10-UN ELOGIO A UN GRANDE UOMO

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I giorni passano molto in fretta e il freddo dell'inverno non ne voleva saperne di andare via. Mancava ancora molto all'arrivo della primavera. Eravamo appena al diciannove febbraio.  Era l'anniversario della nascita di uno dei più grandi attori che Napoli e il mondo intero avesse mai avuto. Era l'anniversaire  della nascita di Massimo Troisi.
Mi sentii in dovere di registrare un video nel quale rendevo il mio omaggio a quel grande uomo andato via troppo in fretta.
Presi come ogni volta la mia video camera, la sistemai con cura e iniziai a registrare.   E lessi  la poesia che un grande come Roberto Bernini aveva scritto in occasione della sua morte. La poesia è intitolata
"A Massimo Troisu" .
<<Non so che teneva dint'a capa, intelligente, generoso, scaltro, per lui non cale il detto che é del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella, ciò  che Moravia diceva  del Poeta io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio di jamm, o' saccio, 'naggia, oilloc, azz!
Era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon jazz.
" non si capisce" , urlavano sicuri, " questo Troisi se ne resti al sud!" Adesso lo capiscono i canguri, gli indiani e i miliardari di Hollywood! Come lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino, e non m'ha mai parlato della pizza, e non m'ha mai suonato il mandolino. Oh Massimo io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più  caro, ha fatto più miracoli il tuo verbo di quello dell'amato San Gennaro>>
E su quest'ultimo versi terminai la registrazione. Dopo un'ora  il video era già sulla mia pagina. Jon immaginavo ricevesse così tanti click e condivisioni. Tutta l'attenzione  verso quel video mi fece capire che fortunatamente  erano in molti ad amare quell'uomo che tanto adoravo da sempre. Dopo cena, inserii nel lettore DVD  "non ci resta che da piangere", un film di Massimo Troisi, con Roberto Benigni. Lo guardai con mio padre. Anche lui, come me, amava quel film a tal punto da non stancarsi mai di vederlo.
Quando il film termino, salii in camera mia. Avevo finito il filexat, e pur sapendo dal giorno precedente che non avevo altre gocce,  decisi du non ricomprarlo. Era arrivato il momento di provare a vivere senza l'aiuto di un farmaco.
Non avevo molto sonno e quindi non fu facile addormentarmi. Nella mia mente ripercorreco pensieri felici e ciò mi aiutò a rimanere calmo e rilassato. Poi il sonno giunse da se. Dormii fino al mattino, senza svegliarmi nemmeno una volta soprassalto durante la notte. Forse ce l'avevo fatta. Forse l'incubo era finito.

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