Capitolo diciassette

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Raphael mi sorrise mentre mi aiutava a rimettermi in piedi mentre io mi prendevo a calci mentalmente per la bella figura.

Sentivo tutti gli occhi puntati addosso. Tutto merito del gigante angelico che avevo vicino ovviamente!

Feci un profondo respiro mentre cercavo di non morire dal imbarazzo.

Almeno l'angioletto cercava di soffocare la risata per non scoppiare davanti a tutti.

"Posso parlarti?"chiese guardandomi con quegli occhi imposibili, di un blu cobalto intenso e sbalorditivo. Esistevano davvero degli occhi cosi belli?

Corugai la fronte. Perche avevo la sensazione di aver già vissuto questa scena e questi stessi pensieri?

Lui continuava a guardarmi aspettando una risposata.
Ci vado? O non ci vado?

Mentre la mia testa diceva no la mia bocca disse:"Certo" come se fosse la cosa piu normale da dire.
Ma dico sono diventata pazza? Ci deve essere un motivo se ho queste strane sensazioni quando siamo insieme!

Sento uno sguardo perforarmi la schiena ma non mi giro.
Be se riesco a far arrabbiare il rosso forse la mia stupidità serve a qualcosa.

Fingendo un sorriso esco dalla sala seguita fa Raphael a pocchi passi di distanza. Posibile che solo io pensi che sia troppo vicino? Mai sentito parlare di spazio vitale? Okey vhe faccia parte del Circolo del Sangue e bla bla bla ma rimane il fatto che io mi senta un po, togliamo quel un po, in soggezione...

"Di cosa volevi parlarmi?"chiedo tanto per non fare scena muta.

"Quanta fretta, non sono passati nemeno cinque minuti e vuoi gia liberarti di me Jodi? " chiede accennando un sorriso finto e spento come se sé lo aspettasse.

"No...solo...e che ho una strana sensazione quando ti sto vicino come se ti conoscessi già, può sembrare stupido ma ..."

Non fini la frase che vidi un sorriso a trentadue denti spuntargli sul viso. Questa volta vero.

Ma quante volte sorrideva al giorno?!

"Ah, quindi ti riconrdi di me?"chiese.

Lo fisai interdetta. Ti ricordi di me? Quindi io lo conoscevo davero non era solo una sensazione?

"In che senso mi ricordo di te? Ti ho gia incontrato prima? Quando ero piccola forse?"si sembrava la cosa più sensata.

Ma lui scose la testa. "No, ci siamo incontrati molto più tempo fa".

"Come molto piu tempo fa? Mi prendi in giro forse perche sé e cosi sapi che non e divertente Arcangelo!".

"Conosci la leggenda dei primi Arcangeli immortali vero?"mi chiese continuando a camminare. Lo seguii annuendo.

"Si, erano un fratello e una sorella se non ricordo male?"dissi.

Tutti sapevano la leggenda che gravava sull esistenza dei due Arcangeli Originale.

Era una delle storie che più venivano racontate dalle madri per far adormentare i propri figli. Anche mia madre la racconto a me e mio fratello Ryan.

"Si dice che la sorella per fermare la la prima Grande Guerra e salvare il ragazzo di qui era innamorata diede la propria vita tramutandosi in pietra mentre una lacrima le rigava il viso e che quella singola lacrima riuscì a far capire a tutte le razze in guerra ciò che avevano fatto. Il fratello di lei e ancora vivo da qualche parte nel mondo, indebolito dalla perdita della sorella che gli dava il sostegno e il potere che lo rendevano il più potente, e che da secoli e secoli aspetti il suo risveglio", recitai le esatte parole che ogni sera mi diceva mia madre.

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