Erano oramai passati alcuni giorni. Non sapeva esattamente quanti. E lui non si era preoccupato di chiederlo alle guardie che gli portavano i pasti.
Lui non voleva saperlo. Preferiva aspettare, era paziente, dopo tutto.
Poi, improvvisamente capí che non poteva più aspettare... doveva rivederla, doveva scusarsi con lei.
Si alzò silenziosamente dal pavimento bianco e andò a sdraiarsi sul letto della sua cella.
Chiuse gli occhi e si concentró; sperando con tutto il cuore che Odino non lo avrebbe scoperto.~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Eske srotoló la fascia di seta. Lentamente, con cura, svolgendola da attorno al polso. E quello che vide non la scioccó. Sapeva che qualcosa in lei non andava e il polso ne era la dimostrazione.
La macchia blu si era estesa per metá mano e metá braccio. Non poteva essere un livido. E non sapeva cos'altro potesse essere.
Si trovava nella sua stanza. Le tende ad oscurare la luce delle finestre. La penombra le dava modo di riflettere ed era arrivata ad alcune conclusioni affrettate, che poco a poco erano diminuite.
O era una strana malattia, o era qualcosa che era successo a Jötunheim... E rivide la lama di ghiaccio perforarle il braccio sinistro. Risentí il freddo farsi strada nelle sue ossa...
Cercò di calmarsi. Fece qualche respiro e si buttó a terra, in ginocchio. Ansimante.
Prima Midgard, poi Loki, ora questo. Non poteva accadere a lei... non ora che, per Asgard, la guerra era vicina.
Una lacrima le scese solcandole la guancia, mentre la gola si fece secca.
Poi sentì un rumore, dietro di lei, come un fruscio. Eske si voltó di scatto, sempre a terra; e lo vide a ridosso della parete immersa nel buio.
<<Che cosa ci fai tu qui? Nessuno ti ha dato il permesso...>> cercò di parlare con voce calma, come se nulla fosse successo, si alzò a testa china e con il dorso della mano destra si asciugó velocemente la guancia.
<<Io... volevo chiederti scusa.>> Loki parlò sussurrando. Non voleva farsi sentire dalle guardie che sarebbero passate. Non doveva farsi scoprire che stava usando la magia senza il permesso del Padre degli Dei. Aveva notato anche il volto bagnato della ragazza, ma rivelarlelo non sarebbe servito proprio a niente.<<Parla. Ti ascolto Loki.>>
<<Ti faccio le mie più sentite scuse. Sono stato un idiota; credevo che tu mi avessi lasciato, perché non ti fidavi di me, e... e quando ho saputo che eri andata in guerra ho capito che dovevo vendicarmi... vendicarmi di un odio inesistente,>> la voce calda di Loki le fece capire che stava dicendo la verità, che stava cercando di uscire da quella gabbia invisibile che si era creato attorno, fatta di odio e vendetta.
<<Mi sono sentito abbandonato. E ho avuto paura. Paura di me stesso... e questa paura ha trionfato con Midgard...>> fece una breve pausa. E cercò nella penombra gli occhi della ragazza. Lo stava guardando, immobile a pochi metri davanti a lui.
<<Voglio solo dirti che ti puoi fidare di me. Come hai sempre fatto del resto e spero che potrai perdonarmi.>>Eske lo fissó ancora per un pò. Lui stava rischiando grosso. Se Odino avrebbe scoperto che stava gironzolando nel palazzo lo avrebbe certamente punito... eppure adesso si stava scusando. E lei doveva fidarsi. Doveva fidarsi con tutta sé stessa, perché non sarebbe potuta tornare indietro.
Allungò davanti a sé il braccio sinistro. La macchia bluastra nella penombra risultava di un grigio scuro.
Fece un bel respiro, sotto lo sguardo onnipresente di Loki.
<<Bene.>> disse. <<Perché ho un problema.>>Nota autrice: Terzo capitolo tutto per voi. È più corto degli altri due ma volevo finisse con la frase di Eske.
E naturalmente nel prossimo scriveró della faccia che fará Loki!!♡♡
COMMENTATE VI PREGO;D(Ringrazio i lettori☆☆:*)
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♡Loki Laufeyson♡
FanfictionUna Midgardiana al servizio di Odino. Un Loki rinchiuso nelle segrete di Asgard dopo New York, in cerca di risposte e libertá. In cerca di uno sfogo per la rabbia, oppresso dall'odio e dalle bugie... Un improvviso incidente a Jöt...