capitolo 4

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Pov Christian

Ero seduto a tavola ad aspettare la mia cena, ho sempre una fame tremenda dopo una bella scopata.

Un po mi e dispiaciuto sentire quella povera ragazza che mi implorava pietà , che mi implorava di uscire da lei mentre con la forza mi prendevo la sua verginità.

Dio ma che cazzo ho fatto. Solo non sono riuscita a resistere la volevo da quando lo vista nel mio salotto, e la punizione sembrava il modo migliore per averla, ma ora me ne pento.

Quando arriverà a tavola le chiederò scusa, cosa che non ho mai fatto, l'unica donna a cui io abbia mai chiesto scusa e mia madre poi stop.

La cena doveva essermi servita da un pezzo ma di quella puttana non c'è nemmeno l'ombra.

Forse non devo chiederle scusa visto che la lezione comunque non l'ha imparata, però sono propenzo a scoparmela in modo brutale di nuovo.

Mi alzo dal tavolo e mo dirigo verso la cucina per vedere cosa sta combinando, ma appena varcata la soglia la trovo stesa per terra in un mare di sangue.

Corsi subito vicino a lei per vedere cosa fosse successo e vidi che si era tagliata i polsi.

La presi in braccio e la portai di corsa in camera mia( dove non é mai stata nessuna donna che mi sono scopato) e la adagiai sul letto.

Presi delle fascie di stoffa e glie le misi in torno ai polsi,poi corsi di sotto e chiama il medico di famiglia.

Gli spiegai cosa fosse successo e lui corse subito, infatti fu a casa in meno di 10 minuti, quando per arrivare ci vuole mezzora.

Lo portai in camera e subito mise dei punto sui polsi di Hope.

Dopo averla medicata si avvicinò a me e disse.

- ha perso molto sangue, ma penso che ce la possa fare anche senza trasfusione, se entro domani non si sveglia, la porti in ospedale- disse

-la ringrazio dottore quanto le devo- chiesi Prendendo il portafogli.

-nulla vorrei solo sapere cosa ha spinto questa ragazza a fare quello che ha fatto- disse cpn tono triste, se solo sapesse che lo stuprata in modo violento penso mi ucciderebbe.

- grazie ancora per il disturbo- dissi per poi ancompagnarlo fuori di casa.

Tornai al piano di sopra e mi sedetti sul letto vicino alla mia piccola.

Mi faceva un brutto effetto vederla così, non potevo perdermi nel immensità dei suoi occhi, non potevo vedere il suo sorriso che illumina tutto.

Ma che razza di cazzone sto diventando, sembro un adolescente alla prima cotta.

Questa ragazza non può frami quest'effetto, ma adesso che la vedo così inerme su questo letto, e come se sentissi il bisogno di proteggerla.

Mentre stavo per darle un bacio a fior di labbra, sentì il campanello suonare.

Di mala voglia lasciai hope e andai ad aprire visto che la vecchia domestica e a letto, e la nuova la dovrò assumere.

Aprì la porta, e mi ritrovai davanti quel cazzone di mio fratello John.

- hei fratellone- disse entrando e dandomi una pacca sulla spalla.

- Jonathan- ringhia, ma proprio ora doveva arrivare questo cazzone di mio fratello.

- non essere sempre così scorbutico, sono venuto in pace- disse alzando le mani in aria.

- bene accomodati- dissi e poi andai apprendere due bicchieri di scotch.

Quando tornai lo trovai suduto sul divano del soggiorno che guardava la porta.

Guardai anch'io nella sua direzione e la mia mascella tocco terra davanti a quella meravigliosa visione.

Hope era davanti alla porta, aveva i capelli umidi segno che aveva fatto una doccia, e portava una delle mie maglietta che le andava come vestito.

Mi ricordo che un giorno frustai con un flaggellatore di cuoio la mia ultima schiava perché aveva indossato i miei vestiti, e invece con lei no, anzi se me lo chiedesse gli farei mettere tutti i miei vestiti.

Cosa mi stai facendo Hope?

Ma non trovavo risposta a questa domanda, so solo che se mio fratello non la smette di scoparsela con gli occhi lo mando al pronto soccorso piú morto che vivo.

-che vuoi- chiesi brusco, mi dispiaceva trattrla così ma doveva andarsene mio fratello non deve portarmi via anche lei.

Non ora che sto cominciando a provare affetto per lei....... No no non devo affezionarmi le donne di tradiscono sempre sono tutte uguali.

-io....io ero venuta a chiederti se po...tevo mangiare qulcosa- mi faceva tenerezza era così piccola, così indifesa, così pura e innocente che mi veniva voglia di sbatterla sul pavimento del soggiorno.

- bellissima come ti chiami- la vice di mio fratello mi distrasse dai miei perversi pensieri.

Lo vidi avvicinarsi a lei e poi sistemare un ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Giuro che io quella mano glie la stacco e glie la faccio risalire su per il culo.

-H..ope- rispose la mia piccola.

- sai che hai un bellissimo nome oltre un corpo da paura piccola- OK questa e la goccia che fa traboccare il vaso.

Mi avvicini a lui e gli diedi un cazzoto sul naso rompendoglielo.

-vai fuori di qui e non avvicinarti più a lei- dissi a mezzo centimentro dal suo viso.

Si alzo in piedi e si diresse verso la porta con una mano sul naso che ancora perdeva sangue.

- ti giuro che un giorno sarò fra le sue gambe come e successo con Srah alla fine scelgono sempre me- detto questo aprí la porta ed uscì di casa.

Mi girai verso Hope che mi guardav con aria interrogativa e già so cosa mi aspettava.

-chi é Sarah- chiese con la sua voce angelica.

Avrei voluto dirglielo ma non lo feci, le risposi solo in modo brusco come e mio solito fare, perché non voglio affezzionarmi a lei.

- non sono cose che ti riguardano torna a fare il tuo lavoro sguattera. Visto che non sei buone per scopare, almeno tieni pulita la casa- mi sentivo un verme e forse lo ero.

Sapevo di averla ferita, sapevo di essere un mostro, ma meglio ferire lei che essere ferito io di nuovo.

Schiava su contratto(#wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora