Champions

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Era mercoledì, di sera c'era la Champions League. Scegliere la partita da vedere fu facile, PSG – Barcellona. Mi chiusi in camera e mi misi comodo sul letto.
Il match fu spettacolare e il PSG vinse a sorpresa per tre a due.
Meno di otto ore e mi sarei dovuto svegliare. Non avevo per niente sonno. Spensi il televisore e mi rimisi a letto, sperando di addormentarmi nel più breve tempo possibile, senza i soliti "aiuti supplementari".
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Ogni volta che cercavo di convincermi che stavo meglio, dopo un po' perdevo le mie fragili convinzioni. Stavo male e provavo solo a capacitarmi che non era per niente così.
Il mio stare male, non era un male fisico, era un dolore che proveniva da dentro. Non riuscivo a capire quale strano meccanismo era scattato nella mia testa da "quel giorno", ma sapevo soltanto che da allora non ero più lo stesso, non ero più quel ragazzo spensierato e solare di una volta.
Tutta questa mia situazione psichica mi spingeva verso una sorta di apatia. Avevo la innata e orrenda capacità di sentirmi solo anche in"mezzo a cento persone. Per non parlare dell'ansia e degli attacchi di panico, per fortuna molto meno frequenti. In seguito all'ultima volta, dopo essere finito al pronto soccorso, il medico ritenne opportuno prescrivermi un ansiolitico, il filexat.
Usavo il filexat di nascosto. I miei genitori erano contrari a questi tipi di farmaci, però il filexat mi aiutava a stare meglio e non volevo di certo privarmene.
All'inizio assumevo otto gocce di filexat al giorno, poi col tempo le otto gocce non mi facevano più alcun effetto, il mio corpo si era abituato, e di conseguenza arrivai ad assumerne anche più di venti per volta.
La parte peggiore della giornata era proprio quando mi mettevo a letto, era una tortura. E proprio in questi momenti il filexat mi aiutava e mi rilassava. Presi venti gocce e dopo pochi minuti crollai.

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