cap 13

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Siamo tutte e due nella doccia, e non riusciamo a toglierci le mani di dosso.

L'acqua calda accarezza delicatamente i nostri corpi, che ora si sono stretti in un abbraccio.

Le nostre bocche cominciarono a scontrarsi,le mie mani finirono nei suoi capelli, mentre e sue mani si posarono sui miei fianchi.

Il bacio si faceva sempre più intenso, e l'eccitazione cresceva, l'acqua calda che scendeva sui nostri corpi non aiutava.

Una sua mano si tolse dal mio fianco, e l'acqua non scendeva più sui nostri corpi.

-allarga le gambe- sussurrò sulle mie labbra, e io eseguì l'ordine senza discutere.

Un getto d'acqua mi colpí con forza il clirotide, le mie gambe cominciarono a tremare, e un suo braccio mi strinse il fianco per sorregermi.

L'orgasmo arrivò impetuoso e forte come mai ne avevo avuti.

Cristian rimise apposto la doccietta, e chiuse l'acqua, mentre uscivano dalla doccia.

Mentre ci asciugavamo il suo telefono squillò , e lui corse a rispondere.

Mentre entravo in stanza riuscì a sentire la fine della conversazione.

- OK grazie per averci avvisato- quando entrai mo squadro dalla testa ai piedi, ed un sorriso malizioso si fece largo sul suo volto.

- chi era-

-il signor Smith la cena e annullata perché una tubatura a casa sua si è rotta e glie là allagata, ma non pensare che rimarremo a casa ti porto a ristorante- i miei occhi si illuminarono e io gli corsi in braccio.

-grazie...bacio...grazie....bacio.... Grazie-.

Dopo essercerci preparati andammo in garage a prendere la macchina, un Ferrari rossa ultimo modello.

- me la faraí guidare un giorno- chiesi con la voce da bambina e gli occhi a cuoricino.

- scordatelo- disse mandandomi un occhiataccia e salendo al lato del guidatore.

- dai solo una volta- feci addirittura il labruccio, se non lo corrompo cosí

- va bene ma non oggi- detyo questo ingranò la marcia e partí.

- dove stiamo andando- lo vidi sorridere, per poi tornare serio.

- e una sorpresa non te lo dico- si girò e mi fece la linguaccia, io mi volta i indignata e lui scoppio a ridere forte.

Dopo circa mezz'ora la macchina si fermò non so dove, non riuscivo a vedere niente era tutto buio.

Un fascia nera mi si posò sugli occhi, e poi venne legata dietro la mia testa.

- perché mi hai bendato- mi lamentai con la voce da bambina.

-perché e una sorpresa il luogo dove stiamo andando ora fai la brava, se no quando torniamo a casa ti scopo senza pietà, già mi sto eccitando parecchio guardandoti con questo vestito-

-ok- meglio non stuzzicarlo, anche se il fatto che voglia scoparmi selvaggiamente non mi dispiace.

Senti il suo sportello aprirsi, e dopo sentì i suoi passi intorno all'auto,poi aprì il mio sportello, e mi fece scendere.

Quando scesi, senti i miei piedi affondare in qualcosa di morbido, e un forte odore di salsedine mi riempì le narici, sentí in lontananza lo sbattere delle onde sugli scogli, e capí che ci trovavamo in spiaggia.

-siamo al mare- esclamai come una bambina di 5 anni per la prima volta ad un luna park.

- vieni- disse ridendo, e cominciammo a camminare.

Schiava su contratto(#wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora