capitolo 7

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Christian
Ero dovuto andare via da quella stanza, non potevo rimanere li avrei parlato, le avrei detto che stavo cominciando a provare qualcosa per lei.

Non poteva accadere, non deve accadere, non posso affezionarmi ad un'altra donna.

Eppure il suo profumo, i suoi occhi, le sue labbra, sono delle tentazioni costanti.

E talmente bella che sembra essere stata disegnata dagli angeli, ma realizzata dal diavolo in persona.

Esprime dolcezza, innocenza, purezza, ma allo stesso tempo esprime sesso da tutti i pori.

Ora sono nel mio studio con un bicchiere di whisky in una mano, e la testa in un altra.

Cominciai a sentire dei passi che venivano dal corridoio, erano passi leggeri, poco udibili, e capi perfettamente chi era.

Senti bussare alla porta del mio ufficio, io borbottai un avanti e la porta di aprì.

Davanti ai miei occhi si presentò la lussuria fatta in persona.

Hope era davanti a me con i capelli umidi, ed un piccolo ascigamano in torno alla vita che le copriva a mala pena le parti intime.

- perché te ne sei andato così ho fatto qualcosa di male?- chiese con la sua voce da bambina.

Io non risposi non sapevo cosa dire, l'unica cosa che sapevo ed che avevo un erezione dura e dolorosa nei pantalani, e lo solo vista mezza nuda.

Vedendo che non ricevette risposta si avvicinò alla mia scrivania, per poi aggirarla e posizionandosi davanti a me.

La vidi togliersi l'asciugamano di dosso, e rimanere completamente nuda davanti a me.

Come se non bastasse si sedette a cavalcioni su di me, e cominciò a baciarmi il collo.

Cominciai ad ansimare quando cominciò a muovere il suo bacino sul mio.

La sua bocca trovò la mia, e le nostre lingue si scontrarono in una danza selvaggia, disperata dove nessuno dei due poteva lasciare il controlla all'altra.

Mi tolse la maglia, e cominciò a baciarmi il petto, per poi soffermarsi sul mio capezzolo destro.

Comincio a succhiarlo passandoci di tanto in tanto, la lingua sopra in modo circolare.

Fece la stessa cosa con l'altro capezzolo, e poi scese dalle mie gambe per mettersi in ginocchio.

Mi abbassò la tuta e i boxer liberando il mio membro in erezione.

Lo prese con la sua piccola mano e cominciò a massagiarlo su e giù facendomi gemere di piacere.

Avevo gli occhi chiusi e la testa buttata all'indietro per il forte piacere, quando senti la sua bocca calda accogliere il mio membro gemetto rumorosamente.

Le mie mani finirono nei suoi capelli, e le mantenevo la testa dandole il ritmo.

Cominciò a passare la lingua sul mio glande, e poi comincio a muovere la testa su e giù per tutta la mia lunghezza.

Sentivo il mio membro indurirsi sempre di più, mentre il suo attacco al mio sesso si fece più intenso.

Bi bastò poco per venire nella sua bocca, e lei ingoiò tutto il mio seme fino all'ultima goccia.

Non capivo perché l'aveva fatto, so solo che quando aprì gli occhi e la vidi in ginocchio e nuda davanti a me.

Mi andò il sangue al cervello, la presi in braccio e la feci sdraiare sulla scrivania.

Mi avventai sul suo collo come una affamato che non vedeva cibo da giorni.

Cominciai a morderle, succhiarle, e leccarle il collo facendo gemere sommessamente.

Dal collo sceso fino ai seni, chiusi il seno sinistro nella mia mano, e mi avventai sul seno destro.

Comincia stuzzicare il suo seno con la lingua, facendolo gonfiare ancora di più, e facendo inturgidire il suo capezzolo.

Dopo averla torturata abbastanza presi il suo capezzolo fra le labbra e cominciai a succhiarglielo forte, lanciò un urlo di piacere che rieccheggio in tutto l'ufficio, e mi incitò a continuare.

Feci lo stesso con l'altro seno, e poi cominciai a scendere, dal suo seno arrivai al suo ventre, dal suo ventre arrovai al suo sesso, già bagnato e pronto per me, e solo per me.

Mi avventai sul suo clirotide ormai rosso e gonfio di eccitazione, facendola gemere e inarcare la schiena verso la mia faccia.

Mentre le succhiavo il clirotide, le infilai due dita dentro, e cominciai a pompare fuori e dentro di lei.

Inarcò la schiena, e cominciò a muovere i fianchi per andare incontro alle mie dita.

Senti i suoi muscoli stringersi intorno alle mie mani segno che stava per venire, avrei dovuto aumentare le spinte per farla venire ma non lo feci, anzi mi fermai e lei mugulò in disapprovazione.

Le allargai le gambe, e mi posizionai in mezzo ad esse, misi la punta del mio pene all'entarata della sua vagina, e con una spinta veloce la penetrai.

Rimasi un minuto fermo per godermi la sensazione di lei intorno a me.

Dopo poco cominciai a spingere in lei in modo selvaggio e disperato.

Lei allacciò le gambe intorno al mio bacino, ed io potei andare più in fondo fino a toccare il suo punto debole.

Cominciai a dare stoccate in quel punto, sempre con maggior intensità della precedente, mentre le mie orecchie so godevano il soave suono dei suoi gemiti.

Vennimo insime gridando i nostri nomi.

Ancora ansimnte mi lasciai sfuggire delle parole che non avrebbero mai dovuto lasciare la mia bocca.

-Ti amo- dissi per poi pentirmene subito.

Lei sgranò un attimo gli occhi però poi si ricompose e disse.

-Ti amo anch'io- il mio cuore perse un battito quando sentì quelle parole, ma lo recuperò subito quando le nostre labbra si scontrarono un bacio dolce e pieno d'amore.

Da ricordare però che la storia dei nostri protagonisti e appena iniziata e sta già per finire

Rigraziate mia madre che domani non mi manda a scuola, e quindi non devo studiare per nessuna interrogazione. E siccome non avevo nulla da fare ho aggiornato prima. Fatemi sapere cosa ne pensate

Kiss kiss

Schiava su contratto(#wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora