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Si ritrovarono entrambi con la faccia nella fredda neve.
Eske cercó di alzarsi, ma non riuscì a muovere il braccio sinistro, mentre l'altro le cedette.
Alzò gli occhi vedendo Loki di fronte a lei, immobile, per terra.
I Giganti si stagliavano sopra di loro, immensi nella loro statura.
Sentì un forte dolore alla nuca, qualcosa la bloccava alla schiena. Tenne gli occhi aperti finché non si fecero pesanti... <<Loki...>>
Venne sollevata all'improvviso, l'ultima cosa che vide fu la sua spada fuoriuscire dal fodero, adagiandosi sulla neve, e le dita della sua mano sinistra tingersi di un blu insolito.

Poi venne il buio.

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La tenne vicino a sé nell'oscurità.
La strinse fra le sue braccia.
<<Ti prego, fa che non sia troppo tardi. Ti prego...>> stava sussurando lentamente.
Li avevano rinchiusi in una cella del palazzo, ma lui non sapeva esattamente in quale di quelle centinaia di buchi nei ghiacciai si trovassero. Era svenuto dopo che un gigante lo aveva scaraventato su una roccia. L'impatto lo aveva fatto poi rotolare sulla neve.
Aveva le spalle doloranti ma riusciva lo stesso a reggere la schiena di Eske. Lei non si muoveva e lui cominciava a disperarsi nell'aria fredda.
Poco prima aveva sentito dei passi pesanti avvicinarsi alla stanza con le sbarre di ghiaccio. Poi più niente.
Si decise ad aspettare e finalmente Eske aprí gli occhi.

<<Eske!>> gli uscí in un sussurro mentre la teneva nel caldo del suo abbraccio.
<<È stata... la colpa è mia...>>
<<Erano in troppi Eske.>> la interrupe lui.
Era adagiata sul ventre di Loki, che se ne stava appoggiato con le spalle alla parete.
<<Com'è messo il mio braccio?>>
<<B-bene.>>
<<Oh, ti prego Loki.>> Si alzò di poco e il Dio l'aiutó a mettersi seduta.
Impallidí. Era peggio del previsto, si voltó verso Loki.
<<Dobbiamo essere portati da tuo padre. Potresti usare la tua proezione astrale... e...>>
<<Non posso.>>Loki scosse il capo nella penombra, <<Ti ucciderebbero. Prima ho sentito delle guardie, verranno tra poco...>>
<<Non ho molto tempo.>> fissó nuovamente la mano e il braccio e la spalla. Si sentiva le gambe deboli e uno squarcio nella stoffa dei pantaloni rivelava nella penombra la sua pelle, la sua pelle blu.
<<Non vorresti passare quel poco tempo che hai... con me?>> Loki abbassò lo sguardo ed Eske rise.
<<Non potrei andarmene anche se volessi, Loki.>>

Eske si avvicinò. Erano seduti spalla a spalla, le loro dita si sfiorarono e Loki le prese la mano. Sospiró lentamente. Inspiró. Deglutí.
<<Ti amo Eske.>>
Lo pensò. D'un tratto. Ma non volle rivelarlo, perché lui non aveva un futuro.
Lei era l'unica persona che non voleva far soffrire. Si costrinse a pensare ad altro.
<<Laufey vorrá qualcosa in cambio. Forse vorrà me. Suo figlio...>>
<<E tu lo vuoi?>>
<<So che tu non me lo lascierai fare ma è sempre meglio delle segrete di Asgard... meglio di Asgard.>>
Rimasero un pò in silenzio.
Poi il Dio continuò.
<<Tu non preoccuparti. Spetterà a me la decisione...>> non era molto sicuro che la decisione spettasse a lui, ma forse era l'unico modo per far ritornare ad Asgard almeno uno di loro due. Da vivo. E quella era Eske...
<<Sai...mi sei mancato, Loki. Il Loki che dopo tutto quello che gli hanno fatto, riesce ancora ad amare e ad avere speranza.
Tu non li perdonerai mai, per tutte le loro dannate bugie; ma in questo momento Loki, in questo momento tu sei una persona meglio di loro. Lo sei sempre stato.>>
Il Dio si accostó di fronte a lei, ad un palmo dal suo volto,
<<Ed è per questo che..io...>>
Le prese il viso tra le mani. Le sue mani soffici e calde nonostante tutto quel freddo.
Fece scivolare una mano sul collo di lei, sulla spalla ed infine sul braccio. Le prese la mano e l'avvicinó a sé.
Eske restò ferma, paralizzata. Il cuore le cominciò a martellare. Chiuse gli occhi nel sentire il respiro di Loki vicino a sé.
Farsi dannatamente vicino.
<<Noi... non... non credo...>> non riuscì a terminare la frase, Loki le si avvicinò, la baciò sulle labbra. Delicatamente.
I loro corpi si avvicinarono, il Dio continuò a tenerla stretta a sé.
Non avrebbe dovuto baciarla. Non doveva farla soffrire. Eppure non aveva resistito. Non aveva resistito alla sua vicinanza, al suo respiro sul collo.
Si staccò lentamente, una mano a lato del collo di lei.
Era diventato blu per un attimo. Il suo sguardo fattosi rosso.
<<Mi dispiace.>> disse, a poca distanza dalle labbra di lei.
<<Sei diventato blu>> le uscì quasi una risatina strozzata, fissandolo negli occhi.
<<È colpa tua, Eske.>> spiegò lui sorridente.
Lo abbracció, guancia contro guancia. Lui fece scivolare le lunghe dita contro la schiena di lei. Le diede un'altro bacio tra i capelli e lei percepí nuovamente il suo respiro caldo sul collo.

Sentirono dei passi avvicinarsi. Avvicinarsi, rimbombando tra le pareti. E aspettarono, anche se non avevano piú paura.
Per un attimo lui si era sentito a casa... E lei, lei si era sentito al sicuro.

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NOTA AUTRICE: ♡-♡ SALVEEE!
COME STATE??!
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO☆♡
PURTROPPO IN QUESTI GIORNI NON HO POTUTO AGGIORNARE MOLTO, SAPETE COM'È...LA SCUOLAA...e...LA SCUOLA...E LA SCUOLA ( HEHEHEHE)
ANYWAY SPERO DI POTER AGGIORNARE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE (RIPETO SPERO):D
VI ADOROOO!*-*
COMMENTATE QUALSIASI COSA VI PASSI PER LA MENTE ♡ (ACCETTO CRITICHEEE!)

A PRESTO:*

@JoeBears

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