Uomo nero

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"Fidarti no, eh?" sono le ultime parole che sento prima di venir catapultata nel portale aperto da Alan, sul muro della mia cella ed ora metto i piedi sul pavimento ghiacciato del suo castello "Ma com'è che in un modo o nell'altro finisco sempre per ritrovarmi qui??" mi chiedo ad alta voce "Perchè forse inizi a capire che non faresti niente senza di me" mi risponde Alan facendomi l'occhiolino e ruoto gli occhi "Sì sì, certo".

"Ciao!" mi saluta Alaf alzando il rametto di legno che gli fa da braccio "Ciao Alaf" lo saluto dandogli una piccola pacca sulla testa, bagnandomi la mano di neve "Vado a giocare fuori! A dopo!" dice raggiante e saltellando via allegro.

Il portale dalla quale sono uscita non c'è più e Alan si è messo le mani in tasca con fare spensierato "Beh, presumo tu abbia bisogno di un nuovo portale.. o sbaglio?" mi chiede "Ne chiederò uno a Nicholas, di sicuro ne avranno a bizzeffe" dico, stranamente si apre in un sorriso derisorio e avanza di qualche passo verso di me "Non te ne daranno uno neanche se ce l'avessero, non possono" dice con un ghigno "E perchè?" si ferma a un metro da me "Semplicemente perchè le regole lo vietano" lo guardo con espressione dubbiosa e lui si affretta a spiegarmi meglio

"Ogni bambino dal cuore gentile riceverà a Natale del diciasettesimo compleanno, un cosiddetto invito alla Corte del Nord, ovvero un portale. Per esempio, i tuoi genitori sicuramente hanno ricevuto questo invito, ti sei mai chiesta perchè non siano mai neanche andati a fare un salto a Corte?" pensandoci è vero, non ho mai visto in casa nemmeno una volta, una porta che assomigliasse alla mia, anche se i miei affermano di esserci già stati a Corte.. "Il portale che danno a voi non è altro che un'imitazione del mio originale portale, ed essendo solo delle imitazioni durano solo qualche decina d'anni, per poi autodistruggersi. Se tutti coloro che hanno visto il proprio portale distruggersi ne richiedessero un'altro, l'allegra Corte del Nord diventerebbe una sorta di rifugio per chi non vuole lavorare, una pensione, una meta per vacanze di famiglia e si sovraffollerebbe. Ogni anno arrivano nuovi ragazzi e ogni anno si autodistruggono dei portali. Così come non possono dare un nuovo portale ai 'veterani', non possono darne uno a te. Queste sono le regole."

Lo guardo con occhi sgranati "Eh... quindi...." non ho parole per descrivere lo sgomento e delusione che provo realizzando che la mia piccola 'avventura' non sia durata nemmeno un anno..

"Ma.." continua, catturando tutta la mia attenzione "Se vuoi ti posso dare un mio portale" dice e rivela un sorriso snervante "Forgiato dallo stesso creatore, dovresti inginocchiarti e venerarmi come un Dio, non credi?" ridacchia, probabilmente immaginandosi la scena "Cosa vuoi in cambio?" gli chiedo subito, è impossibile che me ne dia uno gratis.

"Te lo dirò a tempo debito, non c'è bisogno che tu lo sappia già ora" risponde con fare misterioso, socchiudo gli occhi e lo guardo con sospetto "Non è qualcosa di osceno e non so cosa, vero?"gli chiedo facendolo sorridere "No no, ti sembro quel tipo di persona?" dice alzando le mani con una strana espressione in volto "Sì, assolutamente" rispondo senza esitazioni, Alan sbuffa divertito "Non è per niente gentile da parte tua"

Si rimette le mani nelle tasche dei pantaloni e mi volta le spalle "Seguimi, te ne fabbrico uno" dice avviandosi verso le scale, lo seguo mentre scendiamo nel sotterraneo, che si dimostra una piccola stanzetta illuminata da tanti fuochi fatui, situati qua e là attorno al tavolo di lavoro. C'è uno scaffale ricolmo di libri e dei cassonetti dalla quale escono delle pergamene, dal soffitto pendono in cerchio degli amuleti strani con ognuno un colore diverso.

Alan si avvicina al tavolo al centro del 'laboratorio' e indossa un paio di guanti di gomma "Mettiti questi" mi dice porgendomi un paio di occhiali da laboratorio "E tu?" gli chiedo, lui si indica gli occhi "Ho già un velo protettivo" dice, poi si mette al lavoro. Vederlo muoversi con tanta sicurezza e professionalità, mi fa sentire come uno studente che impara dal proprio maestro, è sorprendente vedere ogni suo singolo gesto fluido e sicuro. Alza lo sguardo su di me interrompendo il lavoro "Vuoi che sia solo tu a poterlo usare?" mi chiede, ci penso su un attimo "Quindi neanche tu potresti usarlo se volessi?" stranamente sorride schernendomi "Io posso tutto con i portali, sono il creatore, quindi.. no" risponde sogghignando. Il creatore.. ma sentitelo!

Sweet&Feast! [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora