-Uffa..non vedo un cavolo da qui!-dice Penny lamentandosi -cosa ti aspettavi? Che ci avessero lasciate passare come se fossimo la regina d'Inghilterra?-dico io aggiustandomi il vestito. Siamo al "Flat L"numero 57 di Green street, o più comunemente nota come: l'appartamento dei Beatles! Costretta dalla mia coinquilina ad indossare un vestito azzurro a pois, che arriva poco prima del ginocchio, ho una fascia verde che mi porta indietro i capelli come Brigitte Bardot's e le scarpe con il tacco. Penny ha i capelli sciolti e un vestito corto a minigonna arancio e delle scarpe con il tacco. Non amo indossare la gonna però devo ammettere che non sto male. Ho "Please Please Me" sotto il braccio e sono smossa dalla folla di ragazze che vuole entrare a fare irruzione, mi spingono e mi sballottolano avanti e indietro-CHE PALLEE!! ORA LE AMMAZZO QUESTE SE NON SI STANO ZITTE E FERME!- dice Penny gridando ma le ragazze continuano ad urlare imperterrite, ignorando completamente le lamentele di Penny -dovrebbe esserci un modo per entrare...- dice mettendo le mani sotto il mento, "fa che non pensi a qualcosa di impossibile ti prego ti prego ti prego" penso disperatamente -possiamo spingere correre fino alla porta..-disse lei -impossibile,è un'abitazione a più piani,sono quattro..sai almeno dove abitano?-chiedo -ehm..no..-mi risponde lei mangiucchiandosi l'unghia della mano sinistra, -dove hai il tuo 33 giri?-chiedo -Qui- dice mostrandomi una sacca quadrata -dammi anche il tuo così non lo perdi.-dice prendendo dalle mie mani l'LP, la ringrazio e lei mi sorride. Alzo lo sguardo,è notte fonda e noi siamo qui da prima del crepuscolo, sono stanca a quest'ora, vorrei solo essere nel mio letto a riposare, ma essere qui mi emoziona parecchio, nonostante le urla non avrei mai immaginato di poter stare sotto la casa di persone che con tutto il loro coraggio, volontà, non deve essere facile lavorare in mezzo a tanti schiamazzi Ringrazio lo stesso di essere qui, nonostante so che non riuscirò mai a incontrarli, mai a ringraziarli per tutto quello che fanno per me, non sapranno mai che la loro musica riesce a trasportarmi in mondo migliore, che riesce a rendermi felice, che li apprezzo per il loro modo di esprimersi e per la faccia tosta che hanno. Abbasso lo sguardo verso l'ultimo piano del Flat L, le luci delle finestre sono accese, continuo a fissare le finestre, da lì si affaccia un ragazzo, ha la camicia bianca, i capelli come una scodella, fuma una sigaretta e mi sta fissando. Ecco dove abitano i Beatles, al quarto piano, ma aspetta, uno di loro fissa Me. Il cuore prende il ritmo di una carrozza in corsa, mi fermo a riflettere, continuo comunque a fissarlo "siamo un sacco di ragazze,impossibile che stia guardando me" il mio cuore rallenta, forse avevo sperato che guardasse me, è un emozione grande, solo adesso mi accorgo che anche le altre ragazze urlano e si sbracciano. Penny salta e si sbraccia con entrambe le mani per farsi notare, urlano il nome del Beatle che si è affacciato,ma non riesco a capire chi sia e non riesco a capire nemmeno dalle voci delle fans.
23:30 hours
La folla è ancora qui, le screaming-girls non mollano la presa, nemmeno noi -Penny andiamo a casa?Per oggi non riusciremo ad incontrarli..facciamo un'altra volta..-dico distrutta -Eleanor,no. Non saranno, qui per molto tempo,John...-abbassa la voce -John ha un figlio ed è sposato, Ringo è sposato, Paul ha una ragazza-dice sussurrando -Quindi..tu vorresti far colpo su George?-chiedo -Mm..noo..cioè si..non lo so..-mi dice lei mangiandosi le unghie -lo faccio per te-dico, lei mi sorride e mi dà un bacio sulla guancia, ma proprio in quel momento che si sente una sirena, scendono dalla macchina e corrono verso di noi, hanno in mano dei manganelli e iniziano a picchiare sulla folla dei ragazzi all'esterno, noi siamo al centro della folla e le ragazze iniziano a scappare. Io perdo di vista Penny, vengo travolta dalla folla, il respiro mi si affanna, non riesco a respirare, il cuore mi batte all'impazzata. Cado a terra, vengo calpestata, schiacciata da persone, sento dei colpi sulla testa, dietro il collo sono sempre più forti e feroci. Cerco di difendermi dai colpi, ma si fanno sempre più forti e insopportabili, la vista mi sta annebbiando. Vedo solo quel poliziotto che continua a colpirmi, cerco di urlare, di andare via. Sto per svenire, mi tocco il lato del viso, guardo le mie dita: sangue. L'ultima cosa che vedo è un colpo che mi va dritto sul braccio.
Apro gli occhi leggermente, è tutto sfocato, cerco di reggermi la testa, sono sola, ancora una volta. Mi alzo piano per sedermi, mi reggo la testa, mi fa male.Sento le ossa spezzate, cerco di reggermi con una mano, ma scivolo. Dei ragazzi in nero si accorgono di me, "fantastico anche i violentatori ci volevano ora.." cerco di dimenarmi, pensavo non ci fossero stupratori con le mani così delicate. Sussurrano qualcosa, non riesco a capire quanti siano e cosa dicono, sento solo la parola "blood" pronunciata da tante diverse voci, svengo una seconda volta, il dolore alla testa è allucinante.
Sono sdraiata su un qualcosa di morbido, sento le lenzuola sopra il mio viso, il cuscino è morbido e soffice, sono in ospedale? "bè per capirlo dovresti aprire gli occhi Eleanor.." eseguo quello che mi sono ordinata di fare, apro leggermente gli occhi e la vista sfocata di una parete bianca prende a poco a forma, no..non sono in ospedale, lo capisco dall'armadio di legno di fronte a me e da una scrivania ricoperta di fogli sgualciti, altri appesi, bicchieri accartocciati, cestini ricolmi di carta, una chitarra classica, e appeso all'armadio un completo da uomo nero. No, non sono a casa mia -Buongiorno. - dice un ragazzo entrando nella stanza, si dirige verso la scrivania, vedo le sue spalle, Ha i capelli scuri è alto e magro, indossa un gilet sopra una camicia bianca, ha i pantaloni neri, legge un foglio e si gira, ha gli occhi bassi sul foglio, canticchia qualcosa tenendo il ritmo schioccando le dita, mi guarda negli occhi e mi sorride -dormito bene?-mi chiede.
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I'm Happy Just to dance with you
FanfictionDurante i meravigliosi anni '60, Eleanor è sola come tanti ragazzi di oggi e dell'epoca,vuole essere indipendente,cerca la libertà così dalla romantica Parigi migra a Londra in cerca della sua libertà,ugualianza e soprattutto di sé stessa.