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Eske riuscì a dormire fino a quando i raggi del sole non si insinuarono nella stanza illuminandola di un dorato acceso.
Si alzò vestendosi il più silenziosamente possibile, recuperó la sua spada e si soffermó a guardare il suo braccio sinistro. Tremava più del solito. E rimaneva sempre di un acceso bluastro. Tirò giù la manica e si diresse fuori dalla porta, sporgendosi oltre il corridoio verso la camera di Loki. Riuscì ad aprirne la porta e sgusció dentro.
Trovò Loki disteso sul letto. Era immobile. Immobile eppure concentrato. Aveva la fronte corrugata e le palpebre si muovevano impercettibilmente.
Decise di aspettare.

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Si alzò lentamente dopo qualche attimo. E la prima cosa che vide fu Eske. Notó subito la sua figura appoggiata di schiena alla porta.
<<Scusami.>> fu la prima cosa che disse. Loki rimase indifferente.
<<Ero tornato nella mia cella. Con la proezione astrale. Le guardie fanno sempre la ronda all'alba.>> Eske annuí osservando il volto del Dio. Risultava pallido e stanco. Sembrava non avesse chiuso occhio per tutta la notte.
Loki si avvicinò, indicando con un cenno del capo il braccio della ragazza.
<<Peggiorato?>> chiese.
<<Sí. Come previsto, dopotutto>>
<<Posso vedere?>>
Loki si avvicinò con un fluido movimento ed Eske si ritrovò la schiena contro la porta della stanza.
Con diffidenza scostó il braccio, allungandolo in avanti.
Loki le scostó la manica. Le dita fredde cominciarono a cambiare colore, cominciarono a colorarsi di un pallido blu.
<<Perché succede... quando... quando mi tocchi.>>
Loki la fissó ghignando leggermente.
<<Non dipende da me. Sei tu.>>
Eske non disse niente e Loki proseguì. <<È la magia dei Giganti di ghiaccio che ora è in te.>> si avvicinò ancora un pò ad Eske, ma lei con una mossa brusca, si tirò giù la manica e si scostó di lato.
<<Dobbiamo andare. Thor ci aspetta al Bifrost. Ti attendo fuori.>>
Loki socchiuse gli occhi.
<<Allora, stai con Thor?>>
Eske lo guardó di rimando.
Poi scosse il capo.
<<Ti conviene fare veloce. Stanotte ho avuto la sensazione che saresti scappato. Ma mi sono voluta fidare. Ora peró, devi fare come ti dico, altrimenti torni in cella, e non avrai nessuno tanto gentile da farti visita.>>
Loki abbassò lo sguardo e fece un cenno di assenso.
Eske era già uscita.

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Arrivarono al Bifrost senza essere notati. Thor e gli altri erano giá lí, con Heimdall alla sua postazione.
<<Siamo pronti. Grazie del tuo aiuto, guardiano.>>
<<Dovrete trovare Laufey cercando di non scatenare una guerra, altrimenti Odino sarà informato all'istante.>>
Eske annuí sistemandosi meglio l'armatura e Loki si avvicinò a Thor.
<<Non credo questa missione avrà buon esito. Se servirà aiuto dovrete venire a salvarla. Intesi?>>
Thor annuì. <<Cercate di tornare entrambi.>>
Loki ed Eske si accostarono al portale.
<<Ora Heimdall.A Jötunheim>>
il guardiano del Bifrost fece scorrere la sua lunga spada nel meccanismo a i suoi piedi e il portale si attivó, inghiottendo nella sua forte luce Loki e la ragazza.
<<Il fascio di luce non passerà inosservato da mio padre.>> Thor si rivolse a Heimdall.
<<Devono solo fare presto. E il Padre di tutti gli Dei non verrà a conoscenza nemmeno della scomparsa di Loki dalle segrete.>>
Calò il silenzio.
Poi si imposero di aspettare.
E aspettarono...

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Non vedeva più niente. Era tutto buio dinnanzi a lei. Fece un passo in avanti e un altro ancora.
Poi si sentì sfiorare la spalla destra. Si voltó nell'oscurità preparando la mano sull'im- pugnatura della spada.
<<Sono io, tranquilla.>> la calda voce di Loki le arrivò da dietro. Sentiva il suo respiro fattosi affanoso.
<<Forza. Per di qua.>>
<<Loki, io non vedo niente.>>
Il Dio rise.
<<Siamo in una delle grotte sotto le montagne di ghiaccio; è dove ci ha portato il Bifrost. È il posto più sicuro.>> fece una breve pausa e Eske lo sentì spostarsi davanti a lei.
<<Prendi la mia mano.>>
Eske allungò il suo braccio e Loki la trascinò in avanti.
<<Come fai a vedere?>> chiese Eske,<<Non sono solamente asgardiano, ricordi?>> rispose lui portandola fuori, nella luce azzurrognola.
I ghiacciai si riversavano sopra di loro, simili a tante lance, poi continuarono a camminare.
Eske guardò Loki. Doveva fidarsi di lui. O tutta quell'assurda faccenda sarebbe finita davvero male.
Sospiró e il Dio si voltó a guardarla. <<Tutto bene ?>>
Lei annuí.
<<É come i vecchi tempi. Prima di tutto quello che é successo.>>
Eske rimase in silenzio. Era vero, di cose ne erano successe. Alcune era meglio scordarle.
<<Ce la faremo Eske, vedrai.>>
Loki strinse di piú la presa alla mano, lei ricambió fissandosi il braccio sinistro.
Stava riprendendo a tremare, violaceo sotto quella strana luce.
<<Grazie Loki.>>
<<Non abbiamo ancora fatto niente.>>
<<Ma lo stai facendo, per me. Forse prima non lo avresti fatto.>>
Loki scosse il capo.
<<Forse, ma il mio di dolore faceva troppo male, per pensare al bene altrui... eppure tu ci sei sempre stata per me.>> si fermò, voltandosi a guardarla.
In un leggero sorriso.
Ad Eske tornò in mente Midgard.
Ma poi qull'immagine svaní dalla sua testa. Ed anche lei si ritrovò a sorridergli, ascoltando il battito del cuore diventare più veloce in tutto quel freddo.
<<Sentivi il mio dolore, Come ci riuscivi?>>
Eske scrolló le spalle.
<<Non era difficile da immaginare, Loki... come non lo è ora. Solo che adesso lo nascondi  meglio...>>

NOTA AUTRICE : SALVE A TUTTI ♡ HO VOLUTO INTERROMPERE QUI IL CAPITOLO PER NON FARLO DIVENTARE TROPPO LUNGO :D
Anyway, tra qualche giorno aggiornerò il settimo capitolo*-*
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♡Loki Laufeyson♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora