Dopo venti minuti di raccomandazioni, mia madre mi lasciò uscire per andare alla fatidica festa di Andrea.
Mi ero vestita come avevo detto a Valeria quel pomeriggio, maglia rossa di pizzo, minigonna nera a vita alta e scarpe nere con il tacco. Con il trucco non esageravo mai, quella sera mi ero limitata a una linea di eye-liner e mascara.
Appena entrai nella via che portava alla casa del festeggiato sentii musica da discoteca provenire da quattro casse enormi nel suo giardino.
In lontananza, appoggiato al cancello, vidi un ragazzo.
Capelli corti neri, alto e con un bel fisico che si intravedeva sotto la maglietta.
Quando mi avvicinai vidi i suoi occhi azzurro ghiaccio e solo allora lo riconobbi.
"Hei occhio di falco!" mi urlò ridendo
"Ciao Leo! Non pensavo venissi anche tu." Risposi
"E lasciare tutte quelle belle ragazze ad Andrea? Neanche per sogno!"
"Mi sembra giusto! Ahahah"
"Luuuuuuucyyyy" mi urlò una ragazza da dietro.
Mi girai e vidi Silvia, una ragazza della compagnia di Andrea, l'avevo conosciuta a scuola: eravamo in classe insieme ma avevamo legato solo quando avevo scoperto che era un'amica di Andrea.
Quella sera indossava un vestito rosso che le metteva in risalto le forme e le arrivava fino al ginocchio, stivaletti neri e aveva una splendida collana argento a forma di cuore. I lunghi capelli mori e ricci erano legati in uno Chignon disordinato ma che a lei donava.
Varcammo insieme il cancello di casa di Andrea e ci immischiammo nella folla della festa.
Quando entrai nel salotto quasi non lo riconobbi nonostante ci fossi stata il giorno precedente: esso era stato svuotato da divani e mobili, al loro posto c'erano due casse, una stazione da DJ e un tavolo sormontato da innumerevoli bottiglie di alcolici. Al centro un sacco di gente saltava e ballava, tutti si stavano divertendo. Opposta a dove ci trovavamo io e Silvia la porta-finestra era aperta sulla piscina a forma di otto, ai bordi della quale erano state affrancate le lucine che si appendono sull'albero di natale.
Esse si accendevano, si spegnevano e cambiavano colore a ritmo di musica.
La festa durava fino alle due di notte perché il compleanno di Andrea era il giorno seguente e perciò dovevamo aspettare la mezzanotte: si prospettava una bella serata!
Io e Silvia andammo verso la piscina ma qualcuno mi abbracciò da dietro e mi diede un bacio sulla guancia. Lo riconobbi senza girarmi: era Andrea.
Mi voltai e la prima cosa che notai fu un sorriso a trenta due denti: era felice.
Indossava jeans neri, una maglia blu e sopra teneva aperta una camicia a scacchi blu e verdi .
Il verde della camicia richiamava il colore dei suoi occhi, non li avevo mai visti luminosi e allegri come quella sera.
Dopo averlo salutato mi girai verso Silvia per chiederle se voleva ballare ma non la vidi, non era più dietro di me. Andrea mi prese per mano e mi portò verso un gruppo di ragazzi tra cui c'era Leonardo, il ragazzo che avevo incontrato prima al cancello.
"Oh ragazzi! Lei è Lucinda, trattatemela bene!"
Ci fu una risata generale e io diventai rossa, ero timida con le persone che conoscevo poco.
Piano piano si presentarono tutti.
Per primi si avvicinarono un ragazzo e una ragazza che si tenevano per mano. Si presentarono come Giulia e Matteo.
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Il bacio della luna piena
Hombres LoboSe ci pensi, un momento può cambiare la tua vita per sempre. Io sono Lucinda. Prima ero una normale adolescente: uscivo con gli amici, mi divertivo, vivevo alla giornata e l'unica cosa di cui dovevo preoccuparmi erano i compiti. Poi è bastato un att...