Il tunnel sotto la montagna di ghiaccio cominciò ad allargarsi.
Eske vide dinnanzi a sé una distesa immensa di neve.
L'aria fredda le fece socchiudere ancora di più gli occhi.
Lasciò la presa dalla mano di Loki.
<<Dove andiamo adesso?>>
Il Dio notò la sua angoscia dal tono di voce.
Si fermò.
<<Dobbiamo proseguire, Loki.>>
<<Se tu sei nelle condizioni di farlo; stai bene?>>
Eske lo guardó, poi scosse il capo.
<<Non sento più il braccio sinistro. Non riesco a muoverlo.>>
Loki ne ispezionó la macchia grigiastra.
<<Se vuoi vado avanti io.>>
<<Non ce la farai mai da solo>>
<<Sono nato qui, Eske. So come muovermi. E so anche che non puoi proseguire.>>
<<É un ordine, Loki? Osi dare ordini a me?>> le uscì una risatina strozzata,
<<Io volevo so...>>
<<Ci sarò anche io quando Laufey ci accoglierà. Andiamo ora.>>Cominciarono a camminare tra colonne di ghiaccio. Il vento vi fischiava intorno.
Avevano percorso sí o no mezza Jötunheim. Ed erano arrivati a capolinea.
L'enorme dimora di ghiaccio del re dei Giganti si stagliava all'interno della montagna.
Eske si strinse nelle spalle.
<<Dobbiamo arrivare subito da tuo padre. Non abbiano il tempo di imbatterci nei giganti.>>
Loki annui, perplesso.
<<Dubiti della missione, Dio?>>
Loki le si avvicinò, erano faccia a faccia.
<<Dubito della tua salute. Io... io non voglio... Se morirai la colpa sarà mia. Io mi sentirò in colpa.>> sospiró chiudendo gli occhi
<<E allora non farlo. Non dubitare. Io non farò ricadere su di te il peso. Non è colpa tua. Non lo è mai stata, Loki. Sono stati gli altri.>> fece una breve pausa, poi continuò, <<Ti hanno cambiato. Ma non è troppo tardi per vivere la tua vita.>>
Loki le prese le mani.
<<E tu, tu pensi che sia troppo tardi per me e te, Eske?>>
Eske rimase in silenzio, immobile sotto la neve che cadeva leggera. Poi vide un lieve movimento dietro le spalle del Dio. In lontananza.
Si avvicinò a Loki, premette la guancia contro quella di lui.
Poi con la voce ridotta ad un sussurro gli parlò.
<<Tienti pronto>> disse.~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Asgard sembrava essersi fatta piú cupa.
Odino salì al trono e scrutó i suoi guerrieri prediletti, accerchiati da una manciata di altre guardie.
<<Avete fatto fuggire Loki. Mi avete tenuto all'oscuro di tutto questo. E, cosa più importante Eske è con lui. A Jötunheim.>>
Sif e gli altri abbassarono lo sguardo. Sospirando.
<<Padre, la colpa è mia. Eske doveva essere salvata e Loki era...>>
<<Loki era un mio prigioniero, Thor. Prigioniero di Asgard e come tale doveva rimanere nelle segrete!>>
Thor scosse la testa, pieno d'ira.
<<Torneranno, Padre>>
<<Spera che sia così, Thor. Altrimenti dovrete pagare per il crimine commesso.>>
Annuirono in silenzio. Pensarono tutti ad Eske.
<<Dovresti aiurarla padre. Manda alcuni dei tuoi uomini. Manda me...>> Thor che prima si era inginocchiato al cospetto del padre degli Dei si alzò, ma Odino lo concedó con una mano. Li concedó tutti.
<<Servono qui gli uomini. Senza di loro Asgard è indifesa. E tu hai il compito di proteggerla. Andate ora, riprendete le vostre postazioni.>>
I guerrieri si diressero verso la porta e solo quando furono usciti Odino parlò al figlio.
<<Non fare altre stupidaggini, Thor. Terrai anche ad Eske, ma io sono pur sempre il re di Asgard.
Se tarderanno a tornare, vi permetteró di partire...
Solo allora, Thor... Solo allora.>>
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NOTA AUTRICE : ♡SALVE A TUTTI ♡
QUESTO CAPITOLO È UN PÒ CORTO RISPETTO AGLI ALTRI... MA VA BENE COSÌ... :D
Anyway, spero vi piaccia ; il prossimo spero di aggiornarlo a breve! :*
COMMENTATE e COMMEN- TATE *-* PLEASE :*
Vi adoroooo☆♡
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♡Loki Laufeyson♡
FanfictionUna Midgardiana al servizio di Odino. Un Loki rinchiuso nelle segrete di Asgard dopo New York, in cerca di risposte e libertá. In cerca di uno sfogo per la rabbia, oppresso dall'odio e dalle bugie... Un improvviso incidente a Jöt...