Capitolo dicianove

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"Lei e come il fuoco
Ti brucia e allo stesso tempo
Ti illumina e ti riscalda proteggendoti da tutto e tutti nonostante dentro di se sia così fragile da rompersi alla prima crepa.
Io non ho saputo proteggerla e lei si è rotta totalmente ma se c'è anche solo una possibilità di rimetterla in sesto, di ritrovare quella ragazza con cui litigavo per po fare pace, l'unica a sapermi tenere testa, io ci proverò, dovessero volerci anni o secoli, continuero a provarci...", disse guardando davanti a se la figura distinta a causa del buio di.........

**********Questa e la prima frase! A chi pensate si riferisca? Comunque sappiate che verà pronunciata da un nuovo personaggio che amerete come lo amo io♥.  :"  
Aspetto i vostri comenti, prima gli avrò e prima pubblicherò il ventesimo capitolo♥

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Sofiai sui palmi delle mie mani  mentre entravò nel bosco. Avevo lasciatò Ian e Maddox insieme dieci minuti fa e speravò vivamente che non mi conbinassero guai mentre io andavo al lago, al centro della radura. Volevò stare un po da sola.

Saltai qualche albero caduto e accelerai il passo fino a correre.

Era già da un po che non parlavo con Kim, Susan e glu altri, nonostante avessero più volte bussato alla mia porta. Ma dopo quello che mi aveva detto Raphael come potevo anche solo credergli? E di tutto quello che mi avevano detto c'era qualcosa di vero?

Senza parlare poi di Sedrick. Perche dirmi qielle cose? Non mi sembrava di avergli detto o fatto qualcosa  di grave da meritarmi il suo odio. O forse semplicemente mi reputava una pedita di tempo.

Arrivai al lago e mi sedetti sul erba ancora verde e fresca, illuminata dalla luce del Sole. Incrociai le gambe e lasciai che i raggi mi colpisero il viso.

-Posso sedermi o aspetti già qualcuno? -.

Mi pietrificai. Parli del diavolo e gli spuntano le corna...

Mi girai a guardarlo accigliata. E ora che diamine voleva?

-Vorei stare da sola-, sibilai digrignando i denti.  Avevo una gran voglia di strapargli tutti quei capelli rossi e prenderlo a ceffoni.  E la cosa era abbastanza strana visto che di solito non sono violenta.

Si sedette a qualche centimetro da me.-Non lo sei stata già abbastanza?-, chiese ironico.

-Non so di che parli-, tirai le ginocchia su a, stringendole al petto, allontanandomi da lui, e appogiandovi sopra il mento mentre pensavo se non faccevo meglio ad andarmene.

-Stronzate-,sentivo i suoi occhi verdi su di me.-Ora non venirmi a dire che non ci stavi evitando a tutti....-.

-Perché? Ora ti interessa della mia esistenza?-, chiesi ironica ridendo. Ma non ero divertita.
-Dopo che ti comporti da testa di cazzo e cosi che ti fai perdonare? Fami un favore, sparisci-, gli dico seria alzandomi.  Lui fa lo stesso.

-Non volevo ferirti o offenderti-, si giustifica.

Ma mi prende in giro?

-Ma mi credi cosi stupida!-, gli urlo contro  facendolo indietregiare sorpreso.-Non volevi offendermi? Praricamente mi hai datto della figlia bastarda che secondo te non sarebbe dovuta nascere!-, faccio un profondo respiro per evitare di saltargli alla giugulare.-Be, ora he non devi piu darmi lezioni puoi anche girare a largo da quelle sbaglate come me e tornartene da Sharon e quelle come lei-.

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