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