<<È andata contro Laufey da sola... Com'è potuto accadere? Dovevate impedirglielo!>> Thor batté un pugno sul tavolo di fronte a lui; Hogun abbassò lo sguardo e Sif si limitò a scuotere piano la testa.
<<È vero.>> ammise, <<Forse dovevamo starle vi-...>>
Si voltarono tutti verso la porta, poi entrò Eske.
Si teneva il braccio sinistro stretto in grembo, mentre l'altro ricadeva sul fodero della spada.
<<È stato un mio errore. Non servirà a niente negarlo. Ora peró sono qui per chiedere il vostro aiuto.>>
Sif si avvicinò alla ragazza,
<<Quanto è grave la situazione?>>
Volstagg e gli altri si avvicinarono sotto la luce dorata che entrava dal balcone vicino, il volto contratto in una smorfia di preoccupazione. Anche Thor si avvicinò incrociando le braccia al petto, facendo cenno ad Eske di proseguire.
<<Ci sono solamente due opzioni. Nessuna delle due a nostro favore. La prima: non riuscirò a superare i tre giorni...>> ci fu silenzio. Non osarono parlare.
Poi Thor fece un passo avanti appoggiando una mano alla spalla di Eske, <<Mio padre deve sapere. Deve saperlo il più presto possibile.>>
Eske allungò il braccio sinistro sotto lo sguardo di tutti i presenti.
<<Come ho già detto, non ho molto tempo...>> gli sguardi di tutti si fermarono sul suo braccio. Era di un grigio acceso, quasi blu. <<Quando Laufey mi ha trafitta con la sua lama in questo punto deve essere succeso qualcosa. Loki pensa...>>
<<Loki..sí, il figlio di Laufey. Non dovresti ascoltarr le sue menzogne. Stai sprecando il tuo tempo, che in questo momento mi sembra prezioso.>> Era stato Hogun a parlare e tutti si voltarono a guardarlo. Eske sospiró.
<<Io mi fido. Non c'é altra soluzione, Hogun... Loki pensa che sia stata proprio quella lama. Non mi sto trasformando. Sto morendo, e morirò se non sarò condotta a Jötunheim.>>
<<Che cosa? È fuori questione. Niente Jötunheim... qui c'è bisogno della sagezza di Odino!>>
<<Non riuscirá a salvarmi tuo padre, Thor. Ed ecco che arriva la seconda opzione. Jötunheim. Devo andare. Dovrete solo tenere nascosta la mia partenza. E...>> le parole le morirono in bocca. Sif aggrottó la fronte, <<Cosa dobbiamo fare?>>
Eske li osservò tutti quanti, <<Prima devo sapere se siete tutti con me. Altrimenti andatevene adesso. Non voglio che veniate puniti ingiustamente. Se verremmo scoperti, purtroppo la colpa non ricadrá solo su di me... Allora; mi aiuterete?>>
Nessuno si oppose. Rimasero tutti nel silenzio e presero ad annuire.
<<Bene, devi soltanto dirci cosa dobbiamo fare.>> chiese nuovamente Sif.
Eske li guardó un' ultima volta, uno per uno; con il cuore in gola.
<<Dobbiamo far uscire Loki dalle segrete...>>~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Ci stavano mettendo troppo. Non avrebbero dovuto metterci così tanto. Si mise seduto. E cominciò a dubitare sull'esito della missione. Non voleva tornare a Jötunheim, ma era l'unico modo per salvare Eske... le lo doveva. Le lo doveva per essergli stato vicino.
Ma si chiedeva se sarebbe riuscito a salvarla. Aveva una terribile paura che non ci sarebbe riuscito... Nel silenzio delle segrete riuscì a sentire alcuni passi. Si stavano avvicinando; erano loro.
Si alzò avvicinandosi al vetro e scrutó nella penombra del corridoio.
<<Sappi Loki, che lo stiamo facendo per Eske. Per lei soltanto.>> una figura incappucciata si avvicinò prudentemente alla cella,
<<Ed è quello che sto cercando di fare anche io. Sono l'unico che può aiutarla.>>
Sif scosse il capo, infastidita.
Thor si avvicinò al vetro.
<<Nostro padre deve restarne all'oscuro. Eske lo comanda. Non deve sapere nulla di questa storia. Tu l'aiuterai e poi tornerai in cella.>>
Loki fece un ghigno.
<<Comprerò la mia libertà, vedrai...>>
Riuscirono a disattivare la difesa della cella, a condurre fuori Loki e uscire dall'entrata posteriore, priva di guardie. Naturalmente riattivarono la protezione di magia asgardiana della cella, ma il prigioniero non si trovava più all'interno e nessuno avrebbe dovuto scoprirlo.
Era quasi notte. I corridoi bui, immersi nella penombra.
Si diressero silenziosi verso la stanza che per la notte sarebbe stata di Loki, poi vi fecero entrare il Dio e scomparvero dileguandosi per il palazzo, silimi a tante ombre.<<Finalmente fuori, non è forse vero, Loki?>>
Loki era appena entrato in quella che era da sempre stata la sua stanza. Si voltó di scatto, sorpreso. Eske era in piedi, illuminata dalla poca luce dorata.
<<Eske... io... io non so se riuscirò a... a...>> le parole gli morirono in bocca e la ragazza si avvicinò.
<<Moriró comunque. Almeno potresti provare a salvarmi e sentirti fiero di essere un gigante di ghiaccio.>> Eske allungò il braccio sinistro, mezzo bluastro nella penombra e Loki la imitó sfiorandolelo. Per un attimo, un solo attimo, il cuore del Dio sembrò battere più forte e le dita avevano cominciato a tingersi di una strana tonalità. Ghiacchio contro ghiaccio; quello era successo.
<<Hai ragione.>> ammise Loki, <<Tu mi hai sempre aiutato. Riuscivi a sentire il mio dolore. Ed io sono stato solo uno sciocco.... Midgard. La tua casa. Non dovevo, ho agito per vendetta... ho agito perché mi sono sentito... solo.>> guardó il pavimento. E chiuse per un attimo gli occhi; poi i due si abbracciarono. Un abbraccio caldo. Si strinsero forte l'una contro l'altro dopo essere stati troppo lontani, per troppo tempo. Ed ineffetti quella era la prima volta che si abbracciavano, dopo la guerra e dopo la prigionia. Adesso Loki non era più una proezione. Era lí, con Eske. Gli cinse le braccia attorno al collo, poi si separó, lentamente.
<<Domani mattina, prima dell'alba. È lì che andremo al Bifrost. Heimdall è già stato informato ed é dalla nostra parte. Poi ci dirigeremo a Jötunheim. Tu ed io soltanto.>>
La voce di Eske uscí da lei sussurata, come se avesse paura a farsi sentire.
<<Come hai già detto non c'è molto tempo.>> finì la ragazza. Loki annuì. Aveva sentito il freddo pungerlo in pieno petto quando Eske si era allontanata. Ma riprese il controllo.
<<Allora buonanotte, Eske.>> assottiglió gli angoli della bocca in un leggero sorriso mentre Eske si dirigeva alla porta.
<<Buonanotte. Tieniti pronto...>>
lo salutò con un cenno del capo, scrutando i suoi occhi verdi prima di uscire nel corridoio. E alla penombra fece ritorno nella sua camera.
Anche lei, come Loki, doveva tenersi pronta.NOTA AUTRICE : SALVE A TUTTI♡♡ ECCO A VOI IL QUINTO CAPITOLO!! SPERO VI PIACCIA...
NEL PROSSIMO SUCCEDERANNO MOLTE COSUCCE CARINE*♡*
VI PREGO, COMMENTATE NUMEROSI☆☆☆☆☆☆☆!
(Se ne avete voglia andate a leggere la mia one shot "Between war " e commentate qualsiasi cosa che vi passi per la mente! Ne sarei veramente felice♡♡)
VI ADORO, TUTTI VOI CHE LEGGETE♡ ALLA PROSSIMA☆
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♡Loki Laufeyson♡
FanfictionUna Midgardiana al servizio di Odino. Un Loki rinchiuso nelle segrete di Asgard dopo New York, in cerca di risposte e libertá. In cerca di uno sfogo per la rabbia, oppresso dall'odio e dalle bugie... Un improvviso incidente a Jöt...