capitolo 2

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-coooosa, scusa credo di non aver capito bene- il sarcasmo nella mia voce lo fece innervosire.

-hai capito benissimo non fare la finte tonta- si stava alterando e parecchio anche.

- e se non rispetto le tue regole?- chiesi

-ora vedrai piccola- si avvicinò a me e con uno strattone mi alzò dal pavimento.

Mi trascinò fin fuori quella specie di soggiorno, e mi portò davanti una porta blindata di colore nero.

Digito un codice vicino alla porta, e questa si aprì.

Dietro la porta c'erano delle scale che scendevano giù fin dove non so.

Mi strinse più forte il braccio e mi portò giù lungo tutte le scale fino che non arrivammo alla fine.

Eravamo avvolti dal buio non si vedeva nulla, e non capivo lui come cavolo faceva a vederci.

Si allontanò da me, e dopo un minuto la luce si accese.

La paura cominciò a farsi largo nel mio corpo facendomi tremare tutta.

Di fronte a me c'era uno scenario da film horror.

Mi aveva portata in una stanza metà colorata di nero, e metà colorati di rosso, chissà poi perché.

Al centro della stanza c'era un letto a baldacchino von lenzuola di raso nero.

Sulle pareti della stanza c'erano oggetti inquietanti.

Sul lato rosso,c'erano delle mensoline su cui erano adagiati vibratori di ogni genere, pinze per genitali e per capezzoli, dilatatori anali e vaginali, e per finire lubrificanti e corde.

Sul lato nero invece c'erano una lunga serie di frustini da equitazione, flagellatori, catene, e cinture.

-perché sono due colori? E perché questa sistemazione degli oggetti- chiesi.

-il lato rosso e dedicato al piacere che ti darò e che mi darai, il lato nero invece e fatto per le punizioni corporee, infatti ogni qual volta che infrangerai le regole verrai punita li- diss con tanta disinvoltura da farmi arrabbiare.

- e lo dici con tanta naturalezza?- sbottai.

-certo e una vita che lo faccio per me e normalissimo, e lo sarà anche per te- disse avvicinandosi un po troppo.

Dovrei avere paura di lui invece non né ho, anzi ogni volta che fa un passo verso di me, il cuore batte sempre più forte, e una mandria di elefanti mi trapassa lo stomaco,mentre le gambe divenevano sempre più molli.

Mi cinse i fianchi con le braccia, e mi attirò con forza a se facendo scontrare i nostri petti.

Mi teneva stretta a se, mentre con la bocca succhiava il lobo dell'orecchio sinistro, mentre milioni di brividi mi attraversavano il corpo.

Spostò una delle sue mani sulla mia guancia, facendola incendiare, mentre con la bocca si dedicò al mio collo mordendolo e succhiandolo.

Gemiti di piacere uscirono dalle mie labbra, mentre la sua bocca aveva trovato il mio punto sensibile sul collo, e lo stuzzicava.

Con la mano sbottonò il primo bottone dei miei jeans, e infilò una mano sia dentro i jeans, sia dentro le mie mutandine.

Cominciò a toccare il mio sesso ormai bagnato e pulsante, il suo pollice andò a stuzzicare il mio clirotide, di segnandovi cerchi immaginari.

Le gambe erano diventate molli, i brividi ormai governavano il mio corpo, mentre dei gemieti di di piacere uscivano dalla mia bocca.

Infilò due dita dentro la mia intimità e cominciò a pompare in modo lento e logorante.

All'inizio ho provato una sensazione di fastidio visto che era la prima volta che un uomo mi toccava così, ma dopo un po cominciai a provare un piacere mai provato prima.

Era una sensazione bellissima mi sembrava di non essere nemmeno più sul pianeta terra.

Senti le gambe e i miei muscoli interni irrigidirsi, poi dopo un urlo di piacere a pieni polmoni, sentì un liquido caldo in mezzo alle gambe, e una sensazione di relax mi invase.

Si staccò da me e mi gurdò in modo soddisfatto.

-cos'era- chiesi.

- si chiama orgasmo bello vero- chiese con voce bassa di 2 ottave.

-si- ansimai ancora col fiato corto.

-ora però anch'io vorrei il mio- disse indicandosi il cavallo dei pantaloni parecchio gonfio.

Mi inginocchiai davanti a lui, e gli abbassi la tuta insieme ai boxer, così da liberare la sua erezione.

Sgranai gli occhi quando mi ritrovai il suo mastodontico membro davanti alla faccia.

Lo presi con la mano e cominciai a muoverla su e giú, poi lo avvicinai alla mia bocca, comincia a fat roteare la sua capella tra le mie labbra, mentre forti gemiti di apprezzamento uscirono dalla sua bocca.

Portò una mano alla base della mia testa, e cominciò a muore i fianchi per andare ancora più affondo dentro la mia bocca.

Poco dopo lo sentì irrigidirsi nella mia bocca, per poi liberare un liquido caldo che si riversa interamente nella mia bocca.

- ingoia- ordina, e io eseguo ingoiando tutto.

-brava bimba. Allora ti é piaciuto?- chiese.

-si- e infatti e stato così aveva un sapore strano ma in fin dei conti era passabile.

Una volta essersi rivestato mi portò al piano di sopra e mi mostrò la mia stanza, mi diede degli orari da rispettare, e poi se ne andò.

Esaminai la stanza era molto carina, aveva un grande letto matrimoniale al centro, ai lati aveva due comodino bianchi.

C'era anche una cabina armadio super fornita di vestiti, e una libreria che solo a guardarla mi venivano gli occhi a cuoricino.

Forse non sarebbe stato poi tanto male vivere li.

Schiava su contratto(#wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora