"Tutto bene?" mi chiese notando che ero diventata improvvisamente seria
Glielo potevo dire o non glielo potevo dire?
Potevo.. Nonono non potevo dirglielo..
Se glielo avessi detto sarei sembrata pazza.. ma se non lo avessi raccontato a nessuno sarei impazzita io..
Quanto avrei voluto avere una margherita in quel momento per farmi dare un consiglio dal destino..
..m'ama o non m'ama?.. "Glielo dico o non glielo dico?"
Mentre nella mia mente i pensieri si aggrovigliavano, Mattia aspettava una risposta.
"Ehi" disse guardandomi negli occhi
Gli avevo già raccontato del sogno quando mi ero svegliata agitata nel mezzo della notte perciò, raccontarlo a lui che sapeva già una parte, sarebbe stato sicuramente più facile che dirlo a chiunque altro.
Appoggiai i gomiti sul tavolo e strinsi le maniche del maglione nei pugni prendendo coraggio.
"Io.." cominciai "Quando.."
"Ecco le cioccolate con la panna" mi interruppe Giovanni portandoci i nostri ordini.
"Grazie" risposimo in coro io e Mattia
Forse davanti a una cioccolata dolce sarebbe stato più facile spiegare il tutto..
"Allora tu quanti anni hai?" mi chiese il cameriere sedendosi al tavolo con noi
"Diciotto tra una settimana" risposi sorridendo.
Ero sollevata della sua presenza,grazie a lui non avrei dovuto spiegare tutto subito a Mattia e avrei avuto più tempo per pensare.
Mattia avvicinò la tazza alla bocca e cominciò a bere.
"Peccato! Ripassa tra una settimana cosi posso chiederti il numero senza passare per pedofilo!" disse Giovanni tranquillamente.
Strabuzzai gli occhi e arrossii velocemente mentre Mattia, seduto difronte a me, cominciò a tossire per la cioccolata che gli era andata di traverso.
Giovanni cominciò a ridere cosi abbozzai un sorriso anche io.. sperando che scherzasse.
Cominciai a bere la cioccolata velocemente.. volevo andarmene.
Non mi piaceva quando le persone che non conoscevo attaccavano bottone senza nessuna ragione, soprattutto se erano così sfrontati e non mi piaceva chi mi faceva sentire a disagio: Giovanni stava facendo entrambe le cose. Forse lo avevo giudicato simpatico troppo in fretta..
Vedendo che nessuno parlava, il ragazzo tornò dietro al bancone a lavare dei bicchieri e tirai un sospiro di solievo.
Guardai la tazza di Mattia e notai che aveva finito anche lui.
"Andiamo?" chiesi impaziente
"Si" rispose con il mio stesso tono, anche a lui non doveva piacere molto quell'atmosfera..
Andammo alla cassa per pagare e Giovanni ricominciò a parlare.. ma stava mai zitto quello?
"Salutami tua mamma, Mattia!"
"Certo, ma ora dobbiamo andare, ciao!" rispose lui prendendomi per un polso e trascinandomi fuori velocemente.
"Ai tuoi ordini, capo!" dissi sbuffando perché un'altra volta mi stava tirando e non chiendomi di seguirlo.. Qual era la differenza per lui? Lo avrei seguito in entrambi i casi!
STAI LEGGENDO
Il bacio della luna piena
WerwolfSe ci pensi, un momento può cambiare la tua vita per sempre. Io sono Lucinda. Prima ero una normale adolescente: uscivo con gli amici, mi divertivo, vivevo alla giornata e l'unica cosa di cui dovevo preoccuparmi erano i compiti. Poi è bastato un att...