capitolo 5

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Avevo appena finito di rimettere apposto il soggiorno quando sentì la porta d'ingresso aprirsi.

Vidi christian entrare insieme ad una donna.

Era davvero bella era bionda, molto alta e soprattutto doveva essere una grande tr...

Christian cominciò a baciarla con passione sotto i miei occhi che di stavano riempiendo di lacrime.

Corsi in camera mia e mi buttai a pancia in giù sul letto affondando la faccia nel cuscino per attutire i miei singhiozzi.

Perché mi faceva questo? Cosa gli avevo fatto per essere trattata cos...? Bum bum senti dei colpi provenienti dal muro.

Non capivo cosa fossero fin quando non sentì

- Oh si più veloce Christian- il mio cuore sembrò spezzarsi.

Perché quella donna non la frustava o la violentava? Perché non si comportava così con me.

I colpi si fecero sempre più intensi, e io non c'è la facevo a sopportarli, cosí scesi andai in cucina.

Arrivata in cucina aprì il frigo per prendere dell'acqua, ma la mia attenzione ricadde su una bottiglia di vodka liscia.

Be si beve per dimenticare giusto? Bene allora alla salute.

Presi la bottiglia la aprì e cominciai a bere direttemte da essa.

Il liquido freddo scendava giù lunga la mia gola incendiandola, ma la testa mano a mano diventava sempre più leggera.

Non mi accorsi di quanto tempo fosse passato da quando ero li so solo che sentì due mani appogiarsi sui miei fianchi facendomi girare.

Mi trovai quello stronzo giusto davanti alla faccia, forse sarà per l'alcool, ma divenni più audace e stronza quindi dissi

- che c'è la tua scopata serale e già finita- la mia voce era acida al punto giusto.

- si e quella si ché stata una scopata, niente a che fare con quella fatta con una bambina come te- le sue parole mi trafissero il cuore come nulla lame. Ma vuoi giocare e giochiamo.

- quindi io non sarei una donna che può darti una bella scopata- chiesi con sufficienza.

- no sei solo una sguattera- disse.

Bene staremo a vedere.

Pov Christian

-no sei solo una sguattera- mi dispiaceva ma dovevo farlo non dovevo affezionarmi a lei.

- quando e così allora, visto che fa caldo e a te non fa nulla una bambina come me to spiace se mi tolgo la divisa?- chiese con voce roca e seducente.

Dio mi era venuto duro solo sentendola pararle, figuriamoci a vederla nuda, non avrei resistito, e me la sarei sbattuto sul tavolo della cucina.

- no non mi fa nulla- dovevo resistere non potevo farle capire che lei aveva potere su di me sarei stato spacciato.

- be quando e così allora- cominciò a portarsi le mani dietro la schiena per aprire la cerniera dell'uniforme.

Dopo averla aperta si tolse la divisa facendola cadere per terra, e poi uscendone.

Era davanti a me semi nuda, aveva un reggiseno di pizzo nero, un tanga, le autoreggenti e un paio di tacchi.

Il mio membro si mise sull'attenti, e cominciò a pulsare in modo alquanto doloroso.

- so a che gioco stai giocando, ma io non ci casco non mi fai nulla ragazzina- cercavo di convincere più lei che me, ma so che non avrei resistito ancora per molto.

La volevo dio se la volevo, prima quando atavo scopando con la troia ho urlato Hope mentre stavo venendo e lei se ne andata indignata.

La vidi togliersi le scarpe, e poi posare un piede sulla sedia, mise la mano sull'orlo della gamba, e comincio a farla scendere su tutta la gamba.

Fece lo stesso anche con l'altra gamba usando una lentezza straziante.

Stavo per perdere la ragione, il mio lato animale da uomo delle caverne stava per venire fuori.

Il colpo di grazia lo ebbi quando si girò di spalle, e mi diede la visione del suo perfetto didietro.

Si sgangiò il reggiseno e lo fece cadere per terra, poi le sue mani scesero sull'orlo delle sue mutandine, cominciò a farle scendere piano piano, piegandosi sempre di più.

Il mio cervello era andato a farsi fottere corsi verso di lei e la girai in modo brusco.

Sena darle il tempo di capire cosa stesse accadendo mi impadronì delle sue labbra baciandola con passione.

La mia lingua scivolò nella sua bocca incontrando la sua, le nostre lingue giocavano, si scontravano come se non ci fosse un domani.

La afferai per il sedere e lei intrecciò le sue gambe al mio bacino.

Mi girai e mi diressi verso la mia stanza da letto.

Schiava su contratto(#wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora