Capitolo 10: Famiglia

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Erano passati alcuni giorni dopo quella giornata perfetta ma orribile allo stesso tempo. Hinata era andato a scuola ma non vide Yuki per tutto quel tempo e si stava preoccupando, aveva fatto qualcosa di sbagliato? No, lui non c'entrava nulla.

Era ancora all'oscuro di tutto. All'oscuro della fine di quella meravigliosa giornata. La prima persona a cui Yuki possa aver affibiato il nome di ''Famiglia'' se n'era andata. Ciò significava che non ne aveva più una, proprio come in passato. Non sapeva cosa fare. Aveva partecipato al suo funerale di cui era presente poca gente e non ne conosceva nessuna.

Era sempre stato un vecchietto estraneo alla città e, ovviamente, non tante persone lo conoscevano. Non se la sentiva di andare a scuola, dopotutto era lui che era riuscito a mandarlo, era sempre stato il sogno di Yuki dopotutto. Voleva scappare di nuovo ma, Hinata cosa avrebbe pensato. Non voleva ferire l'ultima persona che gli stava vicino, l'unica che lo amava.

Il giorno dopo andò a scuola, Hinata era preoccupato ma allo stesso tempo felice di vederlo. <<Dov'eri finito? Mi stavo preoccupando Yuki..>>. Yuki voleva scusarsi ma non ce la fece, era felice però che lui si fosse preoccupato per lui. L'insegnante non era ancora entrato in classe e allora continuarono a parlare. <<Cosa c'è? Qualcosa non va?>>. <<No niente, stai tranquillo>>. Non riuscì a dirlo senza che una lacrima gli rigasse il viso.

Hinata si fece davvero serio e pretese il motivo per cui il ragazzo stesse così male. Yuki esitò un attimo poi glielo confidò nell'orecchio timidamente. Hinata rimase completamente basito, poi si alzò, lo afferrò per la mano e lo strattonò fuori dalla corsa di velocità. Il ragazzo era confuso ma si fece trasportare in bagno dove Hinata cominciò a parlare. <<Yuki..>> poi lo abbracciò fortissimo <<Mi spiace tantissimo per quello che ti è successo. Ma non ti preoccupare, la superermo insieme. Mi fa ha fatto piacere che tu me l'abbia detto nonostante io sia stato così duro, scusa, non potevo immaginare una cosa del genere.>>

<<G-Grazie Hinata... Non.. non so cosa fare..>> in quelle parole si mise a piangere, non riusciva a controllarsi, pensava solo alla sua morte; ormai non sentiva neanche il calore di Hinata il quale lo stava stringendo il più forte possibile. <<Se non sai cosa fare tu, allora lasciala fare a me. Non sei solo Yuki, ci sono io>>. Si guardarono negli occhi <<Non sono da...da solo..?>> si riprese un attimo. <<Non so dove andare...cosa fare...aiutami.. solo tu puoi..>>, <<Non preoccuparti, non ti abbandonerò mai, perchè... Io Ti Amo>>. A quel punto Yuki riprese a piangere ma, era un altro tipo di pianto, un pianto di felicità.

<<Ascolta, chiederò ai miei genitori di ospitarti, tanto spazio ne abbiamo. Sono sicuro che se spieghiamo cosa ti è successo capiranno!>>. Hinata sorrise cercando di far riprendere il ragazzo con gli occhi marroni e tutti rossi che fece un sorriso interrompendo le lacrime. <<Dai, torniamo in classe altrimenti il prof. ci uccide>>. Yuki rise e poi lo seguì, ma non prima di averlo baciato intensamente dicendogli <<Grazie.>>

***

La scuola finì e loro si recarono all'uscita. Per la prima volta Yuki stava andando a casa di Hinata e conoscendo i suoi genitori. Non sapeva nulla di loro, quindi era un po' agitato. Dentro la casa Hinata disse di aver portato una persona e tutti si domandavano chi fosse. Cercarono di spiegare la situazione, Hinata gli disse che doveva raccontare proprio tutto di lui se voleva ottenere la loro fiducia e, dato che si fidava di Hinata, lo fece. I genitori furono comprensivi e dissero che per loro non c'era problema. Dopotutto avevano finalmente visto chi era quel ragazzo di cui Hinata continuava a parlare elogiandolo in tutti i modi e raccontando come fosse.

<<Per noi non c'è problema Yuki, puoi stare qui da noi e saremo una grande Famiglia!>> disse la madre sorridendo. Il padre acconsentì e gli chiese di raccontargli meglio di lui. Hinata era al suo fianco e sorrideva, era molto contento di poterlo avere in famiglia, sempre al suo fianco; voleva dare a Yuki quello che gli era stato dato in parte, calore familiare. Yuki era molto felice di quello che la madre gli aveva detto ''Famiglia..''. Poco dopo Hinata propose di andare a preparare le valige per trasferirsi il giorno stesso, ma voleva il consenso del compagno dato che non era facile. <<Veniamo anche noi, vi accompagnamo e vi aiutiamo almeno facciamo prima che ne dite>> propose il padre, tutti acconsentirono.

Così tutti e quattro andarono a casa sua presero tutte le loro cose. Non era facile abbandonare quella casa che per anni lo aveva accolto, però non poteva stare ancora lì. Con l'ultima borsa in mano Yuki si diresse all'uscita e prima di chiudere la porta guardò un'ultima volta al suo interno. Si sbalordì quando vide la figura del nonnino in piedi che sorrideva guardandolo. Dopo pochi secondi vide una signora che andò vicino al nonnino. Erano tutte e due felici, si tenevano a braccietto.

Finalmente Yuki aveva capito chi era quella donna, aveva finalmente conosciuto la sua moglie di cui tanto aveva sentito parlare e del quale aspettava la storia con ansia, ma che non fu mai raccontata. Ma non era più necessario ormai, quella visione era stata sufficiente, sufficiente a fargli capire che erano felici e quindi doveva esserlo anche lui. Chiuse la porta con qualche lacrima che gli rigava il viso e poi si avviò verso la macchina che lo portò alla nuova casa.

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