Capitolo 9: Felicità o Disperazione?

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Era un'altra giornata fresca e piena di sole. I suoi raggi irradiavano il terreno e la meravigliosa città. Era Domenica, quindi non c'era scuola, tuttavia Yuki si era svegliato presto. Voleva allenarsi un po' con suo nonno, giusto per evitare che una cosa del genere non accadesse più.

Quel pomeriggio Hinata aveva gli allenamenti di pallavolo, ce li aveva di Domenica e Giovedì. La domenica era più facile per loro allenarsi perchè la scuola era meno affollata, anzi, non c'era quasi nessuno. Dopo una mattinata di allenamento e compiti Yuki pensava a quello che fosse accaduto il giorno prima. Doveva scusarsi forse, ma non ne era sicuro, voleva tanto sapere cosa Hinata pensasse.

Una cosa era certa, quel pomeriggio sarebbe andato a vedere i suoi allenamenti e vederlo giocare, come faceva sempre. Avvertì il suo nonnino che sarebbe andato a scuola per trovarlo, lui sorrise e gli diede il permesso, gli raccomandò di stare attento e di non preoccuparsi di ciò che fosse successo la sera prima. Suo nonno lo aveva un po' rimproverato dicendogli che dovesse stare più attento perchè avrebbe potuto ferire Hinata o qualcun'altro. Tuttavia lo capiva, la sua consorte era morta decenni fa, prima dell'arrivo di Yuki e la amava molto, quindi sapeva cosa volesse dire amare qualcuno e cosa si è disposti a fare per la persona amata.

Yuki lo salutò e gli chiese di raccontargli al suo ritorno di sua moglie, il nonno disse << Va bene ma solo se farai il bravo. Adesso vai, o arriverai in ritardo>>. Yuki sorrise e lo ringraziò, poi si avviò. Anche se non voleva, si stava preoccupando di ieri, voleva davvero sapere cosa tutta quella scena avesse fatto provare ad Hinata. Arrivò a scuola e si fermò davanti al cancello.

''Credo che dovrei scusarmi con lui dopo tutto ciò che è successo ieri.''

Entrò in palestra tutto determinato e lo vide seduto, tuttavia aveva creato attenzione su di se. Il suo sguardo era freddo e determinato, Hinata lo guardò e rimase sorpreso, pensò di non vederlo quel giorno, dopo l'accaduto della sera prima. Yuki si sedette e vide gli allenamenti. Non poté non rimanere sbalordito come le altre volte quando li vedeva giocare. Amava vedere tutte le tattiche di squadra, in modo in cui lavoravano e ovviamente, Hinata. Al termine di tutto, Yuki si alzò e lo aspettò alla porta. Aspettò che lui salutasse tutti, Hinata sapeva che Yuki volesse parlargli o stare con lui, si vedeva essendo fermo alla porta, quindi si accertò di essere l'ultimo ad andarsene.

<<Ehy Yuki!>> gli disse molto sorridente, come faceva sempre. Yuki gli rispose, era diventato meno serio, quel suo sorriso era sempre in grado di penetrare il suo muro. <<C-ciao Hinata... Ascolta devo parlarti>>.

Stava calando il sole, il cielo era di un miscuglio perfetto tra arancione e rosso e rendeva l'atmosfera ancora più bella. Yuki lo portò da un'altra parte, nel corridoio al secondo piano della scuola, per accertarsi che nessuno li potesse sentire. <<Hinata...>> cominciò. Avevano alle loro spalle le finestre cui filtrava quel perfetto colore che rendeva l'atmosfera unica. <<Non so in che relazione sei con Yara, non mi interessa cosa provi o cosa prova lei. Quel giorno ho sentito la conversazione, per questo mi sono comportato così. A proposito, scusa..>>

Hinata sorrise. <<Ma non preoccuparti, non l'avrei fatto se non ci tenessi a te no? Poi io e Yara non abbiamo niente a che vedere, io e lei siamo solo migliori amici>>. Fece per abbracciarlo ma appena lo toccò Yuki lo rifiutò di getto. Hinata fu un po' confuso per quell'atto, Yuki riprese a parlare: << Scusa, ma prima di continuare devo dirti come stanno le cose. Non è giusto continuare così, ma è giusto che tu sappia chi hai davanti. Hinata...>>. Si interruppe, non aveva la forza per continuare, abbassò lo sguardo, era troppo imbarazzato... poi però si ricordò delle parole di suo nonno che gli diedero forza, <<Hinata, Io TI AMO!>>, gridò a grossa voce guardandolo per quei pochi secondi nei suoi occhi. Dopo poco era ancora più in imbarazzo e cercò di guardarsi i piedi per non sprofondare nella vergogna.

Hinata sorrise per poco, ma Yuki non poteva vederlo. Non disse niente se non il suo nome in modo serio. Poi si avvicinò a lui, lo spinse delicatamente contro il muro e lo baciò in bocca con passione. Yuki non capì molto bene cosa stesse succedendo ma sembrava fosse in paradiso. Sentiva il suo calore in bocca, le loro lingue si stavano cullando a vicenda, era un momento che avesse voluto non finire mai. Quando si staccarono Yuki voleva dirgli che non ci stava capendo niente ma fu interrotto dal suo amico <<Anche io. Anche io ti amo Yuki, e voglio stare con te per sempre. Amo tutto di te, il tuo modo di comportarti, il tuo profumo, il tuo imbarazzo e sei dannatamente carino>> <<Scemo>> ribattè lui. <<Perchè?>> fece un sorriso ancora più forte di prima, sprigionando felicità. <<Non si dice ad un ragazzo che è carino o adorabile>>.

Poi sorrise, Hinata lo cinse con le sue braccia e lo baciò di nuovo. Al termine di quest'ultimo si guardarono negli occhi. Yuki ce li aveva verdi<< Sei felice>> gli disse lui. Yuki confermò e rispose che fosse naturale visto quello che era successo. <<Tengo a dirti, che anche io amo tutto di te Hinata... Sopratutto quando giochi..>> Yuki era ancora un po' imbarazzato, non era molto pratico a dire queste cose. Hinata sorrise e gli disse <<Lo so>> sorridendo, poi si tennero per mano e uscirono da scuola.

All'uscita si salutarono e Yuki tutto felice corse verso casa, curioso di sentire la storia del nonno ma anche per dirgli quello che era successo; che il suo migliore amico era diventato il suo fidanzato. Entrò tutto di corsa <<Nonno>> esclamò con forza. Lo vide seduto sulla sedia con gli occhi chiusi, pensava fosse stanco ma doveva raccontargli tutto così lo svegliò.

A fine storia il nonno sorrise e gli disse <<Sono veramente felice che tu abbia trovato una persona che ti ami così tanto come l'ho trovata io tempo fa. Scusa ma temo di non poterti più raccontarti di mia moglie. Mi sta chiamando e devo andare da lei, ci ricongiungeremo... scusa se te lo dico così all'improvviso>>. Yuki non capì quelle parole, poi vide suo nonno chiudere gli occhi e non muoversi più. Cercò di svegliarlo, ma non ce la fece. <<Nonno!>> gli gridò. Fu tutto inutile.

mm/wҺum

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